Quattro giovani organizzano di notte un agguato alia fidanzata d'un amico

Quattro giovani organizzano di notte un agguato alia fidanzata d'un amico Quattro giovani organizzano di notte un agguato alia fidanzata d'un amico Con un tranello, l'hanno condotta sulle alture di Genova per cercare l'innamorato e hanno tentato di aggredirla - La ragazza è riuscita a fuggire e li ha denunciati - Tre sono siati nirrestati dopo un lungo inseguimento (Dal nostro corrispondente) Genova, 23. maggio. Una ragazza genovese, Giovanna Castelli, di 28 anni, abitante in via Borgo Incrociati 3, è stata attirata in un tranello da quattro giovani che hanno cercato di aggredirla. Poiché il loro tentativo non è riuscito, i quattro l'hanno minacciata e diffidata dal parlare. La Castelli invece è corsa dai carabinieri che dopo un lungo inseguimento sono riusciti ad arrestare tre degli aggressori: il quarto è riuscito a fuggire. Verso le 22 di ieri sera, la Castelli si era portata nei pressi della stazione dì Principe ad attendere il fidanzato, con cui aveva un appuntamento. Ad un tratto la ragazza è stata avvicinata da un amico del fidanzato, un giovane conosciuto di vista dalla Castelli, il quale le diceva che era inutile che attendesse l'innamorato: «Questa sera non verrà; l'ho visto allontanarsi in auto con una donna e dirigersi verso le alture di Granarolo ». La Castelli chiedeva maggiori ragguagli e il conoscente le indicava 11 luogo dove il fidanzato poteva essersi diretto con la misteriosa ragazza. La Castelli decideva allora di recarsi a Granarolo con un tassì, ma il giovane si offriva di accompa gnarla con la macchina di alcuni amici. La signorina saliva su una < 600 >, sulla quale si trovavano Francesco Facco, di 31 anni, abitante in via Bologna 4, Carlo Chlarenza, di 22, abitante in via S. Giovanni Battista 39, Giorgio Muratto e Giuseppe Belli, non meglio identificati. La macchina si dirigeva verso Granarolo e si fermava accanto ad una vecchia casa disabitata I quattro giovani scendevano dall'auto e invitavano la signorina a seguirli. Percorsi pochi passi, all'improvviso 11 Facco afferrava la Castelli e cercava dì aggredirla. La ragazza, urlando, tentava di divincolarsi ed infine riusciva a sfuggire alla stretta e ruzzolava lungo un ripido pendìo. Dopo qualche istante veniva raggiunta dai quattro e diffidata dal parlare: «Dimenticati tutto se non vuoi avere maggiori guai ». Quindi la trascinavano sulla strada e, risaliti in auto, la riportavano in città e la facevano scendere presso la stazione di Principe. La Castelli, sconvolta e piangente, si accasciava su una panchina e poco dopo veniva trovata dal fidanzato che l'attendeva da più di un'ora. Fra le lacrime, la ragazza gli raccontava quanto era accaduto e in sua compagnia si recava a denunciare il fatto ai carabinieri. I militi si ponevano subito sulle tracce della « 600 > e la individuavano nei pressi della Stazione marittima. Vista sopraggiungere la macchina dei carabinieri, ì quattro giovani fuggivano a forte velocità ver•jSo' Sampierdarena. Aveva inizio in questo modo un dramma, tioo insegu'mento che si con¬ cludeva con la cattura del Facco, del Belli e del Chlarenza. Il Muratto è riuscito a fuggire e i carabinieri hanno organizzato attive indagini per rintracciarlo, c. m.

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