La Cassazione assegna a Torino il riesame del processo De Cavi
La Cassazione assegna a Torino il riesame del processo De Cavi Accolte dalla Suprema Corte le richieste dei difensori La Cassazione assegna a Torino il riesame del processo De Cavi . Il nobiluomo genovese era stato travolto nel 1954 da un dissesto di centinaia di milioni • Annullata la sentenza per le accuse di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita (Nostro servizio particolare) Roma, 20 maggio. (v- 9-) Per il marchese Giannetto De Cavi, di Genova, l'avventura iniziata il giorno in cui ritenne dì aver acquistato il brevetto di un farmaco contro il cancro, e che lo portò al fallimento, non si è ancora conclusa. La Cassazione, infatti, oggi gli ha consentito di sperare ancora. Dopo una discussione prolungatasi per due udienze, e dopo una riunione in camera di consiglio per oltre quattro ore i giudici della Corte suprema hanno praticamente confermato la condanna per truffa e falso in bilancio, ma hanno stabilito che i giudici della Corte di Appello di Torino tornino ad esaminare nuovamente il caso relativamente alle imputazioni di bancarotta fraudolenta e di appropriazione indebita che per il marchese di Genova costituiscono il peso più grave. La Cassazione è stata quindi del medesimo parere dei difensori, professore Giuliano Vassalli e avvocato Gatti ed ha annullato la sentenza in relazione alle imputazioni di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita per difetto di motivazione. I magistrati di Torino torneranno cosi ad esaminare uno degli episodi più clamorosi e singolari che hanno turbato il mondo finanziario italiano degli ultimi anni. II marchese Giannetto De Cavi ha oggi sessant'anni. Appartenente a una delle più importanti famiglie genovesi cominciò a far parlare di sé quando, subito dopo la guerra, oltre a dedicarsi all'* Antico Banco De Cavi » fondato dal padre nel 1860, estese la propria attività ad altri settori. Nel 1950 nella vita del marchese avvenne un episodio destinato a rivoluzionarla.. Conobbe due coniugi svizzeri i quali gli assicurarono di essere in possesso di formule farmaceutiche d'origine trascendentale (sarebbero state rivelate da « Gesù Missionario ») : una per curare la tubercolosi e l'altra per curare il cancro. Il marchese acquistò le due formule e dedicò ogni sua attenzione alla realizzazione dei medicinali. Senonché la situazione finanziaria per il marchese De Cavi cominciò a diventare pesante. Il giornale genovese di cui era proprietario («il Corriere del Popolo») cessò le pubblicazioni; i clienti della sua banca si precipitarono a ritirare i depositi. Nel gennaio 1954 fu spiccato contro il marchese un primo mandato di cattura per bancarotta. Giannetto De Cavi venne arrestato il 23 luglio 1958 nella sua villa di Stazzano presso Serravalle Scrivia. Oggi con l'annullamento parziale della sentenza il marchese è praticamente tornato a sperare di poter riacquistare la libertà al termine del nuovo processo che sarà celebrato dinanzi alla Corte di Appello di Torino.
Persone citate: Gatti, Gesù, Giannetto De Cavi, Giuliano Vassalli
Luoghi citati: Genova, Roma, Serravalle Scrivia, Stazzano, Torino
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