Meccanico calabrese trovato ucciso in una fabbrica di Forno Canavese
Meccanico calabrese trovato ucciso in una fabbrica di Forno Canavese Meccanico calabrese trovato ucciso in una fabbrica di Forno Canavese Un compagno di lavoro mentre esce scorge il cadavere - Il medico riscontra ferite da taglio, ma non si pronuncia sulle cause della morte (Nostro servizio particolare) Forno C'anavese. 19 maggio. Un grave fatto di sangue è avvenuto stasera nello stabilimento « Sferam > sito in frazione Marietti. Un meccanico meridionale, Salvatore Ciccia, di 34 anni, nativo di Mammola (Reggio Calabria) è stato rinvenuto cadavere all'interno dello stabilimento. Dell'assassino, ancora, nessuna traccia. Il delitto è stato scoperto alle 19,30 dall'operaio Giuseppe Moretto di 41 anno, abitante a Forno in frazione Vignetti, che lavorava al turno di notte, dalle 14 alle 22. Il Moretto, finito di cenare, si avviava al < reparto magli » e ha rinvenuto il corpo del Ciccia riverso a terra; il meccanico aveva perduto sangue dal ventre. L'operaio, dava l'allarme, avvertendo il caporeparto e i dirigenti dell'azienda della sua scoperta. Poco dopo accorreva il medico del luogo, dott Crottl, il quale non poteva che constatare l'avvenuto decesso del Ciccia. Dal referto rilasciato ai carabinieri risulterebbe che il meccanico è stato ucciso con una coltellata all'altezza del cuore; dallo stato dei vestiti e da alcune tracce trovate sul posto non si esclude che l'omicidio sia stato compiuto nel corso di una rissa. Indagini attivissime sono state subito svolte sul delittc dal maresciallo Fugetta dei carabinieri di Ciriè. E' risultato che il Ciccia — sposato, padre di tre figli — si era trasferito tre mesi fa nel Nord ed era in attesa dei familiari che presto avrebbero dovuto raggiungerlo. Proprio in questi giorni aveva trovato un modesto alloggio a Camagna di Rivara Canavese. Attualmente abitava in una casetta in frazione Grange di Camagna, a sei chilometri dallo stabilimento. Nella casa dormiva assieme ad altri quattro operai, Giuseppe Napoli, Antonio Ferrerò e Nicodemo Bornia. In una stanza a parte dormiva Giuseppe Martino. Sulle cause del delitto, purtroppo, non si hanno ancora elementi di una certa consistenza- I carabinieri hanno subito provveduto ad interrogare gli operai dell'ultimo turno della < Sferam >. Dai primi accertamenti risulterebbe che il Ciccia è stato ucciso verso le 19. Mezz'ora dopo il suo cadavere è stato ritrovato e da segni evidenti è stato possibile stabilire che la morte era avvenuta non più di un'ora prima. Quali le cause del delitto? E' azzardato, a poche ore dal crimine, avanzare delle ipotesi. Gli inquirenti da alcuni elementi che sarebbero emersi dalle prime indagini, non hanno escluso che il crimine sia la tragica conclusione di una rissa scoppiata per motivi che ancora non si conoscono nell'interno della « Sferam », una fabbrica per lo stampaggio e la fucinatura dei metalli, che occupa trenta operai, alcuni dei quali meridionali. Soltanto gli interrogatori in corso fra i dipendenti dello stabilimento stesso potranno avvalorare o meno questa ipotesi. Pattuglie di carabinieri hanno compiuto una battuta in tutta la zona; finora a quanto risulta non sono stati operati « fermi ». Quasi certamente la autorità giudiziaria ordinerà la perizia necroscopica sul cadavere del Ciccia per accertare la reale natura delle ferite — che II referto ìndica di punta e taglio — e per stabilire di conseguenza l'arma con la quale è stato colpito. Da un sopraluogo sùbito compiuto non è stato trovato alcun oggetto nel pressi del cadavere che possa essere servito per colpire il meccanico, a. p.
Luoghi citati: Ciriè, Forno Canavese, Reggio Calabria, Rivara
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