Sofferente di nostalgia si getta solfo ii treno

Sofferente di nostalgia si getta solfo ii treno Tragica ime di una donna di 40 anni Sofferente di nostalgia si getta solfo ii treno Dopo 14 anni di separazione, due mesi fa era ritornata con il marito, ma non sopportava la vita di città o o e a a o n o a a a l o a i a . Ieri verso le 8 una donna ancora giovane si è gettata sotto il treno della Torino-Lanzo al passaggio a livello di via Sansovino. Gravemente ferita, è stata soccorsa dal casellante Pietro Corra, 44 anni, e con l'auto del signor Aldo Luparia è stata trasportata al Martini. Era in condizione disperata: il braccio destro quasi amputato, la spalla spappolata e contusioni al capo. Ma non aveva perso i sensi, e quando le avevano chiesto chi fosse — poiché con sé non aveva documenti — aveva bisbigliato: «Busso, via Bernardino Luini ». Così è stato possibile rintracciare il marito della donna, che sì chiama Enrico Busso e abita al numero 22 della vie Lulni. Quando l'uomo è giunto in ospedale, la moglie era agonizzante. Essa è morta verso mezzogiorno. Sì chiamava Irma Caldera, aveva 40 anni ed era di Castell'Alfero, provincia di Asti. Aveva sposato il Busso durante la guerra, era venuta ad abitare a Torino, ma presto si era accorta di non sopportare la vita di città. Era diventata nervosa e irascibile, il suo carattere era slato causa di liti, non gravi ma frequenti che avevano portato alla separazione dei coniugi. La Caldera era ritornata al paese. In 14 anni aveva Incontrato poche volte il marito, e sempre pei pochi minuti. Non si era mai parlato di riprendere la vita In comune, tutto sembrava veramente finito. Ma la Pasqua scorsa la Caldera era venuta a bussare alla porta del marito. In un colloquio toccante aveva manifestato il de siderio di riconciliarsi con lui. La spaventava il pensiero di una vita vuota e solitaria. La famiglia si era cosi ricomposta e nelle poche settimane seguenti l'unione era apparsa serena, se non nddlrlttu ra felice. Negli ultimi giorni, però, la donna era apparsa inspiegabil mente taciturna e triste. Era stata ripresa dalla nostalgia del paese e dall'insofferenza per la vita di città, ma ora non trovava più - il coraggio di andarsene; un con - ditto che le ha logorato la resi- - stenza nervosa, Ieri mattina si è svegliata alle 5. Per due ore ha lottato contro un'idea che la ossessionava, poi ha ceduto. Ha baciato il- marito e gli ha detto: «Qui soffoco. Vado a prendere aria, a respirare. Poi farò la spesa ». E' uscita e lentamente si è avviata verso 11 passaggio a livello di via Sansovino.

Persone citate: Aldo Luparia, Caldera, Irma Caldera

Luoghi citati: Asti, Torino