Ex-vice questore d'Aosta accusalo d'aver preteso denaro dal Casioò
Ex-vice questore d'Aosta accusalo d'aver preteso denaro dal Casioò Ex-vice questore d'Aosta accusalo d'aver preteso denaro dal Casioò E' imputato di concussione e tentala concussione • La moglie, nel '08, aveva fatto un debito di gioco a St. Vincent - Avrebbe minacciato di far intervenire il Minisiero se non gli fossero stati versati 6 milioni Vincent per servizio. Incontra tosi coi dirigenti del Casinò, riaffrontò 11 vecchio argomento (Dal nostro corrispondente} Milano, 15 maggio. (g. m.) Il dott Dionigi Cantilena di 56 anni — che fu vice questore di Aosta fino al 1958 — è imputato in un procedimento penale per concussione e tentata concussione ai danni del dirigenti del Casinò di Saint Vincent II suo rinvio a giudizio sotto tali accuse è stato chiesto oggi dal Giudice istruttore, che ha già depositato la requisitoria scritta. Il 3 aprile 1958 il dott. Cantilena aveva ricevuto una lettera raccomandata da parte del rag. Pietro Basi, di Milano, il quale gli intimava di pagare 1.500.000 lire da lui prestate a sua moglie Maria Luisa Galliano. Il vice-questore cadde dalle nuvole; raggiunse sua moglie, ospite in quel giorni di parenti a Torino, e venne a sapere che effettivamente la signora si era fatta consegnare la somma che aveva poi perduto (insieme ai soldi accantonati per pagare l'affitto ed il riscaldamento) al tavolo verde del Casinò di Saint Vin cent Il dott. Cantilena si recò dai dirigenti della casa da giocc t;,fece osservare che, secondo il regolamento, non avrebbero potuto far entrare sua moglie in quanto è vietato agli abitanti della Valle d'Aosta puntare al tavoli da gioco. I dirìgenti risposero che, in realtà, la signora aveva presentato una carta di identità col nome di signorina Maria Luisa Galliano, abitante a Milano. Comunque, per evitare seccature, venne accordato al funzionario un prestito di 600.000 lire, con la promessa che la faccenda doveva considerarsi chiusa. Qualche tempo dopo, però, il 'lott. Cantilena tornò a Saint e a conclusione del suo dlscor-1 so chiese altri 6 milioni. Gli fu invece offerto mezzo milione, che il vice-questore rifiutò. Ne seguì a questo punto un esposto e una segnalazione al Questore di Aosta, che ordinò una inchiesta. Risultò che la signora Cantilena, in circa un anno, aveva perduto al gioco più di 20 milioni. Dice testualmente la richiesta di rinvio a giudizio a proposito della tentata concussione: € L'11 giugno 1958 a Saint Vincent, abusando della sua qualità di vice-questore di Aosta e minacciando di segnalare al ministro dell'Interno un preteso difetto di vigilanza da parte della direzione del Casinò circa l'accesso delle persone alle sale da gioco, il Cantilena tentò di farsi consegnare dai dirigenti della "Sitav" (la società che gestisce il Casinò) sei milioni per risarcirlo di perdite che sua moglie avrebbe subito al gioco >. Quando ebbe inizio l'inchiesta a suo carico, il dott. Cantilena volle dimostrare che la sua posizione er.i ormai sistemata ed L,sibi ricevute dalle quali risul tava che il rag. Pietro Basi, di Milano, era stato pagato. Per controllo gli inquirenti chiamarono il Basi; fu proprio l'interrogatorio del milanese a mettere in luce il reato di concussione. , Dice, a questo proposito, la richiesta di rinvio a giudizio: cL'8 aprile 1958 il Cantilena, abusando della sua qualità di vice-questore di Aosta e minacciando la denuncia e l'immediato arresto per usura, costrinse il rag. Pietro Basi a rinunciare a un credito di 1.500.000 lire che doveva avere dalla moglie del Cantilena, Maria Luisa Galliano, a redigere una dichiarazione che la pen¬ denza era liquidata; e a consegnargli tutta la documentazione relativa alla esistenza del credito ». Il debito effettivo contratto dalla signora Cantilena con Pietro Basi era di 1.350.000 lire; le altre 150.000 rappresentavano gli interessi.
Persone citate: Cantilena, Dionigi Cantilena, Maria Luisa Galliano
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