Articolo di Saragat sulla situazione di Michele Tito

Articolo di Saragat sulla situazione Articolo di Saragat sulla situazione Prendendo lo spunto da un colloquio di Gronchi con Fanfani, il segretario del psdi afferma che è giusto saggiare oggi la validità della maggioranza - Più avanti una crisi condannerebbe lo Stato alla paralisi (Dal nostro corrispondente) Roma, 13 maggio. Si attendeva un « chiarimento » dal discorso che stasera l'on. Fanfani ha pronunciato ad Arezzo. I « chiarimenti » sono venuti invece numerosi da varie fonti, ed è diventato, almeno in parte, più difficile capire quel che succede. C'è stato dunque 11' discorso di Fanfani, che ha praticamente corretto l'impressione suscitata dal suo discorso di Ravenna e lasciato intendere, con sufficiente chiarezza, che il suo rimane un governo di emergenza di fronte al quale i partiti che lo sostengono conservano libertà d'azione. Hanno avuto torto i liberali, che credevano in una consacrazione centrista, e ragione, grosso mo-l do, i repubblicani. Ma il . chiarimento » è tale che i liberali; tutto sommato, non possono rifiutarsi di accettarlo e non hanno niente da opporvi Ma prima di partire per Arezzo J'on. Fanfani aveva avuto un colloquio col Capo dello Stato. Non si hanno, sul colloquio, informazioni dirette; si hanno però, molto esplicite, le rivelazioni che fa l'on. Saragat in un editoriale che La giustizia pubblicherà domani. Si tratta d'un articolo che ha fatto sensazione e i cui fini sono molteplici. «Il presidente Gronchi — scrive il leader socialdemocratico — ha pienamente ragione di tentare di chiarire la situazione prima della scadenza dei suoi poteri in materia di scioglimento delle Camere. Se la crisi governativa venisse provocata durante i sei mesi che precedono l'elezione del presidente della Repubblica, si riprodurrebbe a Roma, per il governo nazionale, ciò che avviene a Palermo per il governo siciliano, vale a dire la paralisi politica. «Interpretando correttamente ia giusta preoccupazione del Capo dello Stato — aggiunge Saragat — l'on. Fanfani è portato a saggiare la validità della formula politica su cui poggia il suo governo e, se l'indagine dovesse risultare positiva, avrebbe il dovere di restare al suo posto. Ma avrebbe il dovere di dare le dimissioni nel caso contrario. Una crisi aperta oggi lascerebbe, in caso di paralisi, una via d'uscita, mentre una crisi provocata durante i sei mesi che precedono l'elezione del presidente della Repubblica non avrebbe via d'uscita alcuna ». : Il leader socialdemocratico polemizza con coloro che pensano che la de preferirebbe l'alleanza con i socialisti piuttosto che lo scioglimento delle Camere, e viene, forse, al nocciolo dello scritto quando, polemizzando indirettamente con l'on. Malagodi (che alla televisione, accennando ai tentativi di dar vita a un governo di centro-sinistra, aveva detto: ci provino), afferma che «non sarebbe la fine del mondo se la prova fosse resa inevitabile dal ritiro dell'appoggio all'attuale governo di uno dei quattro partiti della convergenza: 11 mio sommesso parere è che il tentativo (di cen tro-sinistra) non riuscirebbe, ma ci sarebbe una via d'uscita poiché il Presidente della Re pubblica avrebbe il potere per sottrarre il Paese alla para lisi e al caos. Ecco perché è necessario che i partiti della convergenza e, se possibile, lo stesso partito socialista, dica no con chiarezza ciò che vogliono e ciò che possono fare ». La prima impressione è sta ta questa. Saragat preferisce la crisi oggi plt ttosto che domani. La verità è meno sem olice Scrivendo il suo articolo, Saragat conosceva il testo dal discorso che Fanfani avrebbe pronunciato ad Arezzo ed era al corrente del colloquio al Quirinale, e Fanfani era stato informato delle grandi linee dell'articolo. In tal modo è da ritenere che Fanfani e Saragat siano d'accordo, e siccome Saragat approva Gronchi anche per le prospettive di scioglimento delie Camere, ci dev'essere, tutto sommato, una linea continua Gronchi-Fanfani-Saragat su un punto preciso: se la situazione non si chiarisce, è meglio provvedere subito che attendere il periodo di vacanza dei poteri di scioglimento dello Camere da parte del Presidente. Rimane a parte la posinone dei repubblicani, per ì quali l'on. La Malfa ha sempre sostenuto la tesi inversa: niente crisi oggi perché potrebbe esserci lo scioglimento delle Camere, che sarebbe un < colpo di testa». Per questo l'on. La Malfa ha rilasciato una dichiarazione che replica a Saragat affermando che il leader socialista ha ragione in astratto, parlando di scioglimento delle Camere, ma ha torto in concreto, perché da una crisi non si sa cosa possa venir ! Jori, e l'anno scorso venne fuori Tambroni. < Bisogna — dice La Malfa — che nessuno, continuando negli errori e nelle manovre del marzo 1960, spinga alla alterazione della difficile situazione di equilibrio creatasi nel luglio scorso». Il che significa che anche i repubblicani, in .ultima analisi, ritengono che la cosa migliore da farsi sia quella di lasciare ie cose come stanno, rinunciando, possibilmente, ad accettare sfide che potrebbero risultare pericolose per tutti. Michele Tito

Luoghi citati: Arezzo, Palermo, Ravenna, Roma