Ben Bella e gli altri capi algerini in libertà «sorvegliata» per Evian
Ben Bella e gli altri capi algerini in libertà «sorvegliata» per Evian Heiiniliva scarcerazione dopoJWHo per la pace Ben Bella e gli altri capi algerini in libertà «sorvegliata» per Evian Saranno trasferiti prima del 20 maggio in una residenza vicina alla località scelta per le trattative - Potranno consultare i delegati del Fin e, forse, partecipare direttamente ai colloqui (Dal nostro corrispondente) Parigi, 11 maggio I tre avvocati tunisini di Ben Bella, vice-presidente del governo provvisorio algerino carcerato nell'isola di Aix, arriveranno domani a Parigi per le formalità relative al trasferimento del loro difeso. E' venuto infatti il momento di compiere quanto il capo dello Stato aveva annunciato nellla conferenza-stampa dell'll aprile. * Nel caso in cui le conversazioni si iniziassero effettivamente —■ aveva detto allora il generale De Gaulle — fra gli uomini della ribellione, di cui Ben Bella fa parte, e i rappresentanti del governo, in questo caso l'interessato e i suoi compagni vedranno modificare il regime cui sono attualmente sottoposti. Avranno un regime considerevolmente più liberale >. II 20 maggio le conversazioni franco-algerine avranno inizio e, prima di quella data, Ben Bella e gli altri dirigenti del Fronte di liberazione nazionale lasceranno l'isola di Aix e verranno messi in condizione di comunicare direttamente con la delegazione algerina che discuterà ad Evian le condizioni di pace. Sembrava che i prigionieri dovessero venir trasferiti in una villa alla periferia di Parigi, ma pare invece che verranno posti in una specie di libertà sorvegliata, in una residenza nei dintorni di Evian. Potrebbero perciò prender parte direttamente ai lavori della conferenza e la sola differenza fra loro e gli altri membri della delegazione algerina guidata da Bellcacem Krim sarebbe che rimarrebbero a dormire in territorio francese, mentre gli altri andranno a passare la notte a Ginevra. In ogni modo, Ben Bella e i suoi compagni verranno messi in libertà appena sarà stato raggiunto l'accordo sulla cessazione del fuoco. A questo proposito, però, pare che fra il punto di vista del governo francese e quello del governo provvisorio algerino sussistano ancora contrasti che potrebbero provocare complicate discussioni procedurali. Da parte francese, si insiste infatti per dividere le trat-UlIlllllllllltlllMIIIIIIIIIHIMIIIIIIIIIIIIIII tative di Evian in due tappe successive; nella prima, che potrebbe durare circa un mese, verrebbe discussa soltanto la cessazione del fuoco e le sue conseguenze immediate, ossia le istituzioni provvisorie per amministrare l'Algeria fino al referendum e l'organizzazione della consultazione popolare. Verso la fine di giugno, messi in pratica questi primi accordi e cessati i combattimenti, incomincerebbe un periodo di pace sperimentale, che potrebbe durare tutta l'estate. In autunno, le trattative verrebbero riprese per stipulare gli accordi definitivi: progetto di associazione fra la Francia e l'Algeria indipendente, avveni-, re del Sahara, base francese I |di Mers-el-Kebir. Il Fronte di liberazione nazionale non accetta questa procedura e reclama trattative globali; i suoi esponenti hanno infatti affermato sempre che il loro esercito non deporrà le armi senza avere ottenuto almeno impegni precisi sulle discussioni ulteriori e i limiti entro i quali si svolgeranno. L'accordo sulla opportunità di frammentare le trattative in due tappe costituirà dunque il primo compito della conferenza di Evian e sarà probabilmente anche il più difficile. Se questo ostacolo verrà superato, soluzioni di compromesso non mancheranno per ciascuno dei problemi da affrontare, perché questo non è soltanto un contrasto procedurale, ma una questione di fondo da cui dipenderà tutta l'impostazione politica della conferenzaSandro Volta
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