Può costituire un polo di sviluppo l'azienda moderna nei Paesi depressi

Può costituire un polo di sviluppo l'azienda moderna nei Paesi depressi Chiusa a Torino l'assemblea della Camera di Commercio internazionale Può costituire un polo di sviluppo l'azienda moderna nei Paesi depressi Giovanni Agnelli parla della funzione sociale dell'impresa privata nelle aree sottosviluppate - Interventi di Alighiero De Micheli e Diego Guicciardi Pietro Campilli conclude i lavori - Visita dei congressisti a «Italia 61» Si è conclusa ieri mattina, al Museo dell'automobile di Torino, l'assemblea-convegno della sezione italiana della Camera di Commercio internazionale, inaugurata martedì scorso. I lavori avevano per tema < L'impresa privata e l'espansione economica dei paesi in fase di sviluppo > ed i risultati verranno presentati al Congresso delle Camere di commercio internazionale che si terrà a Copenaghen alla fine di questo mese. All'inizio della seduta l'onorevole Campilli ha ricordato le parole con cui ventidue anni or sono Alberto Pirelli affermava la necessità che « chi più possiede e più guadagna contribuisca in misura maggiore alle spese per il benessere generale, ai fini di un'opportuna ridistribuzione di ricchezza e dell'accorciamento delle distanze economiche >. In campo internazionale, ha detto il presidente dell'assemblea, occorre combattere l'irrigidimento di difesa delle posizioni acquisite anche perché la questione va considerata essenzialmente sotto il profilo dell'etica economica. Ha tenuto l'ultima relazione il dr. Alighiero De Micheli, vice-presidente della Confindustria, sulle « Realizzazioni dell'impresa privata nei paesi in fase di sviluppo nel dopoguerra >. Ih questo periodo l'iniziativa privata, egli ha detto, ha s#nz'altro contribuito a trasformare l'economia delle zone arretrate e depi'esse; nei paesi meno evoluti si è soprattutto impegnata, oltre che alla valorizzazione delle risorse minerarie e della produzione locale, anche delle attività manifatturiere e della distribuzione dei beni. Dopo averne illustrato l'azione sociale esercitata sui lavoratori e sui datori di lavoro, stimolando la nascita di uno spirito imprenditoriale e la formazione di una locale classe media, l'oratore ha proseguito: < Circa l'avvenire dell'intervento dell'impresa privata nelle aree in fase di sviluppo, penso che qualsiasi previsione non possa prescindere dalla considerazione che il movimento dei capitali privati verso i paesi meno, evoluti economicamente trova due remore: una nel livello di reddito degli investimenti nel paesi industrializzati, l'altra nel rischio essenzialmente politico che comporta l'investimento di capitali in non poche di quelle lontane aree sottosviluppate >. Il primo ostacolo può essere superato con il progresso economi co, il secondo applicando i sistemi assicurativi che alcuni paesi occidentali hanno già in atto. E' seguito un intervento del l'ing. Diego Guicciardi, presidente della Shell italiana, sul contributo particolare che nel dopoguerra le grandi compagnie petrolifere internazionali hanno dato al progresso eco nomico dei paesi meno sviluppati. Cifre é dati alla manoegli ha illustrato i benefici che i paesi del Medio Oriente e iVenezuela hanno ricevuto e ricevono da questa industria, de stinando la massa ingente deproventi a piani di sviluppo e conomico; i pagamenti delle compagnie a favore degli Statorientali sono stati complessivamente di circa 116 miliarddi lire nel 1950 e di 816 miliardi nel 1958. Altri tipi di accordi fra società petrolifere paesi produttori prevedono una partecipazione dello Stato alla produzione con proprio capitale e proprio personale< Se per i paesi produttorquesto sistema sia più vantag gìoso di quello tradizionale, che non comporta alcun rischio per lo Stato, — ha commentato l'ing. Guicciardi — è ancora da vedersi; però gli investimen ti di capitale collegati con ini prese di esito incerto dovreb bero costituire il campo d'azio ne caratteristico delle imprese private, mentre la creazione delle infrastrutture e delle opere di pubblica utilità do vrebbero attirare in speciamodo il capitale statalo. L'o ratore ha infine sostenuto che < nei rapporti con i paesi meno sviluppati occorrono soprattutto pazienza, tenacia e serietà. E' necessario conoscere problemi, le situazioni e le mentalità locali prima di dettare soluzioni, specie se esse appaiono miracolistiche >. A conclusione dei lavori, idr. Giovanni Agnelli ha parlato sulla funzione sociale dell'impresa privata nei paesi in fase di sviluppo affermando che per esplicarsi bisogna che l'azienda manifesti in pieno <le proprie virtualità nel formare e condurre gli uomini e nel coordinare il lavoro degluomini. Ciò facendo l'impresa moderna, che sia dimensionalmente rispondente ai grandproblemi da affrontare, viena costituire nella compaginsociale del paese in cui operun polo di sviluppo, un centro di stimolazione di tutto l'insieme >. Inserita nel tessuto delle forze economiche e sociali dellregione — ha proseguito Giovanni Agnelli — è chiaro chl'impresa potrà manifestare lpropria socialità con interventi diretti, innanzi tutto pecreare le più urgenti infrastrutture sociali per le sumaestranze (casa, scuola professionale, assistenza sanitaria). < Ma questi interventi dretti, pur cospicui ed essenziali, non esauriscono la funzionsociale dell'impresa: sono anzi l'esempio vivo per gli altrinterventi ancor più importanti per la comunità civile, inn quanto attuati in cooperazione con i poteri pubblici per il bene dell'intera compagine sociale in cui l'impresa è inserita: città, regione, Stato ». Giovanni Agnelli ha terminato rilevando che, poste in situazioni analoghe e sotto la spinta di forze identiche, l'iniziativa privata e quella pubblica devono collaborare, intendersi e consultarsi reciprocamente, per venire in definitiva a superare l'anacronismo di una sistematica opposizione tra le due sfere. L'on. Campilli ha quindi riassunto le conclusioni del convegno, constatando in primo luogo che « rincontro è servito ad avvicinare gli imprenditori privati ad alcuni dei fondamentali problemi della politica nazionale ed internazionale alla cui soluzione rlp essi sono chiamati a cooperare >. E' chiaro tuttavia che l'intervento dell'impresa privata nelle aree in via di sviluppo dell'Italia meridionale, ad esempio, non potrà essere in coraggiato se non saranno fornite le opportune garanzie contro i rischi politici; l'oratore ha incordato in proposito la legge in corso d'esame al -Parlamento, per adeguare appunto alle attuali esigenze il sistema delle garanzie per i crediti all'esportazione, auspican do che possa gradualmente estendersi anche agli investi menti. Dopo la chiusura dei lavori, i partecipanti all'assemblea si sono recati a visitare l'Esposizione internazionale del lavoro a < Italia 61», dove sono stati ricevuti dall'ambasciatore Arpesani e dal dr. Agnelli.

Luoghi citati: Copenaghen, Italia, Medio Oriente, Torino