Giovanni XXIII ha indossato i paramenti del rito greco di Filippo Pucci

Giovanni XXIII ha indossato i paramenti del rito greco Ieri, per lo prima tolto nella storia del pontefici romani Giovanni XXIII ha indossato i paramenti del rito greco In vista del Concilio ecumenico, il Capo della cristianità ha inteso sottolineare che eguale importanza rivestono nella Chiesa cattolica usanze e tradizioni liturgiche d'Oriente e d'Occidente Ntìstto servizio /i.irtÌcolnrc Città, del Vaticano, km. matt. Come di una c dimostrazióne di onore per tutto l'Oriente», si parla in Vaticano della solenne liturgia In rito greco celebrata le(l mattina da Giovanni XXIII, per la prima volta nella storia del pontefici romani, nella. Cappella Sistina, per procedere alla consacrazione ad arcivescovo dell'assessore dell» congregazione per la chiesa- orientale mon's. Acacio Coussa. Mai le volte michelangiolesche del Giudizio universale, né alcun altro luogo sacro del Vaticano avevano visto il Papa indossare paramenti orientali, | né mal lo avevano ascoltato recitare le varie parti della Meo* sa In lingua greca; cosicché, per una circostanza davvero eccezionale nella sua unicità, simbolismi, coreografia e complessità propri, del riti -orientali hanno trovato, nella cornicé altrettanto unica della Sistina, una elevazione, un potenziamento, staremmo per di- re, che non è casuale, ma costituisce, piuttosto, un preciso programma attuato da Giovanni XXIII e progressivamente applicato, in vista del non lontano Concilio ecumenico. Il Papa, come «capo supremo di tutti 1 riti > confluenti nella Chiesa cattolica, avrebbe potuto benissimo celebrare nel rito latino, da cui proviene, e del resto a questa regola si erano sempre attenuti 1 pontefici venuti prima di lui nel corso del secoli, ultimo tra tutti Pio IX, per la consacrazione all'episcopato di un sacerdote bulgaro, certo Giuseppe Sokoslki. I precedenti in questo campo sembravano, per l'usanza invalsa, quasi testimoniare una superiorità del rito latino rispetto agli altri: qui sta appunto il più appariscente aspetto della celebrazione in rito greco fatta da Giovanni XXIII eon la proclazione Insita in essa della eguale importanza che rivestono nella Chiesa cattolica usanze e tradizioni liturgiche d'Oriente e d'Occidente. Insomma,.mentre l'esortazione nuova alla unione delle Chiese, partita con 11 sorgere del presente pontificato, continua a suscitare nel mondo cristiano propositi e progetti, Giovanni XXIII conserva l'Iniziativa, indica con 1 fatti lo spirito da cui è animato, apre la via a sempre più vasti e proficui incontri. Al rito nella Sistina partecipavano otto cardinali, una trentina di vescovi, dieci del quali appartenenti al riti cattolici orientali Giovanni XXIII, al termine del rito, deposti i paramenti, ha pronunciato un breve ' discorso per sottolineare che a lui era stato dato di' < rivedere in proporzioni più vaste gli orizzonti della Chiesa» e per auspicare i più grandi risultati ai Concilio ecumenico. Nella giornata di ieri, la Radio vaticana ha messo in onda un ulteriore commento alle scoperte scientifiche di questi ultimi tempi e naturalmente anche al riuscito lancio del sovietico Gagarin nello spazio. Esso è stato dedicato al «pericoli della tecnica». Dopo avere premesso che la tecnica è un'cespresslone concreta del fla superiorità dello spirito sul-1 la materia », e riveste < sui i piano umano e sul plano religioso un indiscusso valore per il trionfo della dignità e della missione dell'uomo nel mondo », la Ràdio vaticana ha parlato delle < tentazioni numeróse e gravi» che essa suscita, in primo luogo perché < concentra lo sguardo dell'uomo alla sola materia, esponendolo al pericolo di una totale alienazione che lo rende insensibile e cieco al. valori religiosi e sovrannaturali». E ha, infine, cosi concluso: < Una sintesi tra fede e tecnica non solo è possibile, ma è doverosa: essa va elaborata nella coscienza di ogni singolo uomo ». Filippo Pucci Giovanni XXIII, ohe porta una tiara a foggia caratteristica del rito greco, durante il conferimento della consacrazione episcopale a mone. Aoacio Qousea (Tel.)

Persone citate: Gagarin, Giovanni Xxiii, Giuseppe Sokoslki, Pio Ix