Una donna dice d'avere incontrato il Ghiani a Milano la sera del delitto

Una donna dice d'avere incontrato il Ghiani a Milano la sera del delitto Stamane, al processa per l'assassinio di Maria Martlrano Una donna dice d'avere incontrato il Ghiani a Milano la sera del delitto Anche questa testimone come la Reana Trentini è guardarobiera - Si chiama Maria Del Tedesco e afferma di ricordare con sicurezza di essersi intrattenuta con Raoul, all'angolo fra via Olona e piazza Sant'Agostino - Gli chiese se la madre era ancora a casa, perché intendeva andare con lei in un bar per vedere alla tv la "Partita a scacchi", come infatti fece - Se fino ad oggi ha taciuto è perché l'avv. Sarno la scongiurò di mantenere il segreto o e i n r a e ò e a o a a o ù n e n a i Roma, lunedi mattina. Non è uno scherzo del destino o meglio non è soltanto uno scherzo del destino, ma una drammatica realtà. La sorte di Raoul Ghiani è, praticamente, nelle mani di due donne: anzi, guarda caso, di due guardarobiere. Una può segnare la sua definitiva rovina, l'altra potrebbe essere la sua clamorosa salvezza. Ed entrambe sembrano perseguire 1 loro scopi con eguale tenacia, con Immensa fiducia nelle proprie capacità mnemoniche. Reana Trentini ha già esaurito il suo compito, confermando di avere veduto il giovanotto incontrare Maria Martlrano, la notte del delitto, nell'atrio del palazzo di via Monaci n. 21, ed è stato come se avesse indicato in lui l'assassino. Oggi tocca a Maria Del Tedesco affrontare la sua prova, che non è meno difficile dell'altra, né meno Impegnativa. Sarebbe sufficiente che desse la sensazione di essere più che sicura dei suoi ricordi: ed ecco che il problema al quale è legata la sorte di Ghiani potrebbe, in questo caso, almeno in teoria, diventare di Una delicatezza e di una gravità impressionanti. Avrebbe dovuto essere, questa Maria Del Tedesco, il testimone della sorpresa dell'ultima ora, anzi dell'ultimo minuto. Purtroppo, l'ansia di pos sedere una carta importante da giocare con una certa efficacia ha rovinato quello che era un segreto. Per mesi, la signorina rimase nell'ombra; poi un giornalista milanese, per di più sostenitore della tesi innocentista, non seppe e non volle tradire 11 proprio dovere professionale e così oggi Maria Del Tedesco si presen ta al giudici preceduta da un notevole clamore. Cosa ha In serbo Maria Del Tedesco, di tanto importante, da poter essere quasi arbitra di una situazione e da potere costituire, per l'Accusa, « l'altra faccia della Luna»? Il ricordo di una circostanza, che per Ghiani ha un valore incommensurabile: Maria Del Tedesco è sicura di avere incontrato Raoul Ghiani la sera del delitto, ma non a Roma, come Reana Trentini, bensì a Milano. Come, dove, quando? Il raccónto di Maria Del Tedesco è semplice, nelle sue linee gene rali. Purtroppo per lei, e per Ghiani ovviamente, non ha possibilità di riscontri obietti vi. Maria Del Tedesco fa parte di quei testimoni ai quali si può credere o non credere, senza per questo parlare di malafede; come Bernardino Ferraresi ,per esempio. Dunque: Maria Del Tedesco arrivò a questa sua grande scoperta cinque o sei settimane dopo l'arresto di Ghiani Era amica della madre del giovanotto: la aiutava a lavare e a stirare, in un primo momento; poi i rapporti si muta rono e non furono più di lavoro. L'arresto di Raoul la coldi sorpresa. Non poteva rendersi conto che quel giovanotto fosse un assassino. Una sera, mentre era a casa di Ghiani, in via Tarquinio Prisco, la madre del giovanotto stava sfogliando il Radiocorriere del mese di settembre, nella speranza di potere trovare — così spiega Maria Del Tedesco, una signorina friulana che ha raggiunto la quarantina e da venticinque anni vive a Milano — un qualche elemento che potesse essere utile alla difesa del figlio. « D'un tratto — dice la teste - lo sguardo mi cadde sui programmi televisivi della sera del dieci settembre 1958. Lessi: "Ore 22: la Partita a scacchi di Marostlca e Feste a Napoli". Fu allora che rammentai tutto. Rammentai, cioè, che quella sera, mentre andavo a casa dei miei amici, avevo incontrato Raoul Ghiani all'angolo fra via Olona e piazza Sant'Agostino. Era appena uscito di casa. Indossava un impermeabile di nylon blu e dei pantaloni grigi. « Sono certissima che la me- ecvdGmseCsctmFttlQtspmoria non mi tradisce. Mi ca-pitava raramente di incontrare Raoul fuori di casa. Quella poi era una serata particolare perché non sapevo se avrei trovato la signora Clotilde, la madre di Ghiani, a casa. < Mi fermai a parlare con lui. Gli chiesi se avrei trovato sua madre in casa. Alla sua risposta affermativa, lo salutai ed entrai nel portone. La signora Clotilde stava sistemando la stanza da pranzo ed era incerta sul modo In cui avrebbe trascorso la serata. Decidemmo di andare al bar di piazza Filangieri, per vedere lo spettacolo alla televisione: la Partita a scacchi di Marostica e le Feste a Napoli: Piedigrotta. Quella sera tornai a casa molto presto ». Maria Del Tedesco raccontò subito quello che riteneva di potere ricordare con sicurezza. L'avv. Sarno la scongiurò di tacere, perché — le spiegò — « era convinzione comune che i magistrati, in istruttoria, intendevano verbalizzare soltanto le testimonianze a carico di Ghiani ». E' per questo che soltanto oggi sarà possibile a Maria Del Tedesco di ripetere quello che è certa di aver veduto. Non vi è dubbio che è un intervento, il suo, suggestivo. Quale valore può essere attribuito, al racconto dell'ultima testimone alla quale Ghiani ha legato la sua speranza, è difficile dire. In questi casi, si naviga nella incertezza più assoluta. A tutto può essere dato credito e a niente. Maria Del Tedesco è ben sicura di quello che ricorda. Ma è sufficiente per annullare il resto? Guido Guidi Raoul Ghiani (a sinistra) e Carlo Inzolia al banco degli imputati (Telefoto)

Luoghi citati: Marostica, Milano, Napoli, Roma