Fatale al Senna Ba vivacità della Reggiana: 0-1

Fatale al Senna Ba vivacità della Reggiana: 0-1 Fatale al Senna Ba vivacità della Reggiana: 0-1 Dopo le nette vittorie contro Sambenedettese e Novara i rossoblu cedono a Marassi alla veloce squadra emiliana - Rete di Volpi al 32° del primo tempo - Ber aldo intortnnato - In avanspettacolo ottima prova di Castano tra i junior es della Juventus vittoriosi per 3 a 0 sui liguri Genova, lunedi mattina. I ragazzi della Reggiana hanno fermato il < volo » del Genoa; per i rossoblu, dopo il 5 a o con la Sambenedettese e il 4 a 0 di Novara, è venuto questo 0 a 1, un risultato sconcertante se si tiene presente la vivace dimostrazione di forza delle giornate scorse, ma risultato giusto perché nel football contano assai le condizioni fisiche dei giocatori e ieri a Marassi i granata emiliani hanno nettamente superato i rossoblu, liguri in fatto atletico. Quasi tutti ventenni (il più vecchio è il mediano Corsi, nato nel dicembre del X9S7, e il più giovane è il centroavanti Volpi, nato nel ììi.'tD, gli ospiti hanno disputato l'incontro alla garibaldina, senza concetti tattici astrusi, applicando il *wzi> puro, correndo però dal pri- mo all'ultimo minuto, con rapidi spostamenti di gioco, aiutando all'occorrenza il compagno in difficoltà. Una bella squadra veramente, che merita il posto che occupa in classifica, una compagine che con un po' di fortuna potrebbe conquistare sul serio la promozione in serie A. Il Genoa, forse, non credeva di dover affrontare un avversario di tanto riguardo; probabilmente, i due netti successi precedenti devono avere narcotizzato alcuni giocatori, caduti nella illusione che ormai tutto doveva essere per loro facile. La partita con la Reggiana ha di colpo destato questi < addormentati », ha fatto loro capire che — specialmente in serie B — occorre per prima cosa correre, anche se il cielo è terso e il sole caldo, anche se costa fatica. Dall'euforia dei facili successi alla delusione di una bruciante sconfitta il passo è stato troppo brusco, e si sono visti atleti nervosi, ripicchi illogici con avversari che avevano soltanto il... torto di sapere fare meglio. Ne ha sofferto la praticità del gioco e la confusione è regnata sovrana. Perché il Genoa ha attaccato molto, ma la sua azione non aveva respiro; era u^ia manovra che finiva sempre per stringere al centro, dove Bean era controllato a vista da un Martiradonna in gran giornata. Dominio territoriale che non aveva come conseguenza il comando tecnico del gioco. E la prova si 6 avuta nel fatto che il portiere granata Ferretti, che pure s'era infortunato nei primi minuti, non ha avuto difficoltà a fermare i pochi tiri scagliati a rete da Bean, Pantaleoni e Marmiroli. Un Genoa piuttosto opaco e una Reggiana volonterosa, scattante, pronta ad approfittare di ogni circostanza favorevole, fortissima in difesa con De Ponti, Corsi e Martiradonna, e dinamica all'attacco per il gioco pronto di Greatti, Tribuzio e specialmente di Volpi. Questa la sintesi dell'incontro che ha dato agli appassionati tifosi rossoblu un altro dispiacere. Ma non è il caso di prendersela con l'arbitro, o tanto meno con gli avversari, gli errori sono stati tutti da una parte sola, e purtroppo dalla parte dei liguri. I granata hanno forse conseguito più di quanto speravano per conservare le possibilità di una promozione; hanno vinto su un campo che era considerato difficile, ma la vittoria è giusta e la loro esplosione di gioia al fischio finale di Annoscia è comprensibile, come logica la dimostrazione di simpatia che i reggiani hanno tributato al loro allenatore Del Grosso, a cui va ascritto il merito di avere presentato una formazione di giovani, tutti abili nel controllo della palla, tutti pronti allo scatto, tutti precisi nei passaggi. Un gioco che non è sempre possibile ammirare neppure in serie A. Ed eccoci alla breve cronaca dell'incontro, disputato alla presenza di ventimila spettatori circa, in una j giornata di avanzata primavera. I rossoblu (in maglia bianca per dovere di ospitalità) hanno attaccato in forze subito, sperando di liquidare la partita in quattro e quattr'otto. Un assalto in piena regola alla rete di Ferretti, che al 9' in uno scontro con Occhetta rimaneva a terra, per rialzarsi zoppicante. In un quarto d'ora i padroni di casa hanno tirato sette calci d'angolo. Ma la loro pressióne non ha dato frutti concreti, anzi i pericoli maggiori sono da registrare sotto la rete di Franci sui rari ma rapidissimi contropiedi dei granata. Dopo un palo colpito da Greatti, la rete degli ospiti: fallo di Rivara sullo stesso Greatti pochi metri fuori dell'area di rigo¬ re, tiro di Tribuzio e deviazione di testa in goal del giovanissimo Volpi che ha sorpreso Franci in uscita: zero a uno, al SB'. La reazione del Genoa è stata rabbiosa: qualche calcio d'angolo, qualche intervento più spettacolare che difficile dello czoppo» portiere ospite, ma di concreto proprio nulla. Anzi, i guai peggiori sono successi ancora davanti a Franci, che ha dovuto sfoggiare una parata d'intuito per evitare a Greatti di segnare il secondo goal (43'). Alla fine del primo tempo un infortunio a Beraldo, che è rientrato nella ripresa all'ala destra (e poi all'ala sinistra), lasciando il suo posto di terzino a Baveni, con Occhetta mediano e Corradi spostata a sinistra. Il gioco non è mutato: attacchi senza estro dei liguri, azioni isolate di alleggerimento ma molto pericolose, degli emiliani, e fu buona fortuna per Franci che Sardei abbia sbagliato un paio di grosse occasioni da goal. Da segnalare un palo colpito da Marmiroli su tiro da lontano. Tutto qui il Genoa di ieri, un Genoa in giornata negativa, che ha sentito il primo caldo e ha forse sofferto il ritmo imposto alla gara dagli avversari. Ma dove prendevano il fiato quei < dannati » granatat Alla fine parevano ancora freschi ed erano certamente felici per il gran passo fatto verso il traguardo massimo, quello della promozione in serie A. * * L'incontro Genoa-Reggiana è stato preceduto dalla gara junior es Genoa-Juventus valevole per la Coppa De Martino. Hanno vinto i bianconeri torinesi per 3 a 0, con reti di Sartore, Stacchino e Cavallito. Il portiere Ferrerò ha parato un calcio' di rigore. I giovani juventini hanno dato spettacolo di bel gioco e sono stati applauditi durante e dopo la gara. Da segnalare l'inclusione di Cavallito nel ruolo di mediano laterale; il ragazzo pare più adatto a questi compiti. Ha giocato anche Castano, che al termine della prova era evidentemente soddisfatto: <Sono guarito e posso anche dire di essere pronto a rientrare in prima squadra, se Gran lo vorrà. La partita con il Genoa è stata un valido collaudo. Non ho risentito alcun dolore al ginocchio e non mi ha fatto neppure difetto il fiato ». Giulio Accatino GENOA: Franci; Corradi, Beraldo; Baveni, Rivara, Piqué; Marmiroli, Pantaleoni, Bean, Occhetta, Frignani. REGGIANA: Ferretti; De Ponti, Calvani, Corsi, Martiradonna, Placanica; Tribuzio, Greatti, Volpi, Sardei, Ogliari. ARBITRO: Annoscia, 'di Bari.

Luoghi citati: Bari, Genova, Novara, Rivara