Salvati dall'ospizio in fiamme ottantasei paralitici a Catanzaro

Salvati dall'ospizio in fiamme ottantasei paralitici a Catanzaro Drammatica lotta col fuoco e eoi tempo Salvati dall'ospizio in fiamme ottantasei paralitici a Catanzaro Immobilizzati sui loro lettini gli infermi hanno vissuto attimi di terrore mentre l'inceri dio progrediva inesorabile nelle camerate - La'popolazione ha partecipato ai soccorsi in generosa gara con vigili e soldati - Nessuno ha, miracolosamente, riportato danni O.i/ nostro corrispondente Catanzaro, lunedì mattina. A Catanzaro ieri si è gridato al miracolo. Infatti ottantasei paralitici per puro miracolo si sono salvati da un'atroce morte. Erano press'a poco le ore 16 quando, per cause che sono ancora imprecisate, si è sviluppato, nell'istituto per minorati «In Charitas Christi» di Fondachello di Catanzaro, un violentissimo e spaventoso incendio. Le fiamme, sprigionatesi in un baleno, hanno completamente dìstrutto l'intera ala ovest dell'edificio composto di tre piani. L'allarme è stato sollecitamente dato ai vigili del fuoco, che si sono immediatamente portati sul luogo del sinistro. Come si è detto, in quell'ora ben ottantasei minorati, tutti impossibilitati a muoversi, e una ventina di persone appartenenti al personale di assistenza, occupavano l'edificio. C'è stato un accorrere immediato di persone desiderose di portare un contributo all'opera di soccorso in favore degl'infermi. Scene drammatiche si sono susseguite per oltre un'ora, cioè per tutto il tempo indispensabile per portare in salvo i paralìtici. L'opera di soccorso è stata davvero immediata, ed è stata prestata con ammirevole slancio da tutti i vigili del fuoco del capoluogo, dai carabinieri della legione, dagli agenti di pubblica sicurezza e da volenterosi accorsi in gran numero per evitare che i miseri infermi immobilizzati sui loro lettini da cui gridavano di terrore si trasformassero in torce umane. Si sono distinti, fra i volenterosi, Vitaliano Murzocchi, Luigi Papaleo, Alfredo Novelli, Giorgio Sodano, Domenico Mistico, Mario Mancuso e Domenico Papaleo. Per oltre tre ore i vigili del fuoco hanno dovuto lottare per circoscrìvere le fiamme. Nonostante il pronto intervento, tutta l'ala di ponente dell'edificio, costituita da una diecina di stanze, è andata completamente distrutta, come pure il tetto e il reparto lavanderia. I danni, ad un calcolo approssimativo, superano i 20 milioni. L'allarme è stato dato, come si è detto, alle ore 16, quando una colonna di fumo sprigionatasi dalla canna fumaria dell'edificio, posta nel retro dell'istituto, ha messo in agitazione il vicinato. Tempestivo è stato l'allarme e sul posto sono giunti, con il comandante del corpo del vigili del fuoco, ing. Merolla, numerose squadre di pompieri con autobotti e carri attrezzi. Giungevano anche carabinieri, agenti di P. S. e soldati con autoambulanze della Croce Rossa, dell'ospedale civile e di altri nosocomi della città. I paralitici, amorevolmente assistiti, venivano sistemati in lettighe e avviati alla «Casa del sa- tT£p1dan rag S^eicapoluogo. Tutti e ottarìtasel gl'infermi come si è detto, sono stati tratti in salvo grazie alla tempestiva opera di soccorso. In quell'ora si trovavano nell'edificio anche molti parenti venuti dalla provincia per portare una parola di conforto ai congiunti ricoverati, nella ricorrenza della Pasqua. Sul postò si sono pure immediatamente portati H sottosegretario ai Lavori Pubblici sen. Spaeari, gli on. Tucci e Bisantìs, il prefetto dott. Ravalli, il questore con il vice-questore, il comandante la legione carabinieri, il presidente dell'amministrazione provinciale avv. Ferrara, il sindaco della città gen. Morìsclano ed altre autorità locali e provinciali. Per misura precauzionale, è stato sgomberato l'intero edificio. Gerardo Gambardella

Luoghi citati: Catanzaro