Rivivono in «Va pensiero» i tempi del Risorgimento

Rivivono in «Va pensiero» i tempi del Risorgimento Ii« tv nei centenario dell' Unità Rivivono in «Va pensiero» i tempi del Risorgimento Dall'Auditorium di Torino viene trasmesso stasera un concerto di musica e prosa con gli episodi più significativi di cent'anni della nostra storia Nel quadro delle celebrazioni nazionali del Centenario dell'Unità d'Italia, la televisione trasmette questa sera — registrato in Ampex all'* Auditorium > di Torino, per l'occasione pavesato a festa e adorno di fiori giunti dalla Riviera — un concerto di musica e prosa, che, a cura di Marco Visconti, è stato realizzato — come già riferimmo a suo tempo — dal regista Anton Giulio Majano con la partecipazione - dell'Orchestra Sinfonica e Coro di Torino, rispettivamente diretti da Ferruccio Scaglia e Ruggero Maghini, e dagli attori Renzo Ricci, Elena Zareschi, Carlo D'Angelo, Nando Gazzola, Fernando Cajati e Ilaria Occhini. Questo programma, dal titolo Va pensiero... (vai quanto dire le prime parole del famoso coro verdiano del Nabucco, diventato inno per gli italiani combattenti per l'indipendenza della patria) è, nella parte musicale, interamente composto di brani di Giuseppe Verdi, come la sinfonia della Battaglia di Legnano, i cori de / lombardi alla prima crociata, del Nabucco, dell'Emani e la sinfonia dei Vespri Siciliani. Alla musica si alterneranno gli attori sopracitati che, mediante la loro dizione, faranno rivivere gli episodi più significativi del Risorgimento, vissuti dai protagonisti, da poeti, da uomini politici: Il giuramento di Pontida, del Berchet, la Spigolatrice di Sapri del Mercantini, la lettera della madre a Carlo Poma condannato a morte, le ultime parole di Goffredo Mameli, i proclami di Garibaldi e i discorsi di Cavour. Prima di entrare nella sala, i .telecronisti faranno una breve cronaca dall'atrio dell'* Auditorium >, dove soldati delle varie armi dell'Esercito Sardo, nelle divise dell'epoca, hanno fatto gli onori di casa al pubblico invitato alla patriottica serata. secolo; da quando cioè il suo debutto, a nove anni, a Varsavia ebbe un successo tale da procurargli una immediata e straordinaria fama di fanciullo-prodigio, e da dargli occasione di concerti trionfali in tutta Europa. Si pensi che a Torino lo si accolse al Teatro Regio: onore allora riservato a pochissimi concertisti. Stabilitosi nel 1940 a New York, ritornò poi ancora diverse volte fra noi, dopo lunghi anni d'assenza. Egli presenterà questa sera una Sonata di Mozart — quella in fa K. 533 e 494 — generalmente trascurata, forse perché risultante dall' unione (fatta però da Mozart stesso) di tre pezzi diversi: un «Allegroi elaborato in stile severo; un meditativo < Andante > e un « Rondò > di squisita grazia e lievità. Seguirà una delle più potenti ed alate concezioni beethovenianeMa Sonata in la bem. op. 110, nòtissima, ma rivelatrice sempre di eccelse bellezze da parte di grandi interpreti. Un omaggio a Bartok sarà reso con l'esecuzione della Piccola Suite, costituita da cin que brevi e semplici pezzi caratteristici e definiti da apposito titolo, che l'autore stesso derivò dai suoi 1,1, Duetti per violino. 1 I. C. ■1111111 m 1 ij 111 m 111:1 1 : : 1111 u 1111 n 111111 ) 1 iiiiiiiiii