Centocinquantasette milioni vinti da una bella negoziante milanese

Centocinquantasette milioni vinti da una bella negoziante milanese Ieri, giornata di risultati sensazionali, un solo "tredici,, al Totocalcio Centocinquantasette milioni vinti da una bella negoziante milanese £' una droghiera di 38 anni, sposata e maire di nna bambina - Appena saputa la vincita ha detto: «Zia, ti ringrazio» - Poi ha raccontato: «Quattro anni fa assistevo alla traslazione della salma della mia congiunta quando, estraendo il fazzoletto, lasciai cadere nella fossa una schedina che avevo già compilata e che ricuperai. Da allora l'ho sempre giocata: è quella che mi ha dato i milioni » - Ha tanti progetti, ma soprattutto vuol fare « star bene » molta gente Dal nostro corrispondente Milano, lunedi mattina. L'unico «tredici» al Totocalcio è stato realizzato questa settimana a Milano da una' droghiera di 38 anni, una donna graziosa e minuta, dal capelli ossigenati, .sposata e madre di una bambina di dieci anni. Si tratta delia signora Maria Coruzzi in Ghidini, abitante con la famiglia in via Iglesias 36. La notizia della favolosa vincita la signora Coruzzi l'ha avuta ieri sera alle 21 dal cronista di un giornale milanese. Là neo-milionaria (vincerà esattamente 157 milioni e 230 mila lire) è piombata a sedere su una sedia, si è portata le mani alla fronte, e ha sussurrato: «Zia, ti ringrazio». « Perché ringrazia proprio la zia? » . le hanno chiesto i giornalisti, pensando a una congiunta che le avesse sugge> rita la schedina. Ma la spiegazione era diversa e l'ha raccontata'lei stessa, la tredlcista, con queste parole: «Quattro anni fa ero al cimitero per assistere alla riesumazione dei resti di una mia zia, mòrta dieci anni prima, nel flore degli anni, la zia Lena. Davanti alla tomba' già aperta ho levato il fazzolétto di tasca per asciugarmi le lacrime e, con il fazzoletto, è venuto fuori un foglietto di carta che, volteggiando, è andato a cadere nella fossa, su quei poveri, resti. Era la schedina del Totocalcio che mi proponevo di giocare l'indomani. Spinta da' un presentimento, chiesi che la raccogliessero e me la riconsegnassero. Da quel giorno, ogni settimana, per quattro anni, l'ho sempre giocata. Ero sicura che quell'episodio significava qualcosa e non sono stata delusa». La vincita, nata in circostanze così singolari, è venuta ieri sulle ali di una schedina color verde, contrassegnata così: «Serie 254 - M.A. 608-08» e recante sul rovescio la seguente dicitura: «Ghidini - Ismarifranc - Via Iglesias 36». Questa parola strana: «Ismarifranc » è la risultanza di tre nomi: Isabella, Maria e Franco, che sono rispettivamente la figlia della vincitrice, la vincitrice stessa e il marito suo. La scheda è di quelle a due sole colonne da 100 lire, e la colonna vincente è la seconda, scritta con una penna a sfera. L'ha giocata in un bar-tabaccheria di via Asiago sabato pomeriggio, alle 17, il padre della signora Maria, Alfredo Coruzzi, che ogni settimana provvedeva all'incombenza. La signora Maria non si intende di sport, e meno che meno di calcio: non sa quanti giocatori compongano una squadra, né quanti tempi comprende una partita. La schedina famosa, di quattro anni fa, quella della tomba, l'aveva compilata a caso e da quel giorno fatidico l'ha sempre rigiocata identica ogni domenica. La bella droghiera vive in un appartamentino di tre stanze più servizi al primo piano di una casa moderna, in via Iglesias 36. S'è sposata nel 1945 con il trentanovenne Franco Ghidini, che faceva il sarto, e da allora ha sempre vissuto con i genitori (il padre Alfredo e la mamma Alba Alberghino, facendo «menage» insieme, con i cordoni della borsa retti dal marito, che pure aiuta in drogheria (il negozio è di proprietà del signor Alfredo Corutti). Isabella, la figlia, ha, come si è detto, dieci anni e frequenta la quarta elementare presso un istituto di suore. Naturalmente, ieri sera, per l'intera famiglia, è . stato lo sbalordimento più completo, il caos, la confusione. Riservati e quasi freddi in un primo momento, i componenti della fortunata famiglia si sono via via eccitati: ne avevano ragione: non capita tutti i giorni di vincere 157 milioni. Progetti ne hanno molti e nessuno: cedere il negozio, acquistare un cavallo e un cane (questi ultimi sono i desideri di Isabella, la figlia). La primissima reazione della vincitrice, una volta riavutasi dall'emozione è stata questa frase: «Mamma mia, quanta gente farò star bene». Al che il marito è intervenuto dicendo: « Sì, ma con giudizio ». Per prima cosa, comunque, la signora Coruzzi acquisterà una automobile. « Ho la patente da cinque anni — ha detto la neomilionaria — ma non ero mai riuscita a farmi nemmeno una utilitaria. Ora però di automobili me ne compero due ». E' la prima volta che la famiglia Coruzzi registra una vincita al Totocalcio. In passato, la signora Maria vinse soltanto ottocento lire al Lotto con i numeri del povero Mario Riva, Il monte-premi del Totocal- • ciò è stato questa settimana di 314.461.540 lire. Ai « 12 », che sono 52, toccheranno ciascuno 3 milioni e 26 mila lire. Camillo Brambilla : **< La fortunata tredioista Maria Coruzzi col marito (Telefoto a «Stampa Sera»)

Persone citate: Alfredo Corutti, Alfredo Coruzzi, Camillo Brambilla, Franco Ghidini, Ghidini, Maria Coruzzi, Mario Riva

Luoghi citati: Milano