Nel 1960 un fatturato di 545 miliardi (107 in più del '59) Prodotti oltre 530 mila autoveicoli e 27 mila trattori

Nel 1960 un fatturato di 545 miliardi (107 in più del '59) Prodotti oltre 530 mila autoveicoli e 27 mila trattori La relazione del prof, Valletta all'Assemblea della Fiat Nel 1960 un fatturato di 545 miliardi (107 in più del '59) Prodotti oltre 530 mila autoveicoli e 27 mila trattori Le vendite di auto: 336.268 in Italia (101.535 in più rispetto all'anno precedente) e 194.397 all'estero - Il valore totale delle esportazioni salito a Ì50 miliardi - Dal 1946 ad oggi investiti circa 500 miliardi per ampliamenti e rammodernamenti degli impianti - I dipendenti della Fiat sono attualmente 92.891, di cui 73.89$ operai I/assemblea degli azionisti Hat si è svolta ièri nel salone della Scuola Centrale Allievi «Giovanni Agnelli >, in corso Dante. Presiedeva il prof. Vittorio Valletta, presidente ed amministratore delegato della Fiat Erano "presenti, con tutti i consiglieri di amministrazione, l'ing. Bono, amministratore delegato e direttore generale, ed i vice-presidenti dott. Giovanni Agnelli e ing. Giovanni Nasi. Al completo il collegio sindacale, presieduto dal rag. Bozzola. Sono intervenuti 608 azionisti, rappre eentanti 131.318.699 azioni. 62 anni di sviluppo li prof. Valletta ha iniziato la sua relazione ricordando che in questo 1961, in cui l'Italia celebra con fierezza il Centenario della sua unità, la Fiat compie 62 anni di vita. < In questo anno, da questa Torino, che fu la capitale della prima Italia unita e che oggi è certamente una delle vive fonti di lavoro e di benessere della Nazione, la Fiat è fiera di annunciare che nel 1960 la cifra del suo fatturato ha superato i 500 miliardi di lire: 545 miliardi (107 in più dell'anno precedente), del quali 1B0 all'esportazione. Quando la Fiat nacque, nel lontano 1899, concepita nelle menti di Giovanni Agnelli e di altri benemeriti, Torino superava di poco i 200.000 abitanti. Oggi un milione; e negli stabilimenti torinesi della Fiat lavora una maestranza che è pari quasi alla metà dell'intera popola zione di allora. Ai suoi inizi in Corso Dante la Fiat aveva un centinaio di operai. Al lavoro degli attuali 93.000 dipen denti (in linea diretta, oltre' a tanti altri indiretti) partecipano Italiani di ogni parte del Paese ed è lavoro che bì espande all'estero. In Italia, nelle dimensioni delle possibilità italiane, un'industria privatistica che ha percorso questo camolino può affermare di avere compiuto con tenacia e con ardimento il suo dovere verso la Nazione .nell'Interesse di tutto il lavoro na> Bionaie » L'indirizzo Fìat è sempre stato di sviluppo, di sempre maggiori azioni di lavoro; e l'andamento che ha portato nel ,1960 risultati considerevoli « dovrebbe continuarle neV: l'anno corrente e n«i Seguenti, per poco che la situazióne generale perduri non sfavorevole» Come già avvertito l'anno scorso, l'ottimismo della fldu eia esclude l'euforia: «Difficoltà, contrasti, fratture se ne verificheranno sempre perché la prosperità non è mai assoluta né continua, neanche nel Paesi ricchi e più progrediti; ma la tendenza mondiale è di espansione. Tutto il mondo è in movimento per realizzare progresso, per emancipare dalla miseria e dalle malattie, per elevare le condizioni di vita delle popolazioni. Sotto la spinta delle forze unificatripl della tecnica e dell'economia la Fiat confida di sviluppare i propri indirizzi, che poggiano soprattutto su efficienza di uomini e di mezzi, elasticità di organizzazione, indipendenza finanziaria, molteplicità di iniziative, ardimenti ragionati e controllati ». La situazione nel mondo La situazione internazionale — dice la relazione — è nuovamente in un clima di distensione: « Noi vogliamo continuare a crederci poiché le ragioni politiche della coesistenza valgono per una pace sicura, che liberi-l'umanità dalla paura della distruzione; e per la cooperazione tra tutte' le grandi Potenze possono bastare le Immense aree di tante regioni sottosviluppate in ogni parte del globo. Sono compiti, questi, di emulazione pacìfica certamente non meno importanti delle conquiste spaziali. Ma dobbiamo fare molta attenzione agli energici richiami che la Casa Bianca rivolge alla grande nazione statunitense e per essa a tutto il mondo libero, a tutto l'Occidente. Quei moniti virili non riguardano soltanto le difficoltà transitorie degli Stati Uniti d'America, ma sono di importanza internazionale e devono essere ascoltati e sen. titi anche da noi europei. Auguriamoci che negoziati positivi possano finalmente avviarsi tra i due blocchi Est e Ovest per una coesistenza basata sul disarmo controllato e su cooperazionl economiche scientifiche e tecniche di reciproca convenienza. Il blocco orientale comunista ha certo bisogno anch'esso di lavorare in pace per risolvere gravi problemi di produzione e di distribuzione (specie nel campo agricolo). E' un blocco compatto al quale occorre contrapporre un gruppo occidentale altrettanto compatto; e sino a quando dichiarazióni di principio ed azioni da quella parte rimangano a carattere sopraffattorio è necessario che l'Occidente si appoggi su di una ben organizzata difesa non soltanto militare, ma anebe politica economica psicologica Opporre alla propaganda dell'ideologìa totalitaria realtà sempre più positive del nostrn progresso spirituale e sociale per il benessere dei popoli mMla libertà ». In -quanto alla situazione italiana essa è incoraggiante sotto importanti aspetti eco nomici, politici, sociali: « Intenda è l'attività industriale l del Nord, crescente l'iniziativa nel Sud. Solo l'agricoltura attraversa un periodo di pesantezza da cui va sollevata perché in Italia senza floridezza agricola non vi può essere prosperità economica. La azione di governo è sollecita ed. utile con programmi di pianificazione lungimiranti.. I Partiti sinceramente democratici, cioè solidali nella djfcsa della libertà e dell'ordine costituzionale, collaborano — come è indispensabile — ad ogni attività politica di progresso nazionale I progressi econo mici compiuti dal nostro Paese in questi anni sono sostanziali (produzioni, consumi, in vestimenti,' lavoro, opere pub bllche), ma non dimentichiamo che il reddito nazionale « prò capite > — cioè, in fondo, il gettito produttivo — è ancora' per l'Italia la metà di quello medio inglese francese tedesco ed è un quinto di quel lo nordamericano* Oggi negli Stati Uniti si parla di occupazione opera.a, di case, di scuole, di salute. Non saranno certo gli Italiani a dimenticare le necessità tuttora impellenti in questi fondamentali settori della vita nazionale, necessità dalle quali prende tono e stimolo una nazione civile. «Il problema del nostro Pae se è ancora quello del grave squilibrio tra Sud e Nord Esso è ih parte di ordine naturale. Molto è stato fatto, mai la questione meridionale fu affrontata più energicamente dallo Stato, assecondato dall'industria del Nord con Iniziative ed investimenti; ma occorre accelerare il passo: lo facciano tutti come lo farà la Fiat ». Rinnovo dAle attrezzature Sempre in riferimento alla situazione italiana il prof. Valletta ha considerato due im portanti problemi: — Problema del rapporti tra industria privata e partecipazioni industriali' dello Stato Riaffermata la vitalità dell'iniziativa privatistica, che è alle basi del progresso economico, devesi riconoscere .che interventi statali'sono ormai necessari e possono essere vantaggiosi; ma occorre che i limiti tra i due settori di attività Steno inequivocabili e che tutte le aziende, anche se dello Stato o parastatali, devono essere condotte-coh-criterio economico, non poiitico. -. . >Vv -r* Problema delle importazioni. Gli acceleramenti avutisi nell'applicazione del Trattato per il Mercato Comune — che risponde a necessità essenziali nel divenire europeo — hanno portato a situazioni difficili. Occorre salvaguardare le produzioni nazionali, il lavoro nazionale; senza di che si annullerebbero anche le possibilità di acquisto di prodotti esteri. Dal 1946 ad oggi -la Fiat ha investito circa 500 miliardi di lire (dei quali 190 stanziati l'anno scorso e in corso d'impiego) in òpere di ricostruzione, ampliamento, ammodernamento del suol impianti. Una cifra che è quasi 5 volte quella del capitale spelale versato. La prima parte dei nuovi impianti decisi nel 1959 è compiuta, ed è già d'imponente evidenza specialmente alla Ftat-Mlraflori. La parte non ancora realizzata sarà compiuta quasi interamente in quest'anno. «Si è proceduto e si procede a ritmo accelerato; e sono opere imponenti di costruzione, di trasformazione, di sistemazione. Macchine e. attrezzature colossali'— le già'esistenti e le nuove — si traslocano come suppellettili di casa; nuove linee di lavorazione, nuovi magazzini e servizi. Un lavoro veramente formidàbile, che' la nostra Divisione Costruzioni e le Direzioni Impianti d'officina eseguiscono senza che sMnter- rompano le produzioni. I nuovi impianti potenziano tanto le produzioni di base (siderurgia, fonderia, metallurgìa) quanto e soprattutto le produzioni automobilistiche. La costruzione automobilistica Fiat disporrà anche di una nuova pista di prova su una estensione di 115 ettari ». Nel settore nucleare Nella relazione sono quindi esposti i risultati del forte incremento produttivo dell'anno scorso: Automobili. — 530.665 unità prodotte da Fiat e Om (100.383 di più che nel '59) per un fatturato di 415 miliardi (compresi i ricambi), pari al 76% del fatturato totale. In Italia si sono vendute 336:268 unità; 101.535 di più rispetto all'anno precedente, nonostante la crescente Importazione di autovetture estere (nel 1960 ne sono state vendute 39.283). All'estero sono andate 194.397 unità, circa un miglialo di meno che nel 1959 a causa dell'elemento negativo emerso dal mercato nordamericano. «Ma la Fiat ne ha risentito in misura relativa rispetto ad altri produttori europei. Infatti la sua esportazione nel 1960 ha saputo trovare bu altri mercati esteri un compenso al calo verificatosi nelle vendite negli Usa; dove, d'altronde, la sua azione fu sempre contenuta limitandola alle sole vetture utilitarie e sportive per quantitativi ridotti, che salirono al massimo a 43.000 veicoli all'anno ». Il prof. Valletta ha quindi dato all'assemblea notizie particolareggiate del nuovo attesissimo modello «1300». In incremento anche 1 vei coli industriali Fiat-Om, auto carri e autobus di sempre miglior qualità. La produzione 1960 è stata di 32.880 unità, contro 20.583 del 1959. La prò duzlone trattoristica (trattori agricoli ed industriali Fiat e Om) è stata nel 1960 di 26.908 unità: 12.425 vendute in Italia (651 di più che nel '59), 14.483 all'estero (circa 6.000 di più del *59). A proposito della produzione di materiale ferroviario — che va prevalentemente all'estero . la relazione fa questa osservazione, che è di attualità: «L'opera di ricostruzione ferroviaria è stata in Italia magnifica nel dopoguerra; ma è Ormai evidènte che le Ferrovie italiane non possono più indugiare a compiere un ulteriore sforzo per adeguare il servizio all'aumentato traffico rinnovando e aumentando il materiale rotabile ed estendendo i moderni dispositivi di sicurezza, E' pertanto da prevedere che — assegnando lo Stato alle FF.SS. le necessarie disponibilità finanziàrie — le costruzioni ferroviarie avranno una ripresa anche in Italia; e le nostre industrie, che ben lavorano per ferrovie di paesi esteri, potranno dare il contributo della loro opera». Anche gli altri comparti delle produzioni Fiat hanno segnato incrementi notevoli: grandi motori Diesel (primato internazionale del motore « 900 S » di 9 cilindri da 900 mm. di diametro); produzioni aeronautiche sviluppate con il successo del «G91> e con la collaborazione al «Caravelle» della «Sud Aviation» francese; produzioni siderurgiche (trasformato l'equivalente di oltre 1.300.000 tonn. di acciaio greggio, 300.000 di più che nel '59). Nel settore energia nucleare le attività Fiat si sviluppano tanto nella apposita Sezione Fiat a Torino, dotata di propri laboratori, quanto nel «Centro Sorin> di' Sai uggia, dove sorge il reattore di ricerca «Avogadro», costruito in collaborazione con la Società Montecatini. Dal settembre scorso il reattore funziona stabilmente alla massima potenza di 1000 Kw termici. Si sviluppano pure accordi con il Centro Nazionale Energia Nucleare e con l'Euratom. Come pubblicamente annunciato nel marzo scorso, la Fiat e l'Ansaldo hanno Armato a Roma con il Comitato Nazionale Energia Nucleare il contratto per la realizzazione di una nave-cisterna a propulsione atomica. In merito all'istruzione tecnico-professionale, la Fiat ha offerto alle autorità di Go verno l'istituzione di una < Scuola campione > analoga alla Scuola Allievi «Giovanni Agnelli» di Torino. La spesa d'impianto, prevista per una scuola di almeno 200 allievi inizialmente in circa 600 milioni di lire, sarà assunta in parti uguali dalla Fiat e dalla Cassa del Mezzogiorno (od altra istituzione statale similare); ma la responsabilità dell'organizzazione e degli insegnanti della Scuola sarà affidata completamente alla Fiat Il Ministero del Lavoro (che prenderà a carico le spese di gestione della Scuola) ha accolta la nostra offerta con favore. «Vogliamo — dice la relazione — operare sempre di più per l'Italia meridionale e per le Isole. Lo Stabilimento Fiat di Napoli va sviluppandosi efficacemente; la produzione ad esso riservata è in aumento >. La relazione riferisce quindi sulle partecipazioni Fiat a grandi opere pubbliche (specie autostrade e trafori alpini). Anche in questo campo l'attività della Divisione Fiat Costruzioni e Impianti è attivissima. Si sta compiendo il raddoppio dell'Autostrada To rino-Milano. Al 31 dicembre 1960 il numero dei dipendenti Fiat e OM era di 92.891 persone, delle quali circa 78.000 in Torino: 19.001 impiegati, 73.890 operai. L'au mento di 7774 dipendenti, rispetto al 31 dicembre 1959, è un segno di efficienza anche per l'occupazione operaia, poiché il progresso dei mezzi automatici di lavoro è continuo. Lo spirito di collaborazione tra l lavoratori della Fiat è sempre attivo.-1 due premi semestrali agli operai ed impiegati sono stati nel 1960 di complessive lire 48.000 a testa. L'azione assiistemziale Fiat per 1 dipendenti e famiglie continua a svilupparsi: oltre 3000 alloggi -per Impiegati le' operai, una Mutua-che assiste gratui 'taoiente oltre 220.000 persone tra dipendenti e familiari, una Scuola Allievi che istruisce annualmente circa 900 giovani, oltre a corsi speciali di qualificazione e di tirocinio anche per laureati e diplomati. Il Gruppo Anziani Fiat svolge un'attività assidua, e le assistenze a 'coloro che per età lasciamo Il lavoro vengono ogni anno migliorate (premio di fedeltà, pensioni, ecc.). Prospettive per il futuro Al Caduti sul lavoro il prof. Valletta ha rivolto, a nome di tutta la Fiat, il suo commosso pensiero: < Gl'infortuni nelle nostre officine tendono a d'minuire con l'estendersi continuo delle previdenze anti-infortunistiche; ma insopprimibile è la f: tal ita che talvolta colpisce lavoratori anche espertissimi e prudenti. Ogni disgrazia sul lavoro, specie se mortale, è dolore umano profondo. Non basta inchinarsi alla memoria del Caduti e dare assistenza alle desolate famiglie; bisogna moltiplicare gli sforzi per togliere margine alla fatalità). Il prof. Valletta ha concluso così la sua ampia relazione: < I nostri risultati 1960 autorizzano la fiducia vostra e nostra negli sviluppi futuri. La Fiat è nata e cresciuta con 11 motore ed ha contribuito allo sviluppo della motorizzazione in Italia. Le vie della motorizzazione nel mondo moderno si moltiplicano — non soltanto l'automobile, ma tutta la motoristica terra mare cielo —' e le Industrie che ad essa provvedono saranno sempre più Indispensabili ali progresso economico e sociale di ogni Paese. Abbiamo sempre cercato di' promuovere gli incrementi aziendali guardando all'Interesse nazionale al di là degli immediati profitti dell'esercizio industriale. Potemmo cosi superare tempi anche durissimi. Sulle più aperte vie dell'avvenire la Fiat continuerà ad avanzare con 11 suo lavoro e con dirittura, di intenti nel sicuro progredire del nostro Paese». L'esercizio 1960 ha dato, al netto degli ammortamenti di legge, un avanzò di L. 23 miliare".! 641.327.227 che consente la distribuzione di un dividendo di L. 90 per azione (superiore di 5 lire a quello del 1959). Alla formazione del mezzi finanziari, per i nuovi impianti ■iiiiiiiiiiiiiiiiiuiiwiiiiiiiliiiwmiiHiiii^ (190 miliardi di lire) hanno contribuito:- l'emissione della prima parte (30%) di azioni privilegiate per un- capitane nominale di 15 miliardi di lire, contro un versamento di 30 miliardi; e le obbligazioni emesse con conseguente versamento di 30 miliardi. Complessivamente, dunque, un gettito di 60 miliardi da aggiungersi ai fondi già esistenti ed a di sposizione. Non si prevedono perciò altre necessità per vi 1961; e conseguentemente è da rinviarsi al 1962 la emissione per la restante parte (70 % ) dell'aumento di capitale votato in assemblea straordinaria fanno scorso. ' L'Assemblea — dopo ampia discussione, che è stata di vivo compiacimento per il crescendo del lavoro Fiat e di plauso all'opera del Consiglio — ha approvato all'unanimità la Relazione e il bilancio esercizio I960 e la Relazione del collegio sindacale.