Gli azzurri vincono ma non entusiasmano nel confronto con l'Irlanda del Nord: 3-2

Gli azzurri vincono ma non entusiasmano nel confronto con l'Irlanda del Nord: 3-2 JV e Ilo ATfacFIo «fi JBoloffMMat di a. vanti m w&x&iàmiìm sspotiaioM*i Gli azzurri vincono ma non entusiasmano nel confronto con l'Irlanda del Nord: 3-2 La Nazionale italiana di calcio ha dominato soltanto per brevi tratti - Bellissima prova di Sivori, che ha lavorato soprattutto per la squadra - Problemi ancora da risolvere in vista del campionato mondiale - Poco legato il gioco degli irlandesi, i quali hanno avuto una vivace reazione all'inizio del secondo tempo, ma poi sono calati (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 25 aprile. Una partita da poco. Come risultato — un risultato che era stato per più di un'ora effettivamente nelle mani nostre —, essa fu salvata da Sivori a dodici minuti dalla fine. Come gioco, non visse che di sprazzi meritevoli di menzione da una parte e dall'altra. Più numerosi, questi sprazzi, da parte italiana. Ma sempre o quasi sempre senza grandi bagliori. Come prima cosa è stato il tono dell'incontro a non essere elevato. Pareva mancasse l'atmosfera delle partite internazionali. Non vi era fuoco, non vi era calore nell'aria. Dopo tanta acqua il sole era ritornato quasi improvvisamente a Bologna nella mattinata. Il vento della notte aveva spazzato il cielo dalle nubi, e l'aria era mite e quasi calda. Il sole aveva prosciugato notevolmente il terreno, e di acqua o di fango sul campo non ve ne erano più. Ma il gran pubblico, spaventato dai temporali del giorno prima ed allettato dal comodo richiamo della televisione, era rimasto assente. Larghe chiazze libere da spettatori apparivano qua e là sulle gradinate delle curve o dei posti popolari. Nel recinto vi erano, si e no, venti o ventiduemila persone. La passione degli italiani si è polarizzata tutta sul Campionato mentre il rimanarte lascia i nostri sostenitori indifferenti o per lo meno freddi, al momento attuale. Ma bisogna riconoscere che lo spettacolo a cui si è assistito non era fatto per risvegliare il fuoco sacro né per far ritornare l'entusiasmo nell'ambiente. Gli italiani, sul campo, incominciarono forte, ma calarono presto di tono. Il pubblico pareva volere puramente le prodezze di Sivori, che è diventato molto popolare a Bologna dal giorno non lontano in cui la Juventus aveva fatto una prova di grande rilievo in loco. E Sivori fece in realtà nel corso dei novanta minuti cose di speciale rilievo. Ma egli era stranamente in vena di altruismo nella giornata. Invece di mirare a brillare lui personalmente, tendeva a lavorare per i compagni. Non faceva il giocoliere, giocava per la squadra. E non tutti gli uomini che stavano attorno -«. lui rispondevano ai suoi richiami ed ai suoi inviti. Fra gli altri, Nicole non era in giornata favorevole, e girava spesso a vuoto. Fogli, da parta sua, veniva spesso a trovarsi in imbarazzo nell' esecuzione del difficile compito che gli era stato affidato: a tratti, magari anche a lunghi tratti, egli non faceva né l'attaccante né il difensore. Ed il pubblico mormorava. Mora, all'ala destra, non si produceva che in qualche spunto di velocita. Ad essere in vena ed a rispondere lodevolmente i alle richieste in fatto di spunti offensivi non rimaneva ■ che l'ala sinistra Stacchini, che si mostrava meno involuto e più deciso del solito. La difesa al confronto dava prova di maggior sicurezza. Essa era più compatta, ma approfittava anche del modo molto incerto in cui lavoravano gli attaccanti irlandesi. A dare soddisfazione in questo settore della squadra, specialmente nel primo tempo, era il romanista Losl, che dalla sua posizione, che effettivamente era quella di un terzino laterale, si portava spesso in avanti come ala destra a sostegno dei compagni di prima linea. Il comportamento del nostro settore difensivo non doveva essere cosi .soddisfacente nel secondotempo. Il breve periodo nel corso del quale gli ospiti segnarono le due reti che li. portarono al pareggio fu alquanto oscuro. Gli irlandesi in sé mostravano di essere ben lontani dal grado di forma prodotto tre anni or sono, in occasione dell'ultimo Campionato del mon do, nelle due partite di Belfast La loro era una squadra sperimentale, e sta bene. Ma ape clalmente nella prima parte dell'Incontro questa squadra dava l'impressione di non ave re né guida a cui ubbidire né linea prefissa da seguire. Erano uomini che tentavano di trovare una intesa, non una vera squadra che un'amalgama o per lo meno Un programma fisso già lo possedesse Quello che in realtà si sentiva in questo « undici » era l'assenza dei suoi due elementi più anziani ed esperti: di Me Ilroy, attaccante, e Blanchflower, il mediano laterale; particolarmente quella dì quest'ultimo, che ne è il capitano ed il regista, l'elemento che ha le idee più-chiare e la visione più precisa delle necessità del gioco. Il ritorno di Danny Bianchito' wer si farà sentire nella par tìta della settimana prossima ad Atene, dove l'Irlanda deve comparire in una eliminatoria dèi prossimo Campionato del Mondo. Questi irlandesi hanno salva to l'onore giocando con maggior slancio e decisione nel secondo tempo della partita. Con qualche attacco vigoroso essi sono riusciti allora a gettare l'orgasmo nell'estrema difesa nostra. La quale si è effettivamente disunita nelle due occasioni che hanno dato luogo alle due reti, realizzate, in tre minuti, da Dougan e da Me Adams Un momento oscuro, e magari anche pauroso, per la squadra italiana. Come sono andate le cose, l'incontro, pur terminando con la vittoria nostra, non ha risolto nessun problema relativo al futuro degli azzurri. Per amor di verità bisogna anche dire che effettivamente questa partita non si proponeva la soluzione dì nessun problema vero e proprio relativo all'organizzazione avvenire. La questione della formazione per il Campionato del mondo è stata in verità accantonata: se ne parlerà la stagione prossima. Ma la raccolta di elementi utili per le decisioni da prendere al momento acconcio è un'altra cosa. E di deduzioni che si possono seriamente definire come positive, l'incontro di Bologna ne ha offerte pochine. Non è che tutto sia da rifare, come vorrebbe qualcuno. E' piuttosto che molto rimane ancora da fare, non fosse che in sede- di ritocchi e di organizzazione di gioco. Il vincere, diceva uno dei nostri saggi. di un tempo, « fu sempre mai lodevol cosa». D'accordo. Ma il ricavare da ogni prova, sia essa materialmente favorevole o meno, istruzioni ed elementi utili per un migliore e più concreto avvenire è cosa più lodevole ancora. Si tratta di una necessità. Vittorio Pozzo Sivori Stacchini, autore di due reti, tra Peaoock e Keith (Tel.)

Persone citate: Adams, Dougan, Mora, Sivori, Stacchini, Vittorio Pozzo

Luoghi citati: Atene, Belfast, Bologna, Irlanda, Irlanda Del Nord