Alla domestica spetta la "tredicesima,, anche se lavora sei ore per settimana
Alla domestica spetta la "tredicesima,, anche se lavora sei ore per settimana Alla domestica spetta la "tredicesima,, anche se lavora sei ore per settimana Lo stabilisce una sentenza del pretore di Torino - "La tredicesima è da considerarsi un'integrazione del salario" - Sullo stesso argomento il pretore di Roma era stato di parere diverso Alle addette al lavori domestici, anche se occupate, presso lo stesso padrone, per meno di 4 ore al giorno, spetta la tredicesima mensilità. Il caso Interessa molte delle domestiche ad ore, di quelle persone di servizio, cioè, che non compiono una normale e piena prestazione per conto di un solo datore di lavoro. Il caso é stato risolto a favore delle domestiche dal pretore della nostra città, dott Foti, della sezione lavoro, 11 quale, tra l'altro, ha emesso un giudizio del tutto con trario a quello recentemente pronunciato dal pretore di Roma ed al quale venne data larga risonanza. La causa e stata promossa dalla domestica Lilia Giuseppina Peri n. assistita dall'avv Guglielmo Fontana. La Ferln chiedeva che la sua datrlce di lavoro. Ceslra Iona, fosse condannata a versarle la tredicesima mensilità per cintine anni. La Jona, assistita dall'avv. Bruno Alfarano, si difese affermando e comprovando che la cameriera aveva lavorato per lei, in media, sei ore alla settimana e quindi non le spettava il doppio compenso di fine anno Ma il pretore dott Foti, richiamandosi alla, lettera della legge 27 dicembre 1953 n. 940, ha affer¬ mato il principio che la tredicesima mensilità è da considerare come un'integrazione del salarlo e deve pertanto essere corrisposta indipendentemente dal numero delle ore di servizio prestate Per questo la datrlce di lavoro è stata condannata a corrispondere alla Pefin le cinque < tredicesime » arretrate ed a pagare le spese di causa FarrnvisrA arrnltoHatn ferroviere accouenaio
Persone citate: Bruno Alfarano, Foti, Guglielmo Fontana, Iona, Lilia Giuseppina Peri
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Via Poma, in una cicatrice la chiave del giallo
- Dai gregari ai mandanti
- I tifosi del pallone elastico non si arrendono
- «Non sono il killer di via Poma»
- Cerino batte Galliano (11 a 4) e conquista il titolo italiano
- «Chi fa sul serio viene ucciso» così disse ricordando Chinnici
- L'Olanda abbandona la Nuova Guinea Un referendnm l'unirà all'Indonesia
- Ma a Palermo smentiscono Insalaco «Lasciamo perdere i buoni e i cattivi»
- Marocchino condannato per spaccio
- Giunta al terzo rinvio la finale di pallone
- Via Poma, in una cicatrice la chiave del giallo
- Dai gregari ai mandanti
- I tifosi del pallone elastico non si arrendono
- «Non sono il killer di via Poma»
- Cerino batte Galliano (11 a 4) e conquista il titolo italiano
- «Chi fa sul serio viene ucciso» così disse ricordando Chinnici
- L'Olanda abbandona la Nuova Guinea Un referendnm l'unirà all'Indonesia
- Ma a Palermo smentiscono Insalaco «Lasciamo perdere i buoni e i cattivi»
- Marocchino condannato per spaccio
- Giunta al terzo rinvio la finale di pallone
- Via Poma, in una cicatrice la chiave del giallo
- Dai gregari ai mandanti
- I tifosi del pallone elastico non si arrendono
- «Non sono il killer di via Poma»
- Cerino batte Galliano (11 a 4) e conquista il titolo italiano
- «Chi fa sul serio viene ucciso» così disse ricordando Chinnici
- L'Olanda abbandona la Nuova Guinea Un referendnm l'unirà all'Indonesia
- Ma a Palermo smentiscono Insalaco «Lasciamo perdere i buoni e i cattivi»
- Marocchino condannato per spaccio
- Giunta al terzo rinvio la finale di pallone
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy