Dimostrazioni a Mosca davanti all'ambasciata americana di Alberto Ronchey

Dimostrazioni a Mosca davanti all'ambasciata americana Dimostrazioni a Mosca davanti all'ambasciata americana (Dal nostro corrispondente) Mosca, 18 aprile. In-un messaggio' personale a Kennedy, Kruscev avverte che un errore d'interpretazione dei propositi dell'Urss sarebbe fatale: i sovietici aiuteranno Fidei Castro e se la crisi cubana precipiterà ancora la risposta sovietica sarà «totale >. < Signor Presidente, — scrive Kruscev — mi rivolgo a lei con questo messaggio in un'ora allarmante, gravida di pericoli per la.pace nel mondo. Si è.iniziala un'aggressione militare contro Cuba e non è un segreto per nessuno che le bande armate ^sbarcate nell'isola sono state preparate e appoggiate negli Stati Uniti d'America. Oli aerei che sottopongono a bombardamento le città cubane appartengono agli Stati Uniti d'America. Le bombe ohe essi lanciano sono fornite . dal governo americano. Tutto ciò suscita in noi, nell'Unione Sovietica, nel governo sovietico, nel popolo sofiefico Hn comprensibile sentimento di indignazione. « Di recente — aggiunge Kruscev — scambiandoci opinioni a mezzo dei nostri ambasciatóri, abbiamo discusso del desiderio reciproco delle due parti di compiere tentativi comuni per il miglioramento dei rapporti fra i nostri Paesi e per scongiurare il pericolo della guerra.. La sua dichiarazione di alcuni giorni fa, secondo la quale gli Stati Uniti non avrebbero partecipato ad azioni militari contro Cuba, creò l'impressione che i diri-' genti statunitensi comprendessero quali conseguenze avrebbe potuto provocare un'aggressione contro Cuba per la pace universale e per gli stessi Stati Uniti. Ma come giudicare la condotta degli Stati Uniti, ora che l'aggressione contro Cuba è un fatto? « Non è ancora tardi per prevenire l'irreparabile. Il governo statunitense ha ancora la possibilità di impedire che la fiamma della ' guerra, accesa dagli interventi contro Cuba, divenga un incendio indomabile. Io mi rivolgo a lei, signor Presidente, con un pressante appello affinché venga posta fine all'aggressione contro la Repubblica cubana. L'odierna tecnica militare e la congiuntura politica internazionale sono tali, che qualsiasi guerra, cosiddetta locale, può suscitare reazioni a catena in ogni regione del globo terrestre ». Il messaggio di Kruscev siconclude con 11 seguente monito ultimativo, di cui abbiamo già anticipato la sostanza-. « Quanto all'Unione Sovietica, non sono possibili errori sulla nostra posizione: recheremo al popolo cubano e al suo governo tutto l'aiuto necessario per respingere l'attacco militare. Siamo sinceramente "Interessati" vèrso una distensione Internazionale, ma se altri si avvieranno nell'opposta direzione, risponderemo in modo totale. In genere non è possìbile operare per spegnere l'incendio in una zona e accendere un nuovo incendio in un'altra zona Spero che il governo degli Stati Uniti ponga attenzione a queste nostre considerazioni, dettate dalla preoccupazione* che non si compiano fatti capaci di trascinare il mondo in una catastrofe militare. Firmato: Kruscev, presidente del Consìglio dei ministri dell'Urss ». Il monito relativo alla «risposta totale » che l'Unione Sovietica darebbe se il governo statunitense non intervenisse per arrestare il conflitto contiene una doppia minaccia Kruscev osserva subito dopo, alludendo al Laos e stabilendo una correlazione fra le due crisi, che «non è possibile operare per spegnere un incendio in un'altra zona»: e ciò lascia comprendere che la risposta verrebbe data nel Laos, o in genere nell'Asia Sud-Orientale e dovunque possibile. Ma Kruscev ripete ancora più volte, nella sua lettera, che incombe il rischio di una catastrofe universale: e ciò lascia comprendere che la «risposta totale» potrebbe essere quella già minacciata il 9 luglio scorso e il 22 ottobre, ossia l'Intervento dei missili intercontinentali sovietici a difesa dì Fidel Castro («In caso dì necessità — aveva detto Kruscev,' il 9 luglio — gli artiglieri sovietici potrebbero sostenere il popolo cubano col fuoco dei loro missili. Non dimentichi il Pentagono che noi disponiamo di missili capaci di colpire, esattamente il bersaglio prestabilito alla distanza di 14 mila chilometri»). Una dichiarazione ufficiale del governo sovietico, diffusa oggi contemporaneamente al messaggio personale di Kruscev, pone l'accento soprattutto sulla interpretazione più estensiva della minaccia. « Il governo sovietico — si legge 7oi:erno sovietico — si legge nel documento — spera si coni' prenda che l'aggressione contro Cuba può porre a repentaglio la stessa vita pacifica della popolazione degli Stati Uniti ». Modesta cosa, al confronto con le intimidazioni di Kruscev e del governo sovietico, appare anche la lunga serie di violente manifestazioni che si sono svolte in pari tempo oggi dinanzi all'Ambasciata americana di Mosca. Alcune migliaia di dimostranti — trattenuti a stento da un migliaio di poliziotti e soldati — hanno bloccato per l'intero pomeriggio il palazzo ]\l'intero pomeriggio il palazzo| ] della via Sadovaya, infrangendone i vetri a colpi dì pietre e imbrattandone la facciata con inchiostri e vernici. In gran parte i manifestanti erano studenti ({ più irruenti appartenevano all' Università moscovita che ospita i giovani delle aree depresse). La cancellata dell'edificio è stata ricoperta di cartelli di protesta: Ruki proc ot Kubi! (via le mani da Cuba)... Go away from Cuba.'... Hands off Cuba!... Addante cubanos!... No pasaràn!... No more Guatemala.'... Abajo al imperialismo yankee!... Più volte alcuni cubani ed | Più volte alcuni cubani ed | arabi sì sono lanciati contro l'ingresso dell'Ambasciata ne' tentativo di penetrarvi, ingaggiando anche vere battaglia con la polizia a piedi e a cavallo, ma la gran parte dei dir mostranti obbediva agli ordini della forza pubblica, preavvertita già con un anticipo di alcune ore e collegata con gli organizzatori delle colonne tumultuanti da un rapporto di stretta collaborazione. L'ambasciatore Thompson era partito stamane per la Germania. Lo sostituiva l'incaricato d'affari Freers. Alberto Ronchey | Alberto Ronchey A Mosca, davanti al palazzo dell'ambasciata americana, la folla dimostra a favore di Fidel Castro (Telef.) Un gruppo di cubani che fanno parte delle forze combattenti anti-castriste (Tel.)