Una lezione di modestia per l'allenatore Herrera

Una lezione di modestia per l'allenatore Herrera Una lezione di modestia per l'allenatore Herrera Il campionato di calcio mette oggi sotto accusa uno dei suoi personaggi di maggior rilievo, Helenlo Herrera, allenatore dell'Inter, (-'unico uomo, (orse, indicata in Italia con le sole iniziali come avviene in Francia per Brigitte Bardot, che ha doti di tutfaltro genere. La sórte di tB. B. >■ non sarebbe diversa da quella di molti suoi calleghi, al termine di una dura serie di partite perse dalle squadre loro affidate, se due fattori preponderanti non ne lucessero un cavo a parte; ('enormità dei guadagni e il peso, delle dic/ii eros lo ni ada guascòna, che ricade-ora sulle spalle di chi le ha pronunciate. Herrera è venuto a Milano do po aver guidato ti Barcelona alla conquista del 'titolo spagnolo « la stessa nazionale iberica alla vittoria -augii azzurri. Questi due meriti, non ultime perle di una collana ricca di meritati successi, gli valsero un contraito di 're milioni al mese, centomila lire al giorno. Prima che il campionato in corso fosse terminato, l'Inter si è affrettata a rinnovare l'accor do, naturalmente con una piccola maggioratone. Quarantatre milioni per il prossimo torneo. Ora non c'è alcun allenatore al mondo ohe valga tanto. Herrera è il più tipico esempio di una mai tali la- troppo diffusa da noi: t trainerà vengano considerati cu seri con poteri eccezionali. Sono pagati troppo, si chiedon loro il.saltati Impossibili ad ottenere e poi sono licenziati. Tre quattro stagioni nella stessa società presentano - in genere un re cord, mentre l'opero del tecnico può, se mai. tarsi valere ut traverso un periodo di tempo piuttosto lungo. Herrera non ha[ ccssnatzlcdrradcztlshq-grds [ colpa se alcuni slogans tipo «vin¬ ceremo » dipinti sui muri degli spogliatoi dell'Inter gli hanno suscitato grande fama, e tanto meno può essere rimproverato per aver accettato volentieri un contratto che parecchi direttori d'azienda possono invidiargli. . Dove H. B. è scivolata (e male) per cause proprie 'è nelle dicìnarazioni intempestive e poco diplomatiche. « La Juventus, non ci fa paura »,' « Il Lecco ci lia sconfìtti ma retrocederà*, « OH "arbitri non aiutano l'Inter ». ali avversari diretti ed indiretti sono stati incitati da tanta spavalda sicurezza. Ha finito per rimetterci l'Inter, perdendo dapprima la popolarità, e poi le partite. (Domenica scorsa a. Varassi i nerazzurri hanno subito, come è noto, il quarto insuccesso consecutivo). - C'è stato infine il caso di Angelino, il < centravanti innamorato », Il tralner ha messo al bando il suo calciatore suscitando (ammettiamolo pure, involontariamente; l'impressione che non solo motivi tecnici avessero causato la retrocessione al rango di riserva di quello che era stato capocannoniere del torneo di due stagioni orsono. Herrera, fidando sui piovani meno classici ma- più decisi e veloci, lo ha trascurato lasciandolo troppo a lungo fuori squadra. Lo stesso era oapitato tra tB. H • e Rubala nel Barcelona. Sembra che l'allenatore lamoso non voglia divi accanto a si per potei essere l'artefice unico dei succeost Se e cosi. <R.H.» ha sbaglialo ti trainer coordina ali sforzi dei suoi calciatori, ma sono questi che vincono (e partite to le ntndono). Il campionato lo sta dimostrando. Herrera ha avuto la sua lezione di umiltà. V- b.

Persone citate: Brigitte Bardot, Herrera

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano