Trapè con un magnifico finale vince a Napoli il Giro della Campania

Trapè con un magnifico finale vince a Napoli il Giro della Campania Vivace svolgimento delta prima prova del campionato italiano di ciclismo Trapè con un magnifico finale vince a Napoli il Giro della Campania Fuggito dopo la salita dell'Agerola, Livio stacca tutti gli avversari ad eccezione di Conti - In pista con una intelligente condotta di gara e grazie alla maggior freschezza si impone anche al più veloce compagno di fuga - Baffi e un altro gruppo giunti dopo oltre mezzo minuto - Attesa per le decisioni dell'Uvi dopo i contrasti tra i dirigenti (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 30 marzo. Il Giro della Campania, prima prova del campionato italiano di ciclismo, aveva già minpsofuil superato buona parte del suoi" durissimo percorso, gli atleti ! ds'erano lasciati alle spalle le rampe di Montesarchio, di Avellino, di Cava dei Tirreni e di Chiunzi e, dopo aver attraversato l'incanto di Maiori e di Amalfi, stavano attaccando l'ultima salita, quella che portava ai 750 metri di Agerola. Al comando, smorti di fatica, pedalavano Oreste Magni e Gaggioli, 1 superstiti di una pattuglia di coraggiosi ad oltranza, che, scattati in partenza, forzando il ritmo sulla media dei 45 all'ora, s'erano trovati ad avere un vantaggio vicino ai 10 minuti. 'Oltre a Magni e Gaggioli, anche Minieri, Svilotti, Lagasco, Manzoni, Giusti, avevano fatto parte del drappello dei fuggitivi, ma avevano dovuto arrendersi di fronte al peso dello sforzo. I due superstiti continuavano l'azione, ma, ormai, la partita era perduta, il gruppo incalzava, distante si e no 200 metri. Pettinati — il oorridore di Acqui — dava il colpo mortale alle loro povere speranze con un energico allungo e, per i tornanti che s'inanellavano sul dorso della collina, il plotone se ne venne su compatto. Trenta, quaranta uomini — tutti i migliori — a punzecchiarsi a vicenda, con una serie di scatti che trovavano sempre prontissima risposta. Si provò Daems, Bahamontes cercò l'offensiva a sorpresa, Defllippis con la sua solita generosità sì produsse in qualche tentativo, ma nessuno ottenne risultati apprezzabili. Verso la vetta, Bahamontes quasi stupito che le sue doti di scalatore non riuscissero a fare il vuoto, scappò ancora e Defllippis, Coletto e Fezzardi furono lesti a mettersi alla sua ruota, sicché i quattro, di colpo, si trovaro no avanti di un centinaio di metri. Parve il momento buono per l'episodio risolutivo, ma, dalle posizioni di centro del gruppo, scorgemmo farsi luce Trapè il ventitreenne ragazzo di Mon tefiascone, che, con sorpresidente facilità, trascinò gli inseguitori sui quattro che erano in fuga. La cima era a un tiro di schioppo, gli assi vi pas sarono tutti insieme e sembrò allora che la corsa, nonostan te il suo tracciato, apposta ideato per la più severa delle selezioni, avesse il destino di concludersi in una volatona a ranghi serrati, riservando il successo al velocista di turno. La lunga fila del plotone si distese per la discesa, gli « sprinters » erano nelle prime posizioni a sorvegliare la corsa, per non lasciarsela scappare di mano. Trapè, in quel punto, si portò in testa, accelerò quasi • insensibilmente il ritmo, repachchbrAolplocopleal'gLOivTdtS.rQualcuno, in coda, Incominciò | pa frenare nei timore di un ca- inpitombolo, qualcuno incominciò a perdere contatto. Non era soltanto una questione di puro e semplice coraggio, era questione anche di energia, di lucidità di riflessi, di classe. Trapè era sempre all'avanguardia. Gli rimasero nella scia venti concorrenti, poi dieci, poi cinque, poi uno solo. Come la strada tornò piana, e Napoli era distante 32 chilometri, Livio s'era tenuto alla ruota soltanto Conti, poi venivano a mezzo minuto Baffi, Ciampi, Adorni e Cribiori, a 45" Massignan, rfliducrsrvpctPCanciani Fontana e Fezzardi, sa 1J.C??««noi a 110 11 plot0" io■eCosì_ lievi erano i distacchi che, lì per lì, nessuno pensò alla possibilità di una soluzione già raggiunta. La pattuglia di Massignan andò ad acciuffare la pattuglia di Baffi e la disparità numerica fra le forze in campo (due contro otto) non permetteva di coltivare troppe illusioni per la coppia che guidava la gara. E, se degli otto corridori qualcuno non trpmBfdmnrdcollaborava alla caccia. Trapè anon trovava in Conti il com- pagno ideale, il corridore della sIgnis dava magari regolarmen- dte i cambi, ma il suo slancio si p manteneva in lìmiti modesti', in modo che, per tre quarti, il peso dell'azione doveva essere sostenuto da Trapè. Qui, saltò fuori il piccolo campione. Per il rettilineo ondulato che con¬ " duc.eva a Napoli, Livio seppe recitare stupendamente la sua parte. Su di lui si nutriva qualche dubbio, non erano in pochi a ritenerlo un atleta già bruciato da un'intensa attività. Aveva conquistato il titolo olimpionico a squadre nella prova a cronometro di 100 chilometri, s'era piazzato al secondo ppsto dietro il russo Kapitonov nella prova individuale, aveva raccolto cento e cento allori da dilettante: ma, dall'inizio della stagione, cioè dal giorno in cui era passato nelle Ale dei professionisti, Trapè, pur comportandosi bene, aveva un po' deluso, gli mancava nelle gambe l'abitudine alla distanza, il ragazzo se la toglieva con disinvoltura nelle fasi iniziali, poi scompariva dalla scena, come se il suo fisico avesse dei limiti, oltre 1 quali gli fosse impossibile andare. Era lecito immaginarsi che fosse un difetto grave da correggere, si trattava invece di una semplice inesperienza. Trapè, oggi, negli ultimi 30 chilometri, ha dato un tono alla competizione intera e la sua capacità di resistenza acquista maggior valore proprio per la difficoltà del Giro della Campania. Con il poco aiuto ricevuto da Conti, egli ha saputo fare quanto hanno fatto nelle corse recenti i tanto lodati stranieri, ha saputo imbastire un tentativo, sorreggendolo fino in fondo per portarlo a buon segno. Gli inseguitori si sono spremuti in una caccia sfrenata, ma Trapè e Conti hanno tenuto duro, il loro vantaggio è oscillato sempre dai 30 ai 40 secondi, per fissarsi sui 38" all'atto dell'entrata sulla pista dell'Arenacela. Il duro lavoro sostenuto nella fuga e le buone qualità di velocità del rivale avrebbero, potuto giocare un brutto scherzo al capo squadra della Chigi. Per Livio,' però, era la giornata di grazia; condusse uno sprint intelligente, superò Conti sull'ultima curva e gettò sulla bilancia, nell'attimo risolutivo, quella lieve riserva di energia che aveva avuto l'accortezza di tenere in serbo, A due metri dallo striscione, mentre pareva che Conti fosse lanciato in un'irresistibile rimonta, Trapè piazzò un colpo di reni che fece schizzare avanti la sua bicicletta, Primo per un soffio, ma primo.1 Secondo Conti. Quindi, a 38" Baffi, Ciampi, Fezzardi, Cribiori, Masslgnan, Fontana e Canciani, poi, a l'54", Defllippis, Cestari, Battlstini, Coletto e Daems. Ultimo Miele, 76°, a 23'12". Val la pena ricordarlo, è un napoletano che abita e che lavora in Belgio. Se n'è venuto apposta fin qui per correre la corsa di casa sua. Finita la gara gli atleti hanno lasciato Napoli, chi diretto verso il Sud, dove si corre domenica il Giro della Calabria, chi diretto verso il nord, verso casa. Tutti, a dir la verità senza troppa ansia, attendono le decisioni dell'Uvi, dopo la mezza < rivoluzione » di ieri: il Giro di Campania oggi si è disputato senza 1 rappresentanti ufficiali dell'Unione Velocipedistica Italiana ed ha funzionato una giuria d'emergenza, mentre, a bordo delle macchine delle varie Case, sono saliti ispettori altrettanto d'emergenza. Nessuno se n'è accorto, ogni cosa è andata liscia e regolare. Il che può forse convincere qualcuno di una massima improntata alla saggezza. Una massima che ricorda: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Gigi Boccacìni Ordine di arrivo: 1. Trapè, che compie i 262 km. in 0 ore 58'40", alla media di km. 37,578 ; 2. Conti (stesso tempo); 3. Baffi a 38"; 4. Ciampi; 5. Fezzardi; 6. Cribiori; 7. Massignan; 8. Fontana 9. Canciani, tutti col tempo di Baffl; 10. Delìlippis a l'54"; 11. Cestari; 12. Battistini;. 13 Coletto; 14 Daems. tutti col tempo di Delìlippis; 15. Bettinelli. Classifica campionato Italiano a squadre dopo la prima prova: 1. Legnano p. 52; 2. Ignìs p. 49; 3. Chigi p. 44; 4. San Pellegrino mm La vittoriosa volata di Trapè (a sinistra) nel Giro di Campania (Telefirto)