La lunga siccità minaccia gravi danni alle colture di Carlo Rava

La lunga siccità minaccia gravi danni alle colture La lunga siccità minaccia gravi danni alle colture ove dai ottanta giorni - Nelle province piemontesi la produzione del grano e del foraggio risolila di issare comprojessa - Prime conseguenze sol sanfnatl di avena eseguiti a febbraio In Piemonte ed in altre re- gioni da oltre ottanta giorni non piove, per cui gli agricoltori sono preoccupati per la persistente siccità, la quale Impedisce il germogliare del semi, arresta lo sviluppo della vegetazione e tende a ridurre la produzione delle colture prative e del frumento. Per ora i goal non sono gravi,, ma se il bel tempo e le alte temperature continueranno per una decina di giorni, in molte zone si lamenteranno sensibili danni alle colture. I seminati a frumento sono in generale soddisfacenti, pe rò non possono avere una pron- ta riprosa perché sono stati trattenuti dal freddo delle notti scorse e perché non vi è sufficiente umidità nello strato superficiale del terreno ed i concimi nitrici ed ammoniacali sparsi in marzo non si sono ancora sciolti e quindi le piante non possono assorbirli. In alcune zone, i coltivatori si preparano ad Irrigare 11 frumento allo Bcopo di stimolare l'attività del microrganismi nitrlflcatorl e -di sciogliere i sali nitrici. Se l'assorbimento dei nitrati dovesse ritardare* per piogge tardive, si provocherebbe un prolungamento del ciclo vegetativo del grano con conseguenti , danni della . < ruggine » • della, stretto. Bene hanno operato coloro che» A .fine febbraio, hanno sarchiato il grano perché «una sarchiatura vale una bagnatura».' Le conseguenze della siccità si cominciano a notare anche sulle foraggere: prati stabili, artificiali e medicai; La cotica «rbosa non è 'esuberante, cresce lentamente e se non, pioverà pretto anche la produzione del maggengo-sarà inferiore a quella, ordinarla ed il fieno avrà minor peso specifico. Produrre poco foraggio significa vendere forzatamente parte del bestiame oppure pagare il fieno a caro prezzo. Tale situazione può divenire preoccupante nelle zone molto asciutte poiché proprio negli ultimi due anni le aziende hanno aumentato 11 carico di bestiame. Danni di una certa entità si notano già nel seminati di avena eseguiti in febbraio-marzo i nel, medicai di nuova formar sione delle zone collinari: i semi stentano a germogliare. Anche le piante da frutto e le ploppelle poste a dimora per la formazione di nuovi frutteti e pioppeti, a seconda dei terreni, potranno risentirne gravemente se non pioverà entro metà aprile. Tale avversità fa rallentare lo sviluppo e le piante soffrono anche se 1 sintomi non sono sempre- palesi ad un occhio poco esperto. Carlo Rava

Luoghi citati: Piemonte