Torna di scena l'abito blu di Nicola Adelfi

Torna di scena l'abito blu Il processo di Roana &x*tx*a no il'ottava stottixxiajua Torna di scena l'abito blu Domani si parlerà del colore e del tipo di vestilo che indossava la notte del delitto l'uomo scorto in via Monaci e in treno - La Corte deciderà sulle richieste dei difensori: sopraluoghi, esperimenti, perizie, supplementi di indagini, nuovi testimoni - Battaglia di tecnici per la polizza di 150 milioni - La sentenza non si avrà prima della metà di maggio Un imputato rimasto in ombra (Nostro servizio particolare) Soma 25 marzo. Sette settimane sono passate da quando il processo prese l'avvio, e l'esame dei testimoni sta rèndendo sempre più convincenti le accuse e le tesi che si leggono nella sentenza istruttoria. Al punto in cui siamo, non si vede davvero quali vie di scampo potranno tentare i due principali imputati, Ftenaroli e Ghiani. Si ha l'impressione che quei due stiano su sabbie mobili; più annaspano, più affondano. E ajl tratti, quando riusciamo a dimenticarci dell'esile ombra di Maria Martiràno e di ciò che quella poveretta, dovè provare quando sentì due mani afferrarla per la gola e stringere e spezzarle il respiro, in certi momenti, dicevo, là, nell'aula fredda, tra il via vai della gente curiosa o divertita, sotto quelle luci abbacinanti, ci sorprendiamo a guardare verso il banco degli imputati con un senso di amaro sconforto, forse anche di pietà. Il più squallido fra i tre è quel Carletto Inzolia, che la sentenza istruttoria chiama « il terzo imputato ». Fisicamente è un cencio. .Già all'inizio del processo èra magro come un fuscello; striminzito, tutto raccolto in se stesso, e con lo sguardo teso, le mascelle serrate. Un fascio di nervi, e pareva ohe stesse lì 11 per diventare uno sfasciume. Ora, dopo un mese e mezzo di tensione nervosa, l'In?olia sta peggio. Eppure, l'Inzolia non ha di che dolersi per l'andamen to del processo. Direi anzi che tutto, almeno fino a questo momento, gli è andato abbastanza bene. Man mano che i testi vengono, interrogati, maggiore diventa il distacco di Inzolia dagli altri due imputati. Già il giudice istruttore lo aveva collocato in una situazione meno pericolosa: infatti, se In una parte la sentenza istruttoria appare lacunosa è proprio nei punti in cui cerca di dimostrare che l'Inzolia fu non solo l'intermediarlo necessario fra mandante e sicario, ma anche il punto di raccordo che permetteva al « cervello » Fenaroli di muovere il «braccio » Ghiani. E' una dimostrazione fondata soprattutto sulle « confessioni » di Egidio Sacchi. Ma da sole le parole di Sacchi non. sono sufficienti. Se a suo tempo il giudice istruii tore si fosse trovato da una parte il cadavere della Martiràno e dall'altra unicamente le rivelazioni del Sacchi, a quest'ora probabilmente gli stessi Fenaroli e Ghiadi isarebbero in libertà. Il rac-conto del ragioniere è invece) diventato un documento importantissimo, forse decisii vo, per il fatto che è con,' fermato da elementi obiettivi di riscontro. // Per esempio, quando Biechi dice che in un certo gprno prenotò un biglietto ;aereo al nome dei fratelli Ga¬ limberti e il dott. Savi |fienè à dire che, sì, è vero, jroprio per quel giorno il Fenaroli voleva che gli uccidesse la moglie con una iniezione; ebbene, in questo caso le parole di Sacchi diventano d'oro. . T| Nel caso di Inzolia, invece, niente di tutto ciò. Finora non si sono trovai riscontri obiettivi. Senmai, alcune smentite. Per esempio, Sacchi disse di avsr appreso dall'Inzolia :he i gioielli rubati alla Martiràno erano stati messi il sicuro nella Svizzera. E invece furono trovati nellaeamera oscura della « Vemb, » Va anche detto che la sentenza istruttoria,' / limitata^ mente al capitolo; Inzolia, esce indebolita dàl'esame dei testimoni. Andiamola a rileggere : « E' stato senza dubbio l'Inzolia che ha for nito al Fenaroli notizie ras sicuranti sulla capa:ità, sul la discrezione e sulU fidatez za del Ghiani, rendendo pos sibili i contatti e li tratta tive con lui. Contatti che sa rebbero stati del reào altrimenti difficili ». Cono si ve' de, è una intuizione del giù dice, una Ipotèsi, più che una dimostrazione. E diventa molto labile dal momento che tutti gli imputati, tutti i testi sono .concordi nell'affermare che Fjnaroli e Ghiani si conoscevmo benissimo, s'incontravano due, tre vplte la settimana nel negozio dell'Inzolia, li raccontavano barzelletta e poi andavano insieme f prendere l'aperitivo. Fenaroli e Grfani, dunque, non avevano bisogno di un intermediàrie per inten- dersi. Sappiamo che.Fena-|rbii andava cercando a de-lstra e a manca qualcuno disposto a uccidergli la moglie e ^possiamo anche immaginare che una sera, al banco di un bar, Ghiani abbia mostrato con la sua aria di buon figliolo a Fenaroli quelle sue mani enormi, nerborute, e che « il commendatore», pur comprendendo l'allusione ma facendo finta di non capire, abbia scosso il c»po con aria interrogativa * che il Ghiani abbia detto con un sorriso timido: «Volevo dire, commendatore, quel lavoretto a Roma... in cà^a sua... potrei farglielo io ».■ Possiamo immaginare questa t tante altre cose. Parimenti, possiamo dare credito a coloro che asseriscono disconoscere molto bene Carletto Inzolia e che affermano che fu lui il centro propulsóre, l'anima nera e spietata' del delitto. Ma sono tutte voci, supposjzioni, congetture. Certo, se a pone mente all'intimità del; sodalizio Fenaroli-InzoIìa-Ghiani e si analizza la personalità dei tre individui, e rlnzolia l'uomo che ci ap pare dotato di carattere più ccstante, di indole più pervi c$ce, e diventa possibile, an càe probabile, che lui nella orchestrazione dèi delitto sbbia avuto la parte determinante che alcuni gli attri auiscono. Ma dove sono le prove ? Né ifiél periodo istruttorio e nep pure ora gono affiorate le ) prove capaci di mandare Carlo Inzolia all'ergastolo, Contro di lui esistono solo indizi: l'amicizia con Fenaroli e Ghiani, le rivelazioni di Sacchi, i cartellini telefonici, i biglietti che Fenaroli scriveva nel carcere e che avrebbe voluto mandargli. Indizi sì, proye no. Perciò, fra i tre imputati, è quello che si trova meno peggio. La sorte, con una certa ironia, lo ha collocato accanto a Raoul Ghiani sul banco degli imputati. I due erano amici per la pelle e lo sono rimasti ; si parlano sorridendosi, qualche volta si battono una mano sulle spalle. E parlavo di ironia in quanto Ghiani e Inzolia sono due enigmi. Ma in Benso contrario: Ghiani ha le apparenze di un innocente, ma le prove lo schiacciano; Inzolia ha l'aspetto di un criminale, ma non ci sono prove contro di lui. Sono due enigmi. Personalmente, sono sempre dell'opinione che il tempo li scioglierà. Nicola Adelfi Un'altra settimana difficile attende Fenaroli e Ghiani. Si parlerà della polizza di assicurazioni per 150 milioni e dell'abito blu che il presunto sicario, 'secondo l'Accusa, avrebbe indossato la notte del delitto (Tel.)

Luoghi citati: Inzolia, Roana, Roma, Svizzera