Piena assoluzione dell'avvocato accusato di oltraggio al pretore
Piena assoluzione dell'avvocato accusato di oltraggio al pretore Piena assoluzione dell'avvocato accusato di oltraggio al pretore Il legale cuneese si è difeso sostenendo di non aver voluto recare offesa al giudice - Prosciolto perché il fatto non costituisce reato (Dal nostro corrispondente) Pineròlo, 23 marzo, L'aw. Giuseppe Bollano, di Cuneo, è stato prosciolto con formula piena dall'accusa di oltraggio ad un magistrato. Il processo si è svolto questa mattina, per legittima suspl cione, davanti al Tribunale di Pineròlo (pres. Vallauri, giudici Girlando e Grillea, P. M. Verini, cane. Carbonara). Al dibattito era presente l'imputato, mentre mancava la parte lesa, il dott. Carlo Lecce, attualmente pretore a Gaeta, il quale, con telegramma, aveva fatto sapere di essere indisposto. Il presidente ha contestato all'aw. Bollano il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, per avere offeso l'onore ed il prestigio del Pretore di Saluzzo, allora 11 dott. Lecce: le frasi, ritenute ingiuriose, apparivano nei motivi di appello contro la sentenza con.la quale -.1 giudice aveva condannato Antonio Falcetto, un contadino che aveva lanciato una chiave inglese contro un fagiano.. Ecco le parole incriminate: «Sentenza di una genericità che lascia interdetti », « La costituzione della parte civile è stata avanzata ed ammessa al solo chiaro inequivocabile scopo di aggravare la posizione processuale del Falcetto », « La sentenza è fondata tutta sulla presunzione di colpa del Falcetto ». L'aw. Bollano, dopo un dettagliato racconto dei fatti che lo hanno portato sul banco degli imputati, ha precisato che fin dal primo incontro l rapporti tra lui ed il giudice Lecce si fecero tesi, tanto ohe tra 1 due si sarebbe svolto il seguente scambio di battute: Dott. Lecce — Faccia quello che vuole, tanto io il suo cliente lo condanno. Aro. Bollano — Per fortuna ci sono anche delle Corti di Appello ed una Cassazione. Dott. Lecce — Non creda di spaventarmi con queste minacce. L'imputato afferma inoltre che gli risulta che l'ex-Pretore di Saluzzo fosse allora ammalato di fegato e perciò soggetto a dolorose crisi (he lo rendevano facilmente Irritabile. Concludendo la sua lunga deposizione, dichiara che non è mai stata sua intenzione di oltraggiare il giudice, ma spio di compiere una spietata analisi critica alla sentenza che riteneva errata e che stava perciò impugnando. Viene quindi udito l'unico te stimone: è il Presidente del Tribunale di Cuneo, dott. Gino Bissoni, il quale, conoscendo l'aw. Bollano fin dagli inizi della sua carriera lo descrive come persona corretta, educata ed oltremodo rispettosa. Preride quindi la parola il P. M. dott. Verini il quale, pur rendendosi conto del disagio che tocca un po' tutti i prota gonisti di questa delicata vicenda, non può fare a meno di constatare che le frasi usate dal Bollano nel suo scritto concretino il reato per il quale e chiamato a rispondere. L'unico dubbio che sussiste è quello circa l'intenzione di offendere il magistrato. Egli chiede che l'imputato venga assolto con formula dubitativa per insuffi cienza di prove. Seguono le arringhe del collegio di difesa, composto dagli awocati Ettore Serafino di Pi nerolo e Giocondo Glacosa di Cuneo, i quali sostengono che le frasi incriminate non deb bono essere esaminate singo larmente, ma Inquadrate nel testo del motivo di appello, nel quale è evidente una analisi critica, sia pur negativa, della sentenza del Pretore e non alla sua persona. Accogliendo la tesi della difesa, il Tribunale ha assolto' l'aw. Bollano perché il fatto non costituisce reato. m. g. l!llllMIIIMinMEIIIMIMllllllIIM(UlMIIM!I1IIIHIII
Persone citate: Antonio Falcetto, Carlo Lecce, Ettore Serafino, Gino Bissoni, Giuseppe Bollano, Vallauri, Verini
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