Dopo l'accordo alla «Borsalino» gli operai sono tornati al lavoro

Dopo l'accordo alla «Borsalino» gli operai sono tornati al lavoro Dopo l'accordo alla «Borsalino» gli operai sono tornati al lavoro Le maestranze hanno ottenuto un aumento reale di 2200 lire mensili - Nello sciopero sono stati perduti salari per 22 milioni Riprenderanno le trattative per il cottimo e l'orario di lavoro (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 20 marzo. Le maestranze della « Borsalino > sono ritornate stamani al lavoro dopo un lungo sciopero promosso per le note rivendicazioni economiche. L'ingresso in fabbrica degli operai ch'erano stati fino a scorso in agitazione, è avvenuto con la massima calma. L'attività è ripresa in un clima di distensione e soddisfazione. Non è facile fare un bilancio dei difficili giorni trascorsi. Circa 750 sono stati gli operai su un complesso di 950 dipendenti più gli impiegati, che hanno aderito allo sciopero ed hanno continuato l'agitazione per 38 giorni. Calcolando una media per ogni operaio di 30-32 ore settimanali di lavoro, si ha una perdita complessiva di salario per le maestranze di circa 22 milioni e mezzo di lire. Con i miglioramenti concessi e con gli aiuti elargiti dal comitato di solidarietà costituitosi durante lo sciopero, tale somma potrà essere ricuperata dai lavoratori nel giro di dicci mesi e forse anche meno, se, come è preve dibile, l'azienda — sia per far fronte alle esigenze stagionali sia per recuperare i giorni perduti — farà ora lavorare tutti a ritmo pieno. Gli scioperanti, tramite le trattative condotte dai loro sindacati, Cisl e Cgil, hanno ottenuto l'aumento del premio di collaborazione a lire 4300 mensili, superiore di 1100 lire 8 quello finora percepito e la corresponsione, « una tantum », di 5 mila lire agli uomini e 4 mi la alle donne. Tralasciando queste ultime somme, le quali verranno versate ai lavoratori il 31 marzo prossimo e costituiranno un premio da elargirsi una volta o al massimo due all'anno, vi è da osservare che in effetti il miglioramento ottenuto, per quanto riguarda il premio di collaborazione, è assai superiore a quello che appare. Infatti, mentre la concessione precedente stava a sé ed era legata all'orario di lavoro effettivo, le 4300 lire concesse ora hanno assunto il carattere di vera e propria retribuzione a tutto vantaggio del lavoratore, il quale ne fruirà come computo anche per quanto riguarda le ferie, la gratifica natalizia, che salirà quindi quest'anno a 8600 sabato ì lire, l'anzianità di servizio, la liquidazione della pensione. Si può quindi parlare di un aumento reale di salario di circa 2200 lire mensili, che seppur modesto costituisce un discreto arrotondamento di paga. Ora, ritornata la calma, in un'atmosfera di distensione, si cercherà nel prossimo futuro di avviare le altre discusisoni inerenti alle rivendicazioni per ora accantonate, quelle riguardanti il cottimo e l'orano di lavoro. Tutti sperano che le trattative non vengano condotte nel clima esasperato che ha contrassegnato le giornate trascorse. m. o.

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