Il Sud- Africa resterà nell'area della sterlina

Il Sud- Africa resterà nell'area della sterlina Dopo il ritiro dai Commonwealth deciso alla "Lancaster House Il Sud- Africa resterà nell'area della sterlina I titoli auriferi ieri sono scesi del 10 per cento alla Borsa di Londra e di Johannesburg - Tentativi per non inasprire la crisi; il primo ministro Verwoerd annuncia alla regina Elisabetta la sua grave decisione, ma esprime la speranza di non rallentare i rapporti economici con la Gran Bretagna (Dal nostro corrispondente) Londra. 16 marzo. A ventiquattro ore dalla decisione del Sud Africa di uscire dal Commonwealth, la tendenza generale è di circoscrivere il distacco al terreno delle relazioni politiche. Il premier sudafricano Verwoerd ha annunciato che il suo paese resterà nell'area della sterlina ed ha espresso la speranza di nuove intese in campo militare, economico e finanziario. Macmillan, ai Comuni, ha parlato della rottura con accento commosso, astenendosi da qualsiasi giudizio che potesse inasprire la crisi. A Lancaster House, la conferenza del Commonwealth ha continuato i suoi lavori, occupandosi del disarmo, e Verwoerd ha partecipato alla seduta (ufficialmente l'uscita del Sud Africa dalla comunità avverrà il 1° giugno, quando il paese adotterà il regime repubblicano); nel pomeriggio il premier razzista si è recato a Buckingham Palace per informare la regina della sua decisione, e stasera è stato ospite ad un banchetto di gala. L'atmosfera non è tuttavia così idillica come potrebbe apparire dalle manifestazioni ufficiali. Grosse nubi nere si addensano all'orizzonte. In Borsa tutti i titoli sudafricani hanno perduto parecchi punti, e quelli delle miniere d'oro sono scesi di quasi il dieci per cento; perdite <li eguale entità si sono avute alla Borsa di Johannesburg. La potente ala destra del partito conservatore — già allarmata di. la politica di evoluzione africana nel Kenia e nella «Central African Federation > — non sembra disposta a passar ' sopra alle decisione di Lancaster House senza protestare. A suo giudizio, Macmillan ha «tradito » il Sud Africa e il Commonwealth, doveva schierarsi decisamente a fianco di Verwoerd. Se l'orizzonte è oscuro, la tempesta sembra ancora lontana. La ragione è evidente: nessuno ha interesse ad approfondire la crisi. La Gran Bretagna vuole tenere la porta aperta ad un eventuale ritorno del Sud Africa nel Commonwealth, una speranza tutt'altro che assurda perché il regime razzista di Verwoerd non durerà all'infinito; il Sud Africa non può dimenticare che circa metà dei suoi scambi commerciali avviene con le altre nazioni del Commonwealth, soprattutto con la Gran Bretagna. Gli Stati afroasiatici (almeno per il momento, questo è un punto interrogativo) paiono consapevoli del pericolo che un Sud Africa isolato e respinto da tutti possa inasprire la sua odiosa politica di seereeazione razziale. Di là dagli interessi economici, le conseguenze immediate del distacco del Sud Africa dal Commonwealth, riguardano il futuro della apartheid. Il più autorevole portavoce delle masse sudafricane di colore, Albert Luthuli, ha dichiarato a Città del Capo: «L'atteggiamento assunto dalla conferenza di Londra mi riempie di gioia. Se il mio paese non fosse stato costretto a ritirarsi, la apartheid avrebbe ricevuto una approvazione indiretta >. I bianchi sono turbati, o — come dice il Daily Telepraph — « sgomenti ». Il capo dell'opposizione parlamentare, sir De Villiers Graaff, ha chiesto che l'« irrevocabile passo > sia oggetto di un plebiscito nazionale.' Ma cosa avverrà dopo il 1° giugno, quando il Sud Africa diverrà una repubblica e, in base alla decisione di Verwoerd, si' staccherà dal Commonwealth? Si renderanno conto i nazionalisti della necessità storica di porre fine — o almeno alleviare — alla servitù politica e morale della popolazione indìgena? Il gelido isolamento li renderà ancora più duri e intolleranti? Si inizieranno ora complessi negoziati per stabilire fra il Sud Africa, l'Inghilterra e gli altri Stati della Comunità britannica nuovi rapporti eco nomici. Esiste un precedente, quello dell'Irlanda, che non fa parte del Commonwealth, ma gode della « preferenza imperiale » in campo doganale e di molte altre agevolazioni: ed i suoi cittadini possono entrare liberamente in Gran Bretagna (o nel Commonwealth) perché equiparati ai sudditi britannici e non agli « aliens > o stranieri. Lo stesso avverrà con il Sud Africa. Le nuove intese saranno bilaterali: ciò forse renderà impossibile un accordo fra il Sud Africa e le nazioni afro-asiatiche. Stasera ai Comuni, il leader dell'opposizione laburista, Gaitskell, ha detto: «Quanto è avvenuto non è uh passo verso il dissolvimento e la decadenza del Commonwealth, indica invece quale sia il suo potenziale valore per l'umanità >. La stessa tesi sostiene stamane l'intera stampa britannica. Il liberale Guardian scrive: « Un arto malato è stato rimosso. Il Commonwealth può ora vivere e ere scere come un vigoroso sodalizio per cui tutte le razze sono eguali >. Il conservatore Daily. Mail: « Assertore della parità razziale, il Commonwealth non poteva tollerare la segregazione in una delle sue parti ». E, infine, il Times: « Il senso di sollievo creato dalla visione di un Commonwealth sopravvissuto ad uno sforzo senza precedenti deve emt essere accompagnato da un messaggio di cordiale simpatia alle popolazioni sudafricane di ogni colore ». ITI. CÌ. Il primo ministro del Sudafrica, Verwoerd, giunge a Lancaster House (Telefoto)

Persone citate: African, Albert Luthuli, De Villiers Graaff, Elisabetta, Macmillan