I quattromila alloggi romani diverranno abitabili entro l'estate

I quattromila alloggi romani diverranno abitabili entro l'estate Dopo l'arilo®lo pubblicato dm "La Stampa,, I quattromila alloggi romani diverranno abitabili entro l'estate Un intervento telefonico di Fanfani ha dato il via al sollecito esame del problema - La nuova legge sull'edilizia popolare autorizzerà Tina-Casa a costruire per i suoi quartieri anche i servizi pubblici - In tutta Italia, gli appartamenti ultimati ma non occupati sono diecimila (Nostro servizio particolare.) Roma, 16 marzo. ' La pubblicazione su La Stampa di martedì dell'articolo di Mario Fazio nel quale veniva descritta la stupefacente situazione della capitale, In cui tre quartieri di abitazione dell'InaCasa, per complessivi 4000 alloggi, sono ultimati ma deserti, ha suscitato un vasto movimento di interesse al più alto livello governativo. Da Sirmione, dove si era recato per un breve periodo di riposo, il presidente del Consiglio, on. Fanfani, telefonò nella stessa mattinata di martedì al sottosegretario alla Presidenza, on. Delle Fave, Incaricandolo di occuparsi della questione. Da quel momento tra 1 ministeri Interessati, l'Ina-Casa, il Comune di Roma ed il Comitato interministeriale per la ricostruzione (Cir) la questione dominante è diventata quella della casa. Il presidente dell'Ina-Casa, Giuseppe Parenti, ha presentato al ministro del Lavoro, Sullo, uria relazione sulla situazione dei quartieri romani di Acilia (560 alloggi), Ponte Mammolo (600 alloggi), Torre Spaccata (3000 alloggi), non ancora assegnati per mancanza del servizi essenziali (strade, fognature, acqua, elettricità, gas, telefono). Il ministro del Lavori Pubblici, Zaccagnlnl, a sua volta ha presieduto una riunione con i rappresentanti del Comune di Roma per esaminare il modo di provvedere rapidamente a mettere i nuovi quartieri romani in grado di essere abitati. Il Comune di Roma, infine, ha dedicato la settimanale seduta della Giunta municipale allo stesso problema. In conclusione, per il quartiere di maggiori proporzioni, Torre Spaccata, una vera piccola città di 3000 appartamenti, è stato comunicato ufficialmente che la struttura generale dei servizi necessari sarà ultimata entro la prossima estate. Qualche tempo ■ prima, nel mese di giugno, diventerebbero abitabili i quartieri di Ponte Mammolo e di Acilia. In tutte queste zone, però, le nuove scuole potrebbero entrare in funzione soltanto nell'ottobre dell'anno prossimo. Il Comune nelle sue risposte al ministri ha specificato i tempi burocratici delle pratiche, concludendo con l'indicazione di queste scadenze. Il rumore sollevato dal nostrc> giornale intorno all'anormale situazione del quartieri disabitati a Roma, dove appena pochi giorni fa alcune centinaia di senza tetto e di abitanti delle borgate di baracche hanno occupato a titolo dimostrativo alcune palazzine non ancora assegnate, è stato giudicato come un fatto provvidenziale dal dirigenti dell'Ina Casa. Il presidente, prof. Parenti, ci ha precisato che ciò potrà accelerare 1 tempi di presentazione al Consiglio dei ministri ed al Parlamento del la nuova legge sull'Ina Casa e sull'edilizia popolare. Con questa legge, elaborata dal ministro Sullo, l'Ina Casa sarà autorizzata a costruire tutti 1 servizi pubblici (anche i centri sociali) per 1 suol quartieri di abitazione, modificando così l'attuale situazione, in cui uno strumento di rapido Intervento, come lina Casa, si trova a dipendere per I servizi pubblici dalle finanze, spesso dissestate, del comuni. «Oggi ilna Casa — dice il prof. Parenti — è come un pistone nuovo innestato in un vecchio motore ». In tutta Italia,, secondo le cifre forniteci 'dal prof. Parenti, gli alloggi dell'Ina Casa ultimati ma non occupati sono circa 10.000. Questi complessi edilizi si trovano soprattutto nell'Italia centrale e meridionale. In molti casi, come per 11 nuovo quartiere di Santa Rosalia a Palermo, le case non sono ancora abitate per ragioni esclusivamente burocratiche, Vi è cioè un enorme ritardo nella formazione delle graduatorie di assegnazione. Ciò dipende — dice il prof. Parenti — dalla forte sproporzione tra il numero degli alloggi da assegnare e quello dei concorrenti. Le costruzioni vengono effettuate rapidamente rispetto al lavoro burocratico, ma sono insufficienti rispetto alla fame di case, specialmente nel le zone depresse o nei centri urbani la cui popolazione aumenta a velocità crescente in seguito al massiccio afflusso di gente dalle campagne. Gli altri complessi edilizi ancora deserti, per circa 300 alloggi ognuno, si trovano a Bari, Napoli, Salerno, Cagliari, Nelle regioni settentrionali il fenomeno è di limitata entità.-A Torino non esiste affatto. I problemi che bisogna affrontare oggi sono perciò il miglioramento degli strumenti legislativi, la •costruzione di un maggior numero di case. Il progetto Sullo, che riordina le attribuzioni dell'Ina Casa e ne amplia l'attività per un altro decennio, e il progetto Zaccagnlnl per eliminare 1 tuguri e le abitazioni malsane, dovrebbero costituire le soluzioni organiche del Governo Fanfani al problema della casa. . Questa mattina il Cir ha espresso un giudizio di massime, positivo sui due progetti. Il fatto nuovo della riunione di stamane è stato la presentazione del progetto Zaccagnlnl, la cui elaborazione doveva durare ancora altri due mesi. Sotto la pressione della campagna di stampa, li Ministro del Lavori Pubblici ha accelerato 1 tempi ed ha presentato IcsclantstapbcrIslSsmalmfdl Il suo progetto, sia pure ancora in forma di schema. Esso prevede un investimento di circa 30 miliardi all'anno per la costruzione di abitazioni da assegnare a coloro che- abitano case malsane, baracche o tuguri. Secondo 1 calcoli del Ministero) uno sforzo di tale entità, se portato avanti per dieci anni, dovrebbe eliminare completamente il fenomeno delle borgate e delle c bldonvilles » che formano la squallida periferia di molte città Italiane. I fondi per queste costruzioni sarebbero a totale carico dello Stato. Secondo il progetto Sullo, verrebbero invece' Investiti in nuove abitazioni circa mille miliardi di lire in dieci anni. Di tale cifra, 600. miliardi sarebbero recuperati tramite la vendita a riscatto a favore degli attuali inquilini delle abitazioni finora costruite; altri 200 miliardi "costituirebbero la quota a carico dello Stato, mentre la rimanente somma di 200. miliardi sarebbe ottenuta dal gettito dei contributi del lavoratori e dei datori di lavoro. f J J

Persone citate: Delle Fave, Fanfani, Giuseppe Parenti, Mario Fazio, Sullo, Torre Spaccata