Le richieste del P.M. al processo Zefilippo

Le richieste del P.M. al processo Zefilippo Le richieste del P.M. al processo Zefilippo Sette anni e mezzo per il ragioniere; tre anni e 10 mesi per l'Impiegata; due anni per venti genitori - Assoluzione per l'ex-maresclallo (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 15 marzo. Il sostenitore della Pubblica Accusa, dott. Gaetano Buccellati, ha pronunciato oggi la sua requisitoria nel processo per gli esoneri dal servizio militare ottenuti con frode per corruzione all'Ufficio leva di Aosta dalla primavera del 1955 al gennaio del 1957. Al principale imputato Alfredo Zefilippo, di Caserta, 44 anni, la Pubblica Accusa ha riconosciuto tutti i reati ascrittigli, chiedendo una condanna a tre anni e quattro mesi più ottantamila lire di multa per corruzione, due anni e sei mesi per falso Ideologico; un anno e nove mesi per soppressione di documenti (però condonati), concorso in reato di diserzione dieci mesi, concordo in reato di non presentarsi alla leva dieci mesi. Totale, dedotto 11 condonato, sette anni e sei mesi più un'Interdizione dai pubblici uffici per due anni. Gli elementi dell'accasa La corruzione presuppone un corrotto e uno o più corruttori. Corruttori, secondo l'Accusa, erano venticinque genitori di militari, per 1 quali essi cercavano vantaggi illeciti mediante denaro. Ma 1 corruttori possono servirsi di Intermediari, che incorrono quindi nella stessa colpa. Come correi lo Zefilippo aveva chiamato in causa il maresciallo Giovanni Bonln (per quattordici o quindici casi) e l'impiegata dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta Marta Elisa Blonaz (per sette o otto casi). La Pubblica Accusa, considerando che per il maresciallo Bonin mancavano elementi specifici In seguito ai quali si potesse ritenere indubbiamente colpevole, ne na chiesto l'assoluzione con la formula dubitativa deH'insufflclenza di prove; per la Blonaz, ìa situazione è risultata meno chiara, ha chiesto invece tre anni e dieci mesi di reclusione, ventimila lire di multa e due anni di interdizione dai pubblici uffici. Per quei venticinque genitori, soltanto a cinque è stata riconosciuta una innocenza limitata all'insufficienza di prove; per tutti gli altri sono stati chiesti un anno e dieci mesi di reclusione e 25 mila lire di multa, contemplati però da condoni. L'assoluzione condizionata riguarda Pietro Chenal, Emilio Cheillon, Emanuele Bredy, Giuseppe Trevea, Marla'Fughelli vedova Rosai. La richiesta di condanna è stata per Rodolfo Macoz, Giuseppe Lucianaz, Angelo Cerisey, Giovanni Barmettes, Giuseppe Roccp Bionaz, Amato Cerise, Ti>itiji)aso Scala, Attilio Cina;''Almonido Letey, Lino Curtaz, Baldassarre Gaetano Fassin, Callisto Dalbard, Giuseppe Pietro Alessio Petey, Giuseppe Cugnod, Ernesto Fournier, Jovit Emilio Corret, Giuseppe Revil, Modesto Petitjacqùè's; Giuseppe Giovanni Vicquery, Zaccaria Nex. Nel plotone degli imputati sono entrati di rimbalzo venti giovani militari, stando al presupposto che Js&si. avessero accettato vantaggl'"«tilitari pur conoscendone la natura illecita. Di essi, la Pubblica Accusa ha chiesto l'assoluzione con formula piena per Rinaldo Gorret, Vittorio Guerray, Nestore Colli, Renato Giuseppe Neyroz, Vincenzo Cattelllno. Assoluzione per Insufficienza di prove: Lorenzo Berthod, Emiro Ollier, Narciso Desandré, Marcello Quinson, Antonio Preato, Renato Bertoldo, Carlo Roaset, Renato Thomasset, Giuseppe Fantone; condanna ad un- anno e dieci mesi di reclusione e ventimila lire di multa, sempre condonati, per Diego Cuaz, Enrico Cuaz, Vincenzo Vierin, Remo Lucianaz, Carlo Dlemoz, Davide Vierin. Un episodio importante Tesi generica della Pubblica Accusa è stata quella di escludere il reato di concussione per stabilire soltanto quello di corruzione. Quest'ultimo ha una responsabilità bilaterale: il Bonin si è sempre dichiarato innocente. Contro di lui non c'è che la chiamata di correo da parte dello Zefilippo, il quale però ha sempre escluso di averne ricevuto denaro. A suo favore concorrono una vita ed una carriera militare particolarmente lodevoli: in più un episodio di notevole importanza. Nel novembre dei 1956 egli denunciò al comandante del Consiglio di leva col. Sotti, un caso indubbio di congedo abusivo imputabile allo Zefilippo Il colonnello era allora in pensione da quindici giorni e lo consigliò di rivolgersi al Consiglio di leva ad Aosta. Nel frattempo « scoppiò la bomba >. La Bionaz in istruttoria e in udienza ha ammesso di aver Inviato allo Zefilippo alcuni suoi conoscenti, non più di due, ma soltanto perché 11 aiutasse ad affrettare pratiche legittime dell'esonero. Dalla Bionaz lo Zefilippo ha dichiarato di non aver mai ricevuto denaro; ma a differenza del Bonin di es sere sempre stato pagato dagli Interessati inviatigli da lei do po il buon esito dei suoi interventi. Per gli altri la Pubblica Ac cusa ha escluso la « buonafede e la dabbenaggine » di persone « che ritenevano perfettamente legale > giungere al riconoscimento dei propri diritti versando del denaro a chi avreb be avuto il dovere di fargliene ottenere il gratuito godimento legittimo. Quindi dolo, quindi la volontà di corrompere un funzionario, pubblico ufficiale. Sarà precisamente la tesi opposta sostenuta dai primi avvocati difensori Chabod, Baimas, Chanu, De Vita, Simonetti, 1 quali escludono la fondatezza di alcune accuse basate spesso su semplici < prove generiche » alle quali sarebbe stata data una consistenza ec cessiva. Venendo agli Imputati principali, l'avv. Dino Andreis parla in difesa della Bionaz. La donna .egli dice In sostanza, fu rinviata a giudizio in seguito a una serie «di supposizioni e di indizi >, su base di < pare » e « si può ritenere > che l'udien- za è stata poi ben lontana dal | rafforzare Ano a una robu- stezza di prova specifica. Non sono state dimostrate nemmeno lontanamente in lei una volontà e una coscienza di commettere il male. Il difensore conclude chiedendo un'assoluzione colla più ampia formula possibile, affinché la Bionaz possa riprendere il lavoro, dal quale è stata sospesa. In ogni caso la stessa formula concessa al maresciallo Bonin. Il processo si concluderà tra venerdì e sabato a. a.

Luoghi citati: Aosta, Caserta, Valle D'aosta