Ogni giorno clandestine italiane cercano un pesto di domestica in Germania di Massimo Conti

Ogni giorno clandestine italiane cercano un pesto di domestica in Germania Ogni giorno clandestine italiane cercano un pesto di domestica in Germania In genere sono meridionali, spesso "giovanissime ; la polizia le rimpatria - Potrebbero guadagnare 30-45 mila lire al mese, nella Repubblica fet'?rale le cameriere sono rarissime; ma la burocrazia tedesca concede i permessi con il contagocce (Dal nostro corrispondente) Bonn, 11 marzo Donne e ragazze italiane provenienti per lo più dalle province meridionali tentano ogni giorno di raggiungere clandestinamente la Germania, per trovare un posto da domestica. Alcune ci riescono, altre no: per queste ultime l'avventura finisce alla frontiera austro-tedesca di Kufstein, deve vengono respinte dalla polizia; oppure in qualche città della Germania, per lo più a Monaco, dove non trovano una occupazione per mancanza di permessi di soggiorno e di lavoro. Si possono immaginare i drammi di queste donne e ragazze sbandate, lontane dai loro paesi, spesso senza i soldi per il viaggio di ritorno. I nostri consolati dispongono di limitati fondi per i rimpatri e i clandestini — uomini e donne — devono pertanto fare affidamento alle proprie risorse. L'espediente più comune cui ricorrono queste donne per emigrare in Germania, aggirando le tortuosità burocratiche, è di presentarsi alla frontiera come turiste. Molte di loro hanno un passaporto, altre la semplice carta di identità Varcata la frontiera, contano di trovare in qualche modo una occupazione presso una famiglia. E' noto anche in Ita- ha che la Repubblica federale scarseggia di manodopera, cche le donne di servizio sonoSt^^ilLS**!.0^1* "°ufiache imprenditori tedeschi han no cominciato a reclutare operai e impiegati fra I detenuti prossimi alla scarcerazione). Molte di queste donne — alcune sono giovanissime — hanno sentito dire che in Germania le domestiche guadagnano dalle 30 alle 45 mila lire il mese, cltre il vitto; e che si offrono loro confortevoli camere con radio e altre comodità. In pratica le cose vanno diversamente. Pochissime sono le emigranti che scelgono le vie < legali», le quali presuppongono difficoltà per loro insormontabili, molto tempo e qualche spesa. Per lo più si preferisce l'emigrazione clandestina. Alla sorte di queste sventurate accenna oggi un giornale tedesco. Ne riferiamo testualmente le parole: «Al confine di Kufstein, fra la Baviera e l'Austria, tentano ogni giorno di entrare in Germania alcune dozzine di italiani tn genere e di greci, in cerca di lavoro. Quasi la metà è dato da donne e da ragazze. Anch'esse vorrebbero guadagnarsi onestamente la vita, lavorando in qualche famiglia te¬ desca: non glielo permettono Di giorno e di notte le emigranti clandestine vengono scoperte dai nostri zelanti po liziotti e fatte scendere dai treni, nonostante siano in possesso di regolari documenti per il soggiorno turistico. Ed esse devono rassegnarsi a prendere la lunga strada del ritorno *. I documenti sono in ordine, e nessuno pertanto dovrebbe impedire a quelle * turiste » l'ingresso nel paese Ma i poliziotti, diffidenti, p etendono di sapere molte cose: spesso anche le disponibilità finanziarie delle singole Del resto l'occhio esperto dei funzionari fa presto a »■ smascherare » le false turiste, con i loro fagotti e i poveri panni. «Le nostre autorità — continua il giornale — esigono un regolare permesso di lavoro dell'ufficio tedesco di Verona o di Napoli. Certo, queste misure precauzionali sono suggerite da valide ragioni... Purtroppo non si può dire che le rappresentanze tedesche all'estero concedano subito, senza difficoltà, i visti consolari. Occorre attendere settimane e mesi >. Basterà dire che per entrare in Germania le aspiranti domestiche devono presentare jal consolato tedesco in Italia ! regolare contratto di lavoro, |0]tre ad aUrj document! i „ KÌornaIe si domanda se |non sia „ cas0 dj semplilicare Ma procedura burocratica alme- jno per le domestiche italiane di cui ci sarebbe pure tanto bisogno. I drammi dell'emigrazione clandestina si ripetono più o meno anche in altri po sti della frontiera tedesca. Molti di questi emigranti, uomini e donne, passano attraverso la Francia, cercando lavoro nella Saar, che ospita una fri le più numerose comunità di italiani. Non si conoscono le cifre dell'emigrazione clandestina. Il fenomeno, però, deve avere assunto dimensioni non trascurabili: le nostre autorità in Germania ne hanno informato a più riprese il governo italiano. Massimo Conti