Nessuno ha pagato Zefilippo per ottenere l'"esonero artificiale,, di Antonio Antonucci

Nessuno ha pagato Zefilippo per ottenere l'"esonero artificiale,, Nessuno ha pagato Zefilippo per ottenere l'"esonero artificiale,, Gli imputati minori hanno negato di aver sborsato qualche somma - Il ragioniere conferma le loro dichiarazioni - Oggi sfileranno i testi (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 10 marzo. E' continuato oggi 11 processo degli < esoneri artificiali » avvenuti al Comando di leva di Aosta durante 11 periodo primavera '55-gennaio '57. Per la più esatta comprensione della giornata è Indispensabile riassumere alla svelta 1 fatti in giudizio. Approfittando di una particolare superficialità dei controlli superiori, il rag. Alfredo Zefilippo permise a una ventina di giovani, quasi tutti dell'alta valle d'Aosta, di sottrarsi al servizio militare o di interromperlo. Egli accusò poi come complici, ossia come intermediari, Giovanni Bonin e Maria Elisa Bionaz: quest'ultima gli avrebbe dato direttamente il denaro delle varie operazioni, che oscillava fra le 40 e le 150.000 lire; l'altro si sarebbe limitato a inviargli 1 clienti. Sia il Bonin che la Bionaz hanno ieri respinto recisamente ogni addebito in fatto di corruzione: essi si limitarono a raccomandare questo e quello particolarmente bisognoso di uno sfoltimento delle pratiche burocratiche che, come si sa, non hanno mai fretta. Nella giornata odierna Ernesto Fournier (di St. Vincent) dichiara di non aver mai dato denaro a nessuno, au di che per quanto lo riguarda è d'accordo anche lo Zefilippo. Glielo promise soltanto. Jovit Emilio Gorret (di Roisan), sindaco di Roisan, promise soltanto alcuni chili di fontina che non diede mai, in ciò confermato dal figlio Rinaldo. Giuseppe Revil (di Brusson) non conosce nessuno, non ha mai versato denaro allo Zefilippo, che però in istruttoria ha parlato di 40 o 50.000 lire: adesso «non ricorda ». Modesto Petltjacques (di Bionaz) non conosce nessuno, non ha dato soldi a nessuno « per avventure d'azzardo > Emanuele Bredy (di St Christophe) ha speso venj limila lire soltanto» per far andare avanti diverse carte v, Maria Fughelli ved Rossi (di Aosta) niente Giuseppe Giovanno Vicquery (di Brùsson) non conosce Bonin, non cono sce la Bionaz, non ha dato niente a nessuno. Il presidente domanda allo Zefilippo: «Lei he avuto denaro? » Imputato — Indubbiamente. Presidente — Da chi? L'imputato sembra piuttosto perplesso: In istruttoria ha dichiarato di aver avuto ogni volta 40 o 50.000 lire; quindi anche per il Vicquery. L'imputato risponde affermativamente. Presiti. — Sia sempre chiaro: dica la verità; non pensi di fare del bene o del male a questo o a quello. Il denaro dal Vicquery lo ha avuto? Imputato (deciso) — Non l'ho avuto. Presid. — Perché un minuto fa mi ha detto che lo ha avuto? Imputato — Non so spiegarmi. Il presidente alza gli occhi al cielo. Infine accetta una dichiarazione dell' Imputato: « Non si può ricordare tutto » e passa agli altri. Zaccaria Nex (di Doues) è negatlvlsslmo. Non conosce lo Zefilippo che invece lo ricorda « indubbiamente » Presidente — Lasci stare i « certamente » e gli « indubbiamente » per dire soltanto che cosa ricorda e perché. Lq Zefilippo finisce col « non ricordare » Non meno negativi del precedente sono Lorenzo Berthod (di Courmayeur), Emiro Olller (Jovencan), Narciso Desandré (Aosta). Diego Cuaz (d| Doues) ha dato cinquemila lire a qualcuno dell'Ufficio leva, ma non sa dire a chi, certamente non allo Zefilippo E' toccato qualcosa di slmile a Enrico Cuaz (pure .di Doues, tua non parente dell'altro) per via di un «Tizio » che io ha fermato « fuori della porta dell'Ufficio leva » dicendogli che era in ritardo ne> presentarsi e « doveva dare qualche cosa »; egli diede ventimila lire Ne diede cinquemila Carlo Diemoz (di Ollomont) dietro la certezza di dover pagare una multa, ma sempre nulla allo Zefilippo II quale afferma viceversa di avere avuto « gualche cosa, ma non sa quanto » da Vln cenzo Vierin, che esclude di avergli dato sia pure un soldo Seria la faccenda di Davide Vierin (de. Charvenaod) intor¬ no al cui nome gira un cifra di 150.000 lire. Egli assicura di averne dato soltanto 50.000 allo Zefilippo, mentre questi avrebbe dichiarato in istruttoria che le altre 100 se le era tenute il Bonin in sconto di un certo debito. Il Vierin nega e non si spinge al di là delle 50.000 lire Allora lo Zefilippo scatta: egli asserisce di esseI re « solo al Giro d'Italia > menitre altri «viaggiano In squajdra e con domestici». Nessu|no, assolutamente nessuno ha i ammesso og^i di essersi serjvlto del Bonin o della Bionaz Iper arrivare fino a lui. C'è [quindi una congiura al suoi jdanni: tutti scaricano — egli dice — le loro colpe sulle sue spalle perché si sono messi i d'accordo di danneggiarlo ! mentre egli era al sanatorio, 'il presidente lo tranquillizza assicurandogli che la giustizia sa vedere ed udire. E' stato questo l'unico momento un po' vivace della giornata. Interessante però il caso di Vincenzo Cattellino (Aosta) difeso dall'avv Salza, il quale si trovava in congedo per « soiprannumero» mentre in istrut- • tona lo Zefilippo ha dichiar j rato di avere avuto dal pa- • dre di lui, ora defunto) 30 'mila lire per esonerarlo. Adesiso nega Presid. — E allora perché lo dichiaraste? Imputato — Mi sar.i confuso. E' balenato qualche sospetto che le irregolarità al Consiglio di leva di Aosta siano anteriori al 1955 con una vaga richiesta di rinvio per nuove Indagini, ma non se ne farà nulla. Esaurita la sfilata degli Imputati genericamente o nel modo più assoluto «innocenti», e cioè Renato Bertoldo (Aosta), Carlo Rosset (Zignod), Renato Thómasset (St. Nicholas), Giovanni Kantona (Torino), Vittorio Guerraz '(Grqs san), Nestore Collét (St. Oyen) e di Remo Luctanaz (di Charvensod) che ammette di aver dato 50.000 lire per farsi 'scu sare un ritardo di presenta zione alla leva, :l processo è rinvmto a domani per ascolta re I testimoni che sono venti quattro, dei quali però soltrnto quattro di accusa. Antonio Antonucci