Mille pagine per passare in rassegna tutti i metodi di frode e di inganno

Mille pagine per passare in rassegna tutti i metodi di frode e di inganno L'INDUSTRIA DEL FALSO S7 PERDE NELLA NOTTE DEI TEMPI Mille pagine per passare in rassegna tutti i metodi di frode e di inganno Nel "Dizionario dei trucchi,, una parte ragguardevole è occupata da guaritori, fachiri e "medium,, - Una delle attività più intense: la falsificazione dei quadri - Incredibile l'ingenuità di talune vittime: un parigino acquistò delle lettere, scritte in francese da Cleopatra e da Ponzio Pilato Roma, marzo. La simulazione del vero, o la dissimulazione del falso, sembrano inerenti non soltanto alla condizione umana, ma alla natura stessa, che ci presenta animali « mimetici >, e trappole da guerra o da preda anche molto complicate. La Bibbia, come tutti sanno, fa praticamente cominciare la storia dell'umanità con un inganno, quello del serpente; e non per caso il diavolo è spesso chiamato, dai teologi, il « padre della menzogna >. Psicologicamente, l'inganno e la frode possono avere le più svariate motivazioni: dall'lnaceettazione di una realtà sgradevole al desiderio di dominio; dalla cupidigia di denaro allo scherzoso piacere d'illudere e d'illudersi. La portata e la varietà del falso sono, comunque, tali, da prestarsi a ricerche sistematiche, utilissime sia per una miglior conoscenza di un aspetto ineliminabile di certe nostre strutture, sia — più praticamente — per una messa in guardia contro taluni aspetti dell'inganno e della frode che possono riuscirci altamente perniciosi. Queste ed altre considerazioni ha suscitato In noi la lettura — talvolta rapida e talvolta attenta, ma sempre piacevolissima — di una grossa opera da poco uscita, che tratta del « trucco » nel modo più esauriente e completo. E" il Dfefiomiaire des trucs, di JeanLouis Chardans, pubblicato da quell'estroso e discusso editore che è il Pauvert Più che di un dizionario, si tratta di una piccola enciclopedia profusamente illustrata: nella quale si spiegano, con garbatezza ed erudizione, In ordine alfabetico, 1 mille modi in cui gli uomini s'ingannano o traggono In inganno i loro simili: dal sin troppo ovvio abus de conflance alla preziosità della voce < Zaeynthe », Inserita perché i vini di Zacinto erano, già una ventina di secoli fa, noti per essere spesso adulterati. Il Uictionnaire ha intendimenti moralistici; ma considera con uguale serenità i trucchi .divertenti ed innocui 'degli illusionisti e le frodi alimentari, le « macchine > sceniche e la moneta falsa, gli espedienti femminili per abbellirsi e le imitazioni dì quadri e sculture celebri. L'opera è di quasi 500 pagine a doppia colonna; e come se ciò non bastasse, termina con alcuni fogli bianchi, perché il lettore possa, se crede, riempirli con descrizioni di « trucchi personali >. Gli articoli inclusi in questo i, monumento al trucco > sono tali e tanti da poter praticamente soddisfare ogni curiosità e ogni gusto. Il nostro particolare interesse per certi sistemi non ortodossi di terapia ci ha fatto cercare la voce < guaritori », che tiene ampio conto dei fattori psicologici e suggestivi, ma ci fa anche sapere che alcuni guaritori vendono apparecchi < brevettati », i quali — a sentir loro — emanano speciali < onde » e « obbediscono al pensiero del malato ». Si tratta di semplici pendoli che debbono esser tenuti sospesi dal malato stesso, e che ovviamente, a un certo punto, cominciano a oscillare. Categoriche prescrizioni sul numero delle oscillazioni, e misteriose tabelle graduate, completano la <cura»... Più ampia ancora di quella sui guaritori, è la voce dedicata a < fachiri e fachirismo »: letta la quale, resta poco o nulla dei « prodigi » che molta gente è tuttora disposta ad attribuire a certi misteriosi tipi d'Oriente o d'Occidente, come l'insensibilità alle punture (si tratta di saper bene dove si può pungere), l'arresto del polso (ottenuto comprimendo una speciale palla collocata sotto l'ascella), le-camminate sui vetri (accuratamente smussati mediante bagni acidi), la levitazione (imitata col sussidio di sbarre o Ali d'acciaio accuratamente celati), e via discorrendo. Sempre in questo ordine di argomenti, il Dictionnaire des trucs rivela uno per uno gli ingannì dei falsi « medium », sotto gli esponenti < fantasmi », « spiritismo » e altri. Con il sussidio di alcuni disegni illustrativi, l'autore insegna a chiunque come si possono produrre false apparizioni, finti ectoplasmi, pretesi c movimenti spontanei » di oggetti durante le sedute; e ricorda, naturalmente, come furono smascherati alcuni dei più famosi e spudorati fra questi impostori. Tutt'altro tipo d'interessi trova abbondante alimento nel Dictionnairc: sono quelli archeologici, artistici, antiquariall, còllezionistici. L'opera del Chardans non è arrivata in tempo per includere le false sculture etrusche conservate gelosamente per molti anni al Metropolitan Museum di New York: ma in parecchi articoli (« mobili antichi », < oreficeria », c pittura », < pietre preziose », « restauro », < tappezzeria», ecc.) sono elencate e illustrate decine e decine di falsificazioni non meno importanti. Le prime che l'autore cita nell'articolo « pittura » sono dovute... a pittori famosi, come Velasquez, Van Dyck o, Fragonard. Alcuni pittori sembrano essere stati particolarmente bersagliati dai falsificatori: Millet, Corot, Monticelli. Di Corot, si sa che non può aver dipinto più di 4500 tele; e ne girano per il mondo oltre centomila con la sua firma... Tra 1 moderni, i preferiti sembrano èssere Picasso, Utrillo e Vlaminck. Se dalle arti figurative passiamo agli autografi, ci troviamo di fronte .ad alcuni fra i trucchi più spettacolosi, e pressoché incredibili: basterebbe citare le moltissime «lettere» che il famoso Vrain-Lucas riuscì a vendere, per notevoli somme, al celebre geometra-Chasles, membro dell'Istituto. Anche un bambino ne avrebbe compresa la falsità, poiché si trattava di epistole scritte in cattivo francese, e attribuite a personaggi vissuti quando la lingua francese non esisteva — come Cleopatra, Eschilo, GiudaIscariota o Ponzio Pilato, la collezione, che è attualmente custodita alla Biblioteca nazionale di Parigi, comprende persino una lettera (sempre in francese, s'intende), di Lazzaro risuscitato a San Pietro. E troviamo ancora, nell'inesauribile repertorio, « Armi e armature >, « Autori >, < Censura >, « Derrate alimentari », « Fotografie », « Francobolli », « Stoffe », « Vini »... Apprendiamo che Virgilio ha plagiato Omero, che Marot ha copiato Marziale, che Charles Nodier ha «inventato» una poetessa inesistente, Clotilde de Surville. A questo punto ci sembra di non poterci più fidare di nulla e di nessuno, ci chiediamo se sia autentica la macchina da scrivere su cui scriviamo, e se aiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinon sia di cartapesta la sedia che ci sorregge... ma è vertigine di breve durata. Rimane la gratitudine per un'opera atta a pilotarci nel vasto mondo dell'inganno — che del resto ha 1 suoi lati decisamente spassosi e ricreativi — e a farci maggiormente apprezzare, dopo tante scorribande nella psicologia del falso, gli aspetti sereni e rassicuranti del vero. Emilio Servadio

Luoghi citati: New York, Roma