«Arriva il microscopio» gridano felici gli 8 scolari della trazione di Traves

«Arriva il microscopio» gridano felici gli 8 scolari della trazione di Traves «Arriva il microscopio» gridano felici gli 8 scolari della trazione di Traves L'apparecchio chiesto a "Specchio dei tempi,, è stato portato da un nostro redattore nella borgata della Val di Lanzo (Dal nostro inviato speciale) Traves, 8 marzo. Questa mattina abbiamo portato agli scolari della frazione Blò di Traves, in vai di Lanzo, il microscopio donato da Specchio dei tempi. Il nostro arrivo non è stata una sorpresa, per gli otto bimbi — quattro maschietti e altrettante femminucce, tra i sei e gli otto anni — che costituiscono la popolazione scolastica della borgata. Fin da ieri la maestra, signora Annamaria Loiacono, 11 aveva informati — leggendo loro La Stampa — che Il desiderio era stato esaudito. Appena hanno udito una macchina fermarsi davanti al piccolo' edificio delle scuole, sono, corsi alla finestra gridando* <: Arriva il microscopio, arriva il microscopio! >. I più impazienti sono venuti ad accoglierci all'ingresso, fissando emozionati la cassettlna che ci vedevano nelle mani. In questi giorni, nelle pause della scuola, gli otto scolaretti — Bruna, Luciana, Mariella, Silvana, Pierguido, Giorgio, Attilio e Lucio — avevano già raccòlto un po' di materiale da osservare al microscopio. Fili d'erbai elitre di insetti, polline di fiori, altre piccole cose che colpivano la loro fantasia. Il primo incontro con l'apparecchio « che ingrandisce più della lente del nonno» — cosi ha definito il microscopio una delle scolare — ha assunto il carattere di un rito misterioso. A turno, gli otto bambini applicavano l'occhio all'oculare e scrutavano sul vetrino gli strani disegni. Una goccia d'acqua si trasformava in un intricato mosaico di macchioline in movimento, la zampina di uno scarabeo assumeva aspetti mostruosi. Commovente, il desiderio di imparare che anima i ragazzi delle scuole di montagna. Per sopperire alle attrezzature didattiche, ogni pagina di quaderno e ogni angolo della lavagna viene utilizzato: attraverso le figure di animali, i paesaggi, le osservazioni dal vero gli scolari esprimono le loro idee, ingenue ma Intelligenti. Gli otto scolari di Biò dispongono anche di un teatrino dei burattini. Lo ha acquistato a Bologna l'insegnante, che se lo porta dietro nel vari trasferimenti. Un trabiccolo senza eccessive pretese, come quelli che un tempo si .potevano ammirare sulle piazze di periferia. Gli attori si riducono ad una testa di legno e a qualche decimetro quadrato di stoffa, in cui il burattinaio infila le mani per animare il personaggio. Gli scolari di Biò riparano nasi e orecchie dei burattini, quando nella foga della recita si scassano. Improvvisano scenette,, ricavate dalle avventure di Pinocchio o dalle favole sugli insetti. Adesso, il piccolo teatro riposerà per cedere 11 posto al microscopio: la novità ha calamitato l'attenzione dei fanciulli, che finalmente hanno visto realizzarsi il sogno: < guardare bene, da vicino, la Natura, perché chi si avvicina alla Natura diventa più buono». g-, 1, lllllllIIIK Gli scolari di Traves con il microscopio avuto da «Specchio dei tempi» (Foto Moisio)

Persone citate: Annamaria Loiacono

Luoghi citati: Bologna, Lanzo, Traves