Giulietta Romeo e le tenebre un amore stroncato dal nazismo

Giulietta Romeo e le tenebre un amore stroncato dal nazismo Giulietta Romeo e le tenebre un amore stroncato dal nazismo «Ursus»: le gesta di un forzuto - «Il mulino delle donne di pietra»: bare, cadaveri, urli e scricchiolii (Romano) — Non soltanto un bel film cecoslovacco, ma anche uno dei film più notevoli che siano stati fatti sull'oppressione nazista, sentita, non come spettacolo, ma di traverso, nel vivo dei sentimenti. Jirl Weiss, uno del migliori registi europei e autore del non dimenticato < Tana del lupo », ha scritto con Giulietta, Romeo c le tenebre (da un omonimo romanzo di Jan Otcenasek) una lirica d'amore sul fondo contrastante della Praga occupata dai tedeschi e da essi tenuta in un continuo terrore di arresti, rastrellamenti e rappresaglie. Queste cose sono accennate per scorci altrettanto sòbri quanto tremendi: come, sùbito in principio, la squallida partenza d'una famiglia ebrea per il cam'po di concentramento: una delle tante che un editto del « protettore » germanico ha scacciato da. Praga. La giovane Anna, sfuggita all'esodo della suh gente, viene ricoverata in una soffitta Hallo studente Paolo, che con gravissimo rischio per sé e per i suoi che non ne sanno nulla, ve la tiene nascosta per parecchi giorni, nutrendola mediante furterelli in dispensa o acquisti di borsa nera. Il giovane ha agito per pietà (quella stella che marchia il petto della ragazza, quella sua paura di compromettere IV ariano »...), ma Anna è tanto bella e gentile ch'egli ne resta subito rapito; e quell'amore adolescente che sarebbe in ogni caso sbocciato, acquista dalle tragiche circostanze un così intenso tremore, e da questo una cosi perentoria passionalità, che si pensa davvero, oltre che per 11 titolo, alla febbre dei due eroi scespiriani Il racconto procede diritto, persino filiforme e talvolta oscilla sulla propria esilità così da sembrare un raccontino (quella madre sarta, quel nonno orologiaio, divisi tra la paura dei tedeschi e l'inquietudine per lo strano contegno del ragazzo), ma sempre s'illumina quando gli innamorati sono soli e dimenticano per qualche momento la tragedia che li circonda. Si veda la scena di Paolo e Anna che dall'abbaino contemplano le stelle e come antichi platonici confondono insieme astronomia e astrologia. O quando in quei pochi metri ballano e riportano gl'incantesimi della natura. Qui anche gli interpreti, Ivan Mistrik e la bellissima Dana Smutna cì.2 pare uscita da una tavola della Bibbia, danno il meglio di se stessi. Quando già la madre è sulle tracce dell'indesiderabile ospite, una megera del casamento, compromessa coi nazisti, la previene e getta l'allarme. Orgogliosamente la ragazza esce, psl passa il portone, e si fa falciare dai tedeschi che stavano rastrellando il quartiere. Il pianto disperato di Paolo conclude la vicenda, che per avere qualche somiglianza con quella di Anna Frank, non è per questo meno commovente e sinceramente sentita dal regista e dai bravissimi interpreti. * * (Vittoria) — Ursus, comproduzione italo-spagnola a colori, dà l'estrema misura del fumetto pseudostorico.'Fra continue scene di sangue e di violenza, andate a cercare col lanternino, la storia del solito forzuto che rincorrendo una schiava di cui è innamorato capita in una mitica isola governata da una sadica religione che vuole specialmente sacrificate vergini innocenti. L'eroe disfà la legge e una quantità di altre cose, fra la quali un immane toro che pure ha avuto il merito di restituire con una cornata là vista a una fanciulla cieca. 1. p. {Ideal) — Diligentemente ricalcato su modelli classici e recenti, /I mulino delle donne di pietra corca effetti di terrore in una variazione sul tema del « museo delle statue di cera ». Uno scultore folle tiene in vita la figlia, altrimenti condannata da un male inesorabile, con il sangue che egli toglie a graziose fan dulie, i cui cadaveri, artisticamente pietrificati, vanno poi ad arricchirò una macabra galloria. Un giovano animoso, dopo aver corso il rischio di uscire pazzo da tanti orrori, spezza il cerchio delle uccisioni sottraendo la fidanzata dallo grinfie dello scultore e lasciando che costui e tutta la sua gente Inceneriscano in un gran rogo finale. Il regista Giorgio Ferronl ha diretto con perizia e con tecnica abbastanza curata, ma si è accontentato del consueto armamentario di bare, cadaveri, urli e scricchiolii per provocare 1 brividi. Cosi che questi, per la forza dell'abitudine, sono meno frequenti del previsto.

Persone citate: Anna Frank, Giorgio Ferronl, Giulietta Romeo, Ivan Mistrik, Weiss

Luoghi citati: Praga, Ursus