Gli algerini per una tregua chiedono trattative ufficiali di Sandro Volta
Gli algerini per una tregua chiedono trattative ufficiali XBiiiicoitA nel contatti segreti Gli algerini per una tregua chiedono trattative ufficiali La fine della guerriglia dovrà essere discussa fra De Gemile e Ferhat Abbas - Commento francese: «Non si vede la ragione di bruciore le tappe» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 marzo. Un commento di ispirazione ufficiale, che l'agenzia Franco Presse ha diramato la notte scorsa all'estero, ma non a Parigi, ha attenuato sensibilmente l'ottimismo provocato dal comunicato sull'incontro fra Burghiba, Hassan II e Férhat Abbas. Vi è detto infatti che « la nota dominante negli ambienti responsabili di Parigi ha un carattere prudente: la temperatura di Parigi sembra differente da quella messa in mostra da qualcuno a Rabat ». E' una chiara smentita all'ottimismo di Burghiba, tanto più che, pur riconoscendo l'opportunità delle trattative franco - algerine dirette, il commento francese afferma che « non si vede la ragione di precipitare gli eventi e di bruciare le tappe », per concludere che < un incontro fra il governo francese e i ribelli algerini non può avvenire se prima i combattimenti non saranno cessati ». Le trattative di Parigi sono dunque ancora una volta in alto mare? Non si può affermarlo, ma è certo che la situazione non è ancora quella che l'entusiasmo di Burghiba aveva fatto credere. Ci sono ancora molte difficoltà, e, probabilmente, molte resistenze in seno allo stesso governo francese, che ostacolano una rapida liquidazione della guerra. E', in ogni modo, un fatto che, mentre il commento di France Presse smentisce l'imminenza di « un incontro fra il governo francese e i ribelli algerini », contatti segreti so-" no in corso già da una quindicina di giorni, sia pure da parte di emissari che non hanno veste ufficiale. Il commento dell'agenzia deve dunque essere interpretato come una distinzione fra tali contatti e quelli ad un livello governativo, che avverranno in seguito. Sembra infatti che gli attuali contatti siano rivolti ad ottenere la cessazione dei combattimenti, che dovrebbe avvenire in seguito a decisione unilaterale, presa nello stesso tempo dalle due parti in conflitto. Soltanto allora potrebbero avvenire le trattative ufficiali, che definirebbero legalmente la già avvenuta tregua di fatto, regolerebbero le sorti dei combattenti e fisserebbero le condizioni per arrivare all'autodeterminazione. Tra la cessazione di fatto dei combattimenti e l'inizio delle trattative ufficiali, potrebbe avvenire l'incontro tra il gen. De Gaulle e Ferhat Abbas, ed è in quella occasione che verrebbe messo in libertà Ben Bella. E' una procedura lenta, che durerà molto più a lungo di quanto avevano lasciato credere ie dichiarazioni di Burghiba. Ma se questa sembra sia la posizione della Francia, non è detto che il governo provvisorio della Repubblica algerina accetti una procedura che rinvierebbe a dopo la fine dei combattimenti il suo riconoscimento ufficiale. Ferhat Abbas vuole esser riconosciuto subito e il suo esercito di liberazione nazionale non intende deporre le armi prima che ciò sia avvenuto. In un comunicato diramato stasera da Tunisi, il Fronte di liberazione nazionale algerino dichiara infatti che non ci sarà tregua finché non ci saranno state trattative ufficiali Sandro Volta
Persone citate: Burghiba, De Gaulle, Ferhat Abbas, Ferhat Abbas - Commento, Franco Presse, Férhat Abbas
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