Gli evasi di Santo Stefano in tribunale L'aula presidiata da 200 carabinieri

Gli evasi di Santo Stefano in tribunale L'aula presidiata da 200 carabinieri Processati a Latina insieme con tre agenti di custodia Gli evasi di Santo Stefano in tribunale L'aula presidiata da 200 carabinieri Secondo il capo d'accusa, gli ergastolani Benito Lucidi e Antonio Piermartino riuscirono a fuggire il 17 novembre scorso a causa della rallentata sorveglianza - Imputato è pure il padre del Lucidi, che durante la latitanza gli fornì 350 mila lire Hill) tllllllljlllll I1I11MIMII MI 1111111 11 1111 11 Milli Il(Dal nostro corrispondènte) Latina, 3 marzo. - Domani mattina avrà inizio presso il Tribunale di Latina il processo a carico degli ergastolani evasi la sera del 17 novembre scorsoia Santo Stefano, Benito Lùcidi e AHTnrno Piermartino, degli agenti di custodia Vincenzo D'Avanzo, Salvatore Costa e Andrea Sottile, e di Stefano Lucidi, padre dell'ergastolano. Il dibattito dovrebbe concludersi nella stessa giornata. Benito Lucidi e Antonio Piermartino saranno tradotti a Latina nella mattinata di domani, il primo proveniente da Roma, dove è detenuto presso il carcere di Regina Coeli, l'altro (il « mostro » di Vignanello) proveniente da Santa Maria Capua Vetere. Sia il Lucidi sia il Piermar- tino sonò 'accusati di ai;er trasgredito l'art. 385 del'Codice Penale perché, « essendo legalmente detenuti, ergastolani nel penitenziario di Santo Stellano, evadeva.no mediante efprocione .della; -grata della cel'lai.' InoltreSonò' accusati di furto d'un paio di pantaloni, d'un paio di scarpe e di due ruote di gomma di proprietà dell'amministrazione; il Lucidi risulta poi contravventore dell'art. 607 per essere stato colto in possesso di strumenti atti allo scasso quando venne arrestato a Roma. Sul capo d'accusa del padre, Stefano Luridi, e scritto: < Per avere aiutato il figlio Benito a sottrarsi all'esecuzione della, pena dell'ergastolo facendogli pervenire nel dicembre 1960, in località ignota, la somma di 3.10 mila lire per la lIIIirill I II!) I 11 IMI 1111111111M111 MI MIMIMTI1I11I111I1I> - o a 7 o i , e o a o i i e o a i a - sue necessità^durante lo stato di latitanza >. Le guardie Vincenzo D'Avanzo e Salvatore Costa sono imputate perché € nella loro qualità di agenti di custodia in serxisiO .il l7,pov%niftrp. scorso dalle óre 17' alla ore'2% all'ergastolo di Santo Stefano, cagionavano per colpa l'evasione dei detenuti Benito Lucidi c Antonio Piermartino dalla finestra della cella n. 56 del Piermartino, sita nella seconda sezione, omettendo la sorl'cglianza continua*. L'agente di rustod'a Andrea Sottile è pure ar-usato di avere omesso la soi reglian-.a della motobarca di servizio. ' Inaspettato e importante il capo d'accusa contro il padre di Benito Lucidi, il quale sembrava in un primo momento completamente estraneo alla f'iga del figlio, con il quale invece durante il periodo di latitanza aveva avuto numerosi contatti, tanto da consegnargli quella cospicua somma. Vivissima è l'attesa della popolazione pontina per il processo di domani, che vedrà sul banco degli imputati i due ergastolani che hanno fatto parlare di sé le cronache di tutta Italia. Circa duecento saranno t carabinieri e gli agenti di pubblica sicurezza che assicureranno l'ordine dentro e fuori dell'aula del Tribunale, essendo previsto un afflusso eccezionale di pubblico. Dopo la romanzesca fuga, Piermartino fu il primo a cadere nelle mani della polizia. Lucidi venne invece catturato a Roma, il 99 dicembre. La loro libertà era stata di breve durata. L'evasione, preparata con cura, aveva probabilmente avuto come ideatore il Lucidi che ha al suo attivo anche la famosa fuga da < Regina Coeli > insieme al bandito Lui gi Dejana avvenuta nel feb braio del 'St. I due, con una barca, si spinsero al largo e riuscirono, favoriti da parecchie circo¬ " I ! I i I ! 1111111 i l Ili f ' 11J111111111 f 11 ( 11111111 ; stanze a toccare terra. Poi si divisero. Benito Lucidi raggiunse Roma e ottenne aiuto presso compiacenti amici. La polizia adagio adagio ritrovò le sue tracce finché una telefonata anonima non la mise sulle piste dell'evaso. < C'è sempre qualche traditore » disse l'ergastolano, per commento, agli agenti di polizia. Il processo rivelerà forse qualche retroscena della cattura che finora non è stato reso noto. r,