Referendum in Svizzera sulla proposta di aumentare il prezzo della benzina

Referendum in Svizzera sulla proposta di aumentare il prezzo della benzina Per finanziare II rinnovo della rete stradale Referendum in Svizzera sulla proposta di aumentare il prezzo della benzina Il governo vorrebbe aggiungere dieci lire di tasse al litro - Ai voti anche l'attribuzione alle autorità centrali delle decisioni sul trasporto di carburanti mediante tubature - Per prevenire l'esito della consultazione, i Grigioni approvano d'urgenza il passaggio dell'oleodotto Genova-Germania Occidentale (Dal nostro corrispondente) Berna, 3 marzo. Domani e domenica gli svizzeri si recano alle urne per votare su due progetti di legge che sono stati oggetto di polemiche assai violente: uno di essi ha messo addirittura alle prese le autorità di alcuni Cantoni e il governo centrale di Berna. Anzitutto l'elettorato dovrà dire, attraverso 11 consueto sistema del referendum, se approva un sensibile aumento (clieoi lire per litro) della benzina, destinato a finanziare la sostituzione dell'antiquata rete stradale elvetica con una serie di modernissime autostrade. Sebbene tutti i partiti politici si siano dichiarati favorevoli al progetto, elaborato dal governo federale, l'esito della votazione appare piuttosto incerto poiché da varie psrti è stata svolta, in questi ultimi tempi, un'intensa propaganda contro l'aumento, considerato eccessivo. Nei circoli automobilistici si è dql parere che "gli oneri del rammodernamento della rete stradale non devono gravare unicamente sugli utenti della strada ma su tutta la popolazione. Difatti si argomenta che la costruzione di efficienti strade procurerà benefici a tutti, come, per esempio, a coloro che si occupano di turismo. La seconda votazione concerne gli oleodotti, intorno ai quali è scoppiata in queste ultime settimane una vera e propria guerra tra Cantoni ed autorità federali. L'elettore dovrà dire se accetta o no la seguente aggiunta alla Costituzione elvetica: « Tutte le questioni riguardanti il trasporto di carburanti liquidi mediante oleodotti sono di competenza del governo federale >. Finora toccava ai singoli Cantoni legiferare in materia, e poiché taluni ,di essi si sono mostrati favorevoli ed altri contrari alle pipelines, si è determinata una situazione paradossale e caotica. Basti dire che l'Ente nazionale idrocarburi italiano dopo aver ottenuto l'autorizzazione di collocare un oleodotto attraverso il traforo del Gran San Bernardo, per alimentare una raffineria attualmente in costruzione ad Aigle, nel Cantone del Vallese, quando volle prolungarlo fino al confine con la Germania occidentale, ottenne un categorico « no » dal Cantone di Berna, dovendo questo tutelare gli interessi di alcuni enti parastatali. I promotori del progetto si videro così costretti a ripiegare su un itinerario che passa attraverso i Cantoni del Ticino, di San Gallo e dei Grigioni. Ma, se i governi dei primi due sì sono affrettati a concedere all'Eni la relativa autorizzazione per 11 collocamento dei tubi, le cose sono andate per le lunghe con quello dei Grigioni, poiché qualsiasi accordo con l'estero deve essere approvato dal locale Parlamento. All'ultimo momento, poi, si è messo di mezzo anche il governo federale di Berna, il quale ha mandato la scorsa settimana al parlamento di Coirà un messaggio assai duro, invitandolo ad attendere l'esito del referendum di sabato e domenica prima di prendere una decisione definitiva. Le autorità dei Grigioni non hanno dato il minimo ascolto ai suggerimenti federali, iniziando immediatamente la discussione sull'accordo con la società italiana, che è stato ratificato all'unanimità (87 voti favorevoli) al termine di un dibattito conclusosi stasera. In t: modo 1 lavori per la gigantesca opera, per quanto concarne il territorio svìzzero, potranno cominciare subito. E' evidente che nel capoluogo dei Grigioni sivè voluto forzare la mano alle autorità di Berna, sapendo che se l'esame di tutto l'accordo fosse passato nelle mani di quelle federali, la costruzione dell'oleodotto Genova-Monaco di Baviera sarebbe stata ritardata di parecchio tempo, se non addirittura vietata. Va tenuto presente che in molti circoli economicofinanziari l'opposizione contro le pipelines si è sensibilmente accresciuta in questi ultimi tempi. Negli ambienti ufficiali di Berna non sì manca di esprimere un certo malumore: il fatto che il parlamento cantonale dei Grigioni abbia ratifl cato l'accordo proprio alla vigilia del referendum federale è considerato poco corretto, ma a Coirà si è prontamente replicato che un ulteriore indugio avrebbe potuto indurre 1 promotori della gigantesca opera a scegliere la via del Brennero, eludendo in tal modo il territorio svizzero. Benché la popolazione elvetica sia molto fiera dell'autonomia di cui godono i vari Cantoni (22 in tutto), si ritiene che il progetto governativo verrà approvato a larga maggioranza dall'elettorato, affinché in futuro possano essere evitati simili contrasti, suscettibili di ledere gli interessi comuni del popolo. | £ itaibattdAdcmdztadnlcatsps

Persone citate: Cantoni, Gallo, Vallese