Tragico scoppio a bordo di una petroliera tre operai morti carbonizzati e otto feriti

Tragico scoppio a bordo di una petroliera tre operai morti carbonizzati e otto feriti Ieri mattina in nn cantiere navale davanti ad Adria Tragico scoppio a bordo di una petroliera tre operai morti carbonizzati e otto feriti La nave era ancorata nel bacino per una serie di riparazioni • Mentre una squadra di uomini lavorava con la fiamma ossidrica è avvenuta l'esplosione - Blocchi di ferro lanciati fino a duecento metri - Alla deflagrazione ò seguito un violento incendio - Due dei feriti si trovano in gravi condizioni • Ignote le cause del sinistro (Dal nostro corrispondente) Rovigo, 20 febbraio. Una tremenda esplosione avvenuta alle 10 su una petroliera ancorata nel bacino di Punta Cannareggio sul Canalbianco, ha causato tre morti e otto feriti, di cui alcuni versano in gravissime condizioni. Da cinque giorni si trovava nel bacino del cantiere navale « Vittoria » dei fratelli Duo la petroliera <C. 6 » di 1500 tonnellate, di proprietà della società armatrice Concordia di La Spezia, una di quelle navi che trasportano da Porto Mar- 11111 I 111 ^ 1111 1111 < 111111111111 ghera alle raffinerie di Man- tova o di Cremona il carbu-\ rante greggio. La *C. 6 » doveva subire riparazioni alle eliche, alla prua e alla carena. Dei ventisette operai del piccolo cantiere navale, buona parte da alcuni giorni erano occupati per aggiustare la prua. Le cause del sinistro non sono ancora state accertate; si fa l'ipotesi di residuati di gas che a contatto con la fiamma ossidrica si sarebbero incendiati provocando lo scoppio. Per un raggio di oltre mezzo chilometro i vetri delle abitazioni andavano in fratitu- i M1111 ì 11:11 ) 11111L i 111111! 11111111111M111111111111111 II 3 mi, mentre latniere contorte, del peso anche di due o tre quintali, tronchi di ferro, tavole, impalcature, bidoni venivano proiettati in aria e lanciati fino a duecento metri di distanza. Contemporaneamente i capannoni e gli uffici del cantiere crollavano e un violentissimo incendio si sviluppava a bordo della nave. Per lo spostamento d'aria sei persone che si trovavano | poco lontane dal cantiere ve-', nivano gettate a ferra. Le de-i flagrazioni si sono susseguite per tre volte, alla distanza di cinque secondi l'una dall'altra.] Fra i bagliori delle fiammeÀ gli operai superstiti e i feriti leggeri fuggivano all'impazza-fa fuori da quel luogo che sembrava un inferno. Venivano informati i njili del fuoco di Adria e di Bovi- go che giungevano sul posto con autopompe, spegnendo in due ore il fuoco che minacciava di fare scoppiare a poppa quattro tanche piene di gas. Accorrevano pure le autoambulanze della Croce Verde. Operai e volonterosi si gettavano nel denso fumo, tra le impalcature distrutte, per portare soccorso ai pericolanti. Il primo corpo carbonizzato rinvenuto sotto il peso di una lamiera è stato quello del giovane Gianfranco Randa, di 17 anni, di Cavarzere; poco lontano veniva travato il cadavere pure carbonizzato di Adriano Cesare Moro, un sedicenne di Adria. Due ore dopo veniva rinvenuta una terza salma, quella di Giuseppe Franzoni, di SS anni, padre di due bimbe. / feriti ricoverati all'ospedale di Adria per lesioni varie, fratture alte gambe e alle bracchia e choc traumatico, sono: Sante Moretto, di 16 anni e Riccardo Boscolo di 18, di Ponte Fornaci di Donada, le cui condizioni stasera erano allarmanti; Defendi Campaga di Governolo di Mantova, Armando Mazzon di 43 anni e Silvio Lodi di 45 di Adria; Angelo Favaro di 20 di Fasana, Franco Mozziti di 22 di Governolo e il motorista Valentino Boganelli, di anni, di Fano. I tre cadaveri, dopo l'assoluzione impartita dal cappellano padre Geremia, che si trovava poco lontano per la benedizione pasquale nelle case del quartiere, sono stati composti in tre bare e trasportati nella vicina chiesetta. L'operaio Giuseppe Cassetta di 19 anni, di Bottrighe, rima¬ sto incolume, quasi impazzito stava per gettarsi tra le fiamme se non fosse subito intervenuto un compagno di lavoro che riusciva a fermarlo; il motorista Boganelli, sebbene quasi accecato dal fumo, riusciva a trascinare al sicuro du* opeiiiniiiimiiimimmimiii iiiiniiiiiiniiiiiiii rai terrorizzati, che stavano per essere raggiunti dalle fiamme. Sul luogo poco dopo giungevano il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri, il sindaco di Adria e le autorità che visitavano i feriti all'ospedale. Per le famiglie delle tre vittime è stata disposta una prima sovvenzione in denaro. I funerali, a spese del comune, avranno luogo con tutta probabilità mercoledì mattina. e. f. I rottami della petroliera « Duo-Papa » dopo la tragica esplosione nei cantieri navali di Adria (Telefoto)