A Bonn si chiede che i poliziotti ano disarmati come in Inghilterra di Massimo Conti

A Bonn si chiede che i poliziotti ano disarmati come in Inghilterra rsarebbsro le arai/ eoa twoppat facilità A Bonn si chiede che i poliziotti ano disarmati come in Inghilterra // Senato discute una nuova legge che permette di far fuoco solo sui detenuti in fuga e sui delinquenti che non si arrendono - // sindacato degli agenti afferma: «Settanta di noi muoiono ogni anno in scontri; dobbiamo pur difenderci» - Molti giornali insistono: imitiamo la civile Gran Bretagna - Ricordata l'uccisione di un bracciante italiano (Dal nostro corrispondente) Bonn, 15 febbraio. / poliziotti tedeschi sparano con troppa facilità: feriscono ed uccidono, non soltanto pericolosi banditi armati, ma spesso anche ladruncoli e furfantelli di poco conto, che, una volta arrestati, se la caverebbero magari con due mesi di prigione: talvolta ci vanno di mezzo aiìche onesti cittadini, capitati sulla traiettoria di pallottole dirette altrove. Il tema è di stretta attualità; fra-poco il Parlamento di Bonn dovrà varare una nuova legge, destinata a regolare l'uso delle armi per la polizia, frutto di tre an ni di polemiche. La. nuova legge è pronta ed ora, in seno alle commissioni parlamentari, si stoilidpdcplepaudci zgtasm1 > 11111 r 111 ■ 111 t 11 mulinili iniiiiiiiiiiiiiiii stanno discutendo gli ultimi ritocchi suggeriti dal Bundesrat, il Senato. Non tutti però la reputano idonea a ridurre a proporzioni più tollerabili l'inconveniente dei poliziotti « dalla pistola facile ». Anzi, per risolvere il problema in modo più radicale, qualcuno ha proposto di privare completamente delle armi gli agenti di polizia; ad un tempo, però, si raccomanda di inasprire le pene contro coloro che osassero aggredire i tutori dell'ordine. E' la soluzione assai civile adottata dagli inglesi, ma è dubbio che i tedeschi la considerino adatta al loro Paese. I giornali non si stancano di insistere' sull'argomento, denunciando casi di ninnimi iiiiimiiiiiiniiiiimiiiiiiimi» inùtili e spesso tragiche sparatorie. Ha impressionato, fra gli altri, l'episodio di un soldato della Bundeswehr ferito a revolverate da un agente che l'aveva sorpreso a rubare tulipani in un parco pubblico. Il soldato, che andava all'appuntamento con la fidanzata, si era dato alla fuga. C'è poi la vicenda dell'operaio diciannovenne Roland Bartolmee, ucciso dalle pallottole degli agenti mentre scappava alla loro vista per le strade di Francoforte. I poliziotti avevano notato che il Bartolmee < si aggirava con fare sospetto » attorno ad automobiliJn: kgsta. Sicuri che stesse combinando qualche malefatta, l'avevano avvicinato con le armi alta mano. Erano le 3 del mattino e alla vista di quegli sconosciuti in borghese, con le pistole in pugno, il ragazzo deve essersi spaventato. Così si è messo a correre finché non lo ha fermato un proiettile penetratogli nella nuca. E' ancora fresco il ricordo del bracciante'italiano di Hannover ammazzato da un poliziotto che si sentiva minacciato: pare che l'emigrato brandisse un coltellaccio. A pochi giorni di distanza, sempre da quelle parti, la polizia aveva ucciso due zingari durante una rissa.' Talvolta i poliziotti hanno i nervi deboli, ed allora fanno fuoco senza neanche pensarci su. A Rùsselsheim (nell'Assia) è accaduto che un agente, scosso improvvisamente da un la cerante fracasso, abbia estratto la grossa pistola d'ordinanza svuotandone il caricatore: stava passando in quel momento una colonna di automobili uscite da una vicina fabbrica per un giro di collaudo, ed i meccanici davano gas a tutta forza per provare l'efficienza dei motori. Credeva il solerte agente che stesse passando una banda di gangsters motorizzati in vena di sparatorie. Fatto sta che due meccanici, colpiti dalle pallottole, finirono in ospedale per alcune settimane. Sono episodi che si ripetono con allarmante frequenza e che la stessa polizia accetta di discutere. Proprio in questi giorni è venuto a Bonn per far sentire le sue ragioni ti signor Kuhlmann, presidente del Sindacato poliziotti, forte di ottantamila iscritti. In una conferenza-stampa egli ha sollecitato per la polizia tedesca leggi e regolamenti molto precisi per quanto riguarda l'uso delle armi. Finora, infatti, non esiste una legislazione chiara ed iiiiiiiiiiiiiHiiiiiiuiiiiiuuiiiiiiiiiiuiiiiuiiiuiii o a r i a o i n . o e r r i e d unitaria. La materia r lasciata alla competenza dei singoli Lànder della Repubblica, ognuno dei quali ha ^emanato proprie ordinanze. Tanto le ordinanze quanto la nuova legge appaiono però troppo complicate. Non si può pretendere troppo dall'intelligenza e dalla memoria dei semplici poliziotti, i quali prima di sparare sarebbero costretti a consultare i paragrafi delle ultime disposizioni. E' vero che la legge elenca anche casi precisi che legittimano l'uso delle arini. Per esempio, la fuga di un detenuto o di un delinquente colto sul fatto che non si fermi alle, intimazioni della polizia (finora In ordinanze dei Lànder non contenevano neanche queste limitazioni e lasciavano praticamente le revolverate al criterio del poliziotto). Ma i legislatori hanno complicato le semplici leggi con eccezioni, note interpretative, paragrafi esplicativi e via dicendo. Il signor Kuhlmann ha anche rilevato che neppure la nuova legge stabilisce i tipi di armi consentiti. Come dovrebbe regolarsi, per esempio, la polizia trovandosi alle prese con ima banda di malviventi ormati di bombe e di mitragliatricit Sarebbe lecito battersi ad armi pari? Il sindacai < però non vuole che la polizia venga trasformata in < esercito », tanto che esso ha già rifiutato la dotazione di lanciagranate. Al Ministero degli Interni prevale invece la tendenza a fare della polizia una specie di corpo militare, cui ricorrere eventualmente in casi di disordini e di rivoluzioni. A Kuhlmann tocca il merito di aver mostrato il rovescio della medaglia. E' vero — ri conosce — che di tanto in tan to i poliziotti ammazzano qualcuno. La gente si chiederà anche perché non tirino alle gambe, invece che alla testa o al cuore dei malviventi. Ma il pubblico ignora di certo che la polizia non può curare come vorrebbe l'istruzione dei propri uomini. Tanto pochi sono i poliziotti che non c'è mai tempo per farli allenare regolarmente al tiro (gli agenti lamentano anche le < paghe di fame>). E' colpa loro se poi sbagliano la mira? I poliziotti, poi, devono difendersi. I banditi tedeschi hanno anch'essi la < pistola fa cile » (talvolta, anzi, il fucile mitragliatore). Prova ne sia che negli ultimi dodici anni ci hanno rimesso la vita in conflitti a fuoco con la malavita 7smaiiiiiiniiiiuiiiiiiiiiiuiiiuuiuiiiuiiuuiiiutuiiiiii 700 agenti di polizia. Sono quasi 70 l'anno, non pochi certamente. Però il Sindacato deve riconoscere che pure t civili ammazzati dalla polizia non sono pochi neanche essi, per quanto manchino delle statistiche precise). Nel frattempo ha raccomandato ai propri organizzati di andarci un po' più cauti con le armi da fuoco. Se poi i legislatori non riusciranno a definire la questione con tutta chiarezza, i poliziotti dovranno mettersi bene in testa questo principio: meglio un ladro vivo che un detenuto morto- Massimo Conti

Persone citate: Kuhlmann, Roland Bartolmee

Luoghi citati: Assia, Bonn, Francoforte, Gran Bretagna, Hannover, Inghilterra, Rùsselsheim