Assolto il funzionario delle imposte trovato in possesso della «bustarella»

Assolto il funzionario delle imposte trovato in possesso della «bustarella» Secondo il Tribunale fu vittima, d'una maeehinazione • ,. « Assolto il funzionario delle imposte trovato in possesso della «bustarella» Accolta la sua difesa: «A pratica conclusa ritirai una busta; credevo che ci fossero delle cartelle e non le cinquantamila lire» - Nuova istruttoria contro l'impiegato del sindacato artigiani che suggerì al contribuente di consegnare il «premio» In Tribunale si è discusso ieri! il processo per corruzione contro un funzionario dell'ufficio imposte) dirette di via Roma, il dott. Alfredo Monterosso di 33 anni, abitante in via Monginevro 4. Egli era accusato di aver ricevuto, quale procuratore di quell'ufficio, 50 mila lire per concordare una transazione di tributi con l'artigiano Davide Ferrerò, titolare di una autorimessa di via Martorelli. Imputato di concorso era il rag. Salvatore Giangrasso, di 34 anni, abitante in via Guido Reni 92, impiegato presso il sindacato artigiani di vìa Santa Teresa 19. Il Tribunale ha assolto il funzionario dell'ufficio imposte dirette, ha rinviato gli atti al P. M. perché veda se nel comportamento dell'impiegato dell'artigianato non ci stano reati, come potrebbero essere il tentativo di mlllan tato credito o la calunnia. Nell'ottobre scorso il Ferrerò aveva ricevuto le cartelle per le imposte dal 1956 al 1959 con un totale da pagare, tra tributi ed ammenda, di 391 mila 40 lire. Si era rivolto al suo sindacato e il rag. Giangrasso lo aveva invitato a tornare che avrebbe studiato la pratica. Tornò il giorno 16 e si stabili che il Giangrasso avrebbe accompagnato di persona il Ferrerò all'ufficio imposte dirette di via Roma, alla stanza numero 7 per concordare la transazione. Gli disse che grosso modo invece di 391 mila lire avrebbe pagato meno di cento mila. Ma che si doveva dare al funzionario 50 mila lire. Il 19 ottobre mattina impiegato e artigiano si trovarono all'appuntamento. cHa le 50 mila lire? — chiese il Giangrasso — le dia qua, le consegno io al funzionario ». Ma il Ferrerò; «Veramente preferisco dargliele io, a cose fatte ». « Come vuole, però vorrei suggerirle un consiglio; nella stanza c'è anche un altro procuratore. NtsirspbpnupdnvrpciiiiiiiiitMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiMiii Non sta bene far vedere. Lei metta la busta con i soldi nella tasca del suo cappotto ». I due entrarono, discussero con il dott. Monterosso, poi il Ferrerò, che non voleva correre il rischio di sbagliare tasca di cappotto, consegnò direttamente la busta al funzionario, il quale la prese, e, senza aprirla, la mise nel fascicolo della pratica. I due uscirono, scesero le scale, sotto 11 portone c'erano il dott. Cuccarcse della Mobile, e il sottufficiale Veneziani. Il Ferrerò, quando aveva saputo che occorreva la bustarella, indignato si era rivolto alla polizia. «Tutto fatto? — domandò il commissario. — Adesso vado lo ». iiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiu n a a e e 1 e a l . u » l i o a Entrò nella stanza numero 7. « Lei — disse al dott. Monterosso — ha concordato una pratica pochi minuti fa. Ha ricevuto una busta?» «Io?... SI». «Dov'è?» « Eccola ». Prese la pratica dallo scaffale, ne trasse la busta ancora chiusa. Fu condotto In Questura ed arrestato, poi fu arrestato anche il rag. Giangrasso. In carcere ci fu un confronto tra 1 due imputati alla presenza del magistrato. Monterosso: «Io sono estraneo a questa vicenda. Ho ritirato la busta, convinto che dentro ci fossero le cartelle delle imposte del Ferrerò. Non sapevo nulla dei denari ». Giangrasso: « E' Inutile continuare a negare. Sono due notti che non dormo e ho sentito il bisogno di liberare la mia coscienza dal peso che là opprimeva». Monterosso; «Io non ho mai saputo nulla delle 50 mila lire. Se fosse vero l'accordo, 19 avrei messe In tasca, non lasciate nel fascicolo della pratica ». Giangrasso ; < Lei sapeva che le sarebbe pervenuta una ricompensa ». Ieri in udienza le posizioni sono rimaste tali e quali come in istruttoria. Il punto da chiarire era se, ritirando la busta, il funzionario sapeva che ci fossero i denari, o credeva ci fossero le cartelle. Dopo la firma della transazione, il contribuente lascia le cartelle all'ufficio o se le tiene? Il rag. Lanna, superiore diretto del Monterosso, ha- deposto che le cartelle potevano anche essere lasciate all'ufficio, perché servivano per un eventuale controllo. Il P. M. dott. Plscopo ha affermato che mancava ogni prova a carico del funzionarlo delle imposte, mentre c'erano sospetti fondati di una macchinazione a dan¬ :11111 111111m! m m11m i m [ 1 [ 111111 ! 11i 111 u i [i m m : p ;1111; o, 8, e, 6, ; . 7 n a o Card. Massaia 37; Sllvcstrello Lu- ciana in Rizzi, a. 23, Torino, ria R .Martorelli 66; Giandrini Maria in Casalone, a. 58, Mortara, via Arcivescovado 5; Roberto Romano, a. 64, Torino, c. Rosselli 37; Alleilo Giulia, a. 81, Pontestura, v. Po 10; Granerò Mario, a. 58, Torino, impieg., v. Antlnori 5; Morln Giuseppe, a. 84, Castelgugllelmo, V. Forlì 65; Motta Gianni, a. 21, S. Germano, impieg., v. Vian 3; Stablelli Bruno, a. 50, Baar, oper., v .Ormea 28; Vidorl Salvatore, a 67, Valdobbladene, v. Gran Sasso 3; Carello Nicola, mesi 9, Foggia, v. Muriagllo 12: Foglia Tommaso, a. 77. Barga, v. Card. Alimonda 5; Ciocca Vallilo Maria ved. Ciocca Vasaio, a. 77, Quarna Sopra, v. T. Agu- no suo, ordita non si sa bene per quali interessi. Il Tribunale, presieduto dal dott. Jannibelll, ha confermato in sentenza le richieste del P. M. Pertanto, assolto il dott. Monterosso con formula piena, si è riaperta la istruttoria nei confronti del Giangrasso. Difendeva il Monterosso l'avv. Nova 11 Giangrasso l'avv, Gatti. Canee! liere Casatelll. CHiiHiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Da destra: il funzionario delle imposte, dott. Monterosso e il rag, Giangrasso