La censura italiano interverrebbe contro Antonioni, Possiti e Beromon

La censura italiano interverrebbe contro Antonioni, Possiti e Beromon La censura italiano interverrebbe contro Antonioni, Possiti e Beromon «La notte» richiamata per una revisione - Un taglio di venti minuti in «Mai di domenica»? - La polizia di Bressanone e Bari vietai «Alle soglie della vita» (Nostro servizio particolare) Roma, 9 febbraio. Dopo una breve sosta, si nota un rincrudimento nel provvedimenti di censura posticipata, in danno di film già provvisti del regolare visto ministeriale. Un telegramma pervenuto al produttore Cassuto da parte del Ministero dello Spettacolo ha chiesto il ritorno in censura de « La notte » di Michelangelo Antonioni. La decisione è provocata da un intervento del procuratore della Repubblica di Milano dr. Trombi, che già aveva esercitato un'azione analoga contro « Rocco e i suoi fratelli » e « L'avventura ». Valendosi del suoi poteri, il magistrato ha richiesto all'amministrazione di rivedere « La notte » anche se il film era già passato In censura e, subito qualche taglio, era stato munito del visto. Il regista Antonioni, in partenza per Parigi con l'attrice Monica Vitti e il suo produttore Cassuto, è stato avvicinato da alcuni giornalisti e ha dichiarato che ciò che sta accadendo lo meraviglia molto. A suo giudizio, nessuna scena del film può essere ormai imputabile di offese alla morale e al pudore. Cassuto, a sua volta, ha sottolineato le favorevoli accoglienze della critica e del pubblico, che ne hanno rilevato 1 pregi artistici e il contenuto umano. Anche il film « Mai di domenica», sebbene in proiezione da tempo, dovrebbe, a quanto si dice stasera, essere richiamato in censura per ulter'ori tagli. Ciò ha fatto accorrere a Roma il regista Jules Dassin, accompagnato dalla moglie Melina Mercouri, che è anche protagonista del lavoro. Dassin ha voluto vedere in proiezione privata la copia italiana del film per rendersi conto della fedeltà del dialogo al testo ì originale. Il regista ha dichiarato che se niiiinii tininilf iiiiitiiiuiitiiiiiiuiiiitiiiiiiiiua il taglio di venti minuti di programmazione, che la censura vorrebbe richiedere, sarà confermato, si vedrà costretto a ritirare dalla circolazione In Italia la sua opera cinematografica. Anche il regista svedese Inginar Bergman è alle prese con la censura per un suo lavoro girato più di tre anni or sono, premiato al Festival di Cannes nel '58 e programmato per la prima volta a Milano nel marzo del '60. Si tratta di <Alle soglie della vita», un film che narra le esperienze di tre donne messe di fronte alla questione della maternità. Una scena, nella sala operatoria di una clinica ostetrica, era stata giudicata troppo cruda e la censura di primo grado aveva imposto il taglio di una parte di una sequenza, pur vietando il film ai minori di sedici anni. II giudizio era stato confermato dalla commissione d'appello. Accade ora che a Bressanone e a Bari un funzionario di P. S. si è presentato nei due cinema dove c Alle soglie della vita » era in programmazione e ne ha vietato le ulteriori proiezioni, adducendo il motivo che il prescritto taglio non era stato effettuato. Nella prima delle due città, oltre al fermo delle proiezioni, è stata elevata contravvenzione per omesso rispetto alle disposizioni censorie, e tanto il distributore del film quanto l'esercente della sala sono stati denunciati alla Pretura come responsabili dell'omissione. II lavoro di Ingmar Bergman è praticamente fermato in tutta Italia in quanto nessun esercente lo vuole più programmare temendo appunto interventi di polizia contro il film, che pure è munito di regolare visto in seguito al taglio apportato non già sulle quindici copie in circolazione, ma sullo stesso negativo della pellicola,' il cui brano < incriminato» -è stato consegnato per garanzia al < cellario » del Ministero dello Spettacolo. - » n.