Gravi disordini e 60 feriti a Napoli Tram e autobus in fiamme, uffici devastati

Gravi disordini e 60 feriti a Napoli Tram e autobus in fiamme, uffici devastatiIdranti e lacrimogeni per ristabilire l'ordine; 1!80 fermi » i Gravi disordini e 60 feriti a Napoli Tram e autobus in fiamme, uffici devastati Migliaia di operai, privati dei mezzi di trasporto per uno sciopero, assaltano nella notte il deposito - Sei ore di tumulti: incendiate anche tre camionette della polizia, saccheggiati alcuni negozi, distrutte le vetrate di un cinema - Danni per mezzo miliardo (Dal nostro corrispondente) Napoli, 8 febbraio. Disordini molto gravi sono scoppiati questa notte a Napoli, nel quartiere più popoloso della città, fra córso Garibaldi e Porta Capuana, ove una folla inferocita ha circondato ed assalito il deposito delle tranvie provinciali — che improvvisamente avevano troncato il servizio lasciando a terra decine di migliaia di operai e di impiegati — incendiandolo e dando inoltre alle fiamme una ventina di autobus, dei quali almeno otto sono stati messi fuori uso e ridotti in pezzi. Di essi, quattro sono completamente bruciati. Alle ore 23 i feriti (dei quali una quindicina ricoverati) negli scontri fra civili e le forze di polizia sono una sessantina, secondo i primi accertamenti; si ritiene però che siano assai più numerosi. I fermati sono centoventi. Decine di negozi sono stati danneggiati ed alcuni saccheggiati, sebbene avessero le saracinesche chiuse. Il cinema « Casanova » ha- subito danni assai gravi. L'episodio che ha causato i disordini è stata la sospensione di cinque operai delle tranvie addetti alla linea per S. Antimo. Avendo fatto uno sciopero ritenuto ingiustificato dal punto di vista sindacale, la direzione li aveva sospesi per alcuni giorni. Oggi la commissione interna, poiché il provvedimento disciplinare non veniva revocato, decideva uno sciopero generale di tutti gli addetti alle tranvie: operai, impiegati, fattorini, conducenti e guardalinee. Verso le cinque del pomeriggio la folla recatasi a Porta Capuana per salire sugli autobus e tornare a casa — verso Fratta, Casaluce, Frignano, Aversa e le numerose altre decine di paesi serviti da quelle linee — è rimasta a piedi. I più, distanti da casa da 5 a SO chilometri, si sono trovati in una situazione di particolare disagio, acuita dalla stanchezza dopo una giornata di lavoro. Si sono formati de\ capannelli, poi i gruppi sono divenuti folla finché la massa, gridando e tumultuando, ha assalito la stazione centrale — che funziona anche da deposito e da direzione — e ha rovinato vari autobus cospargendoli di benzina e accendendo U fuoco. II commissario di P. S. Giovanni De Simone, dirigente l'ufficio della sezione Vicaria — in cui rientra la zona — è scaio il primo ad accorrere, ma il 3U0 invito alla calma veniva accolto da urla, fischi e numerose sassate, una delle quali lo feriva alla fronte. La folla, infuriata, rovinava ogni cosa salendo agli uffici e fracassando sedie, tavoli, strappando biglietti e appropriandosi anche di danaro: alcuni delinquenti, mescolatisi alla massa, hanno tentato di sfondare la cassaforte, senza però riuscirvi. ' , Sono accorsi plotoni di guardie di P- S., agenti della < Mobile », l'intero < pronto intervento > e tutte le compagnie della « Celere >, cui si è aggiunto al completo un battaglione TOobi'e di carabinieri. Poiché la folla non cedeva, la polizia l'ha caricata energicamente una trentina di volle, poi sono entrate in azione le autoblindo con gli idranti e si sono impiegati anche i lacrimogeni. Sul posto sono accorsi il prefetto Renato Spostano, il questore Arturo Musco, il colonnello comandante la Legio¬ ne, Aristide Bargero, o vari altri alti ufficiali e funzionari; il vice-questore Fernando Laccetti e un altro funzionario, il commissario Renato D'Onofrio, sono stati feriti. Tre camionette della « Celere » sono state incendiate, un automezzo dei vigili del fuoco è stato ridotto a pezzi. Quattro conducenti di autobus, individuati dalle uniformi, si sono salvati a stento dal linciaggio, rimanendo però feriti. Ha reso particolarmente aspro lo scontro il fatto che sulla piazza erano in corso dei lar vori stradali e i dimostranti hanno potuto servirsi di mucchi di pietrame, cubetti in selce e porfido. Solo alle SS l'ordine è stato ristabilito. / danni fra negozi, cinema Casanova, locali della direzione delle tranvie provinciali e automezzi distrutti ammonterebbero a circa mezzo miliardo. La zona è piantonata da oltre duemila uomini della poligia. c. g. Dimostranti sostano dinanzi ai capannoni delle tranvie dati alle fiamme (Telefoto)

Luoghi citati: Casaluce, Napoli