Tre milioni di famiglie italiane sognano una modesta rate
Tre milioni di famiglie italiane sognano una modesta rate Tre milioni di famiglie italiane sognano una modesta rate L'ostacolo più grave per L'acquisto è l'alto costo dei prestiti - Il progetto di legge Gava vuol superare questa difficoltà, con anticipi trentennali al tasso del 4 per cento (Nostro servizio particolare) Roma, 7 febbraio. Il sogno più grande dell'italiano medio è la proprietà di una casa: una casetta economica, senza pretese, molto più modesta delle migliaia di tronfie e lucide case di lusso che gli impresari di tutta Italia van costruendo in ogni angolo, come se il nostro fosse un paese di miliardari. Invece è un paese abitato nella stragrande maggioranza da gente povera e modesta; si calcola che almeno tre milioni di famiglie sognano la casetta da due o tre milioni, al massimo da sei o sette, sperando di pagarla a rate nel giro di venti o trent'anni (le centomila e più abitazioni di lusso invendute a Roma e nei principali centri della penisola costano invece da 20 a 80 milioni di lire). Non è facile acquistare a rate una casetta modesta, non avendo un certo capitale disponibile, nemmeno nei centri minori, dove il terreno è relativamente a buon mercato. In molte città o cittadine di provincia l'italiano medio — impiegato, operaio, piccolo professionista — ha spesso un pezzetto di terreno, oppure avrebbe la possibilità di acquistarlo a un prezzo ragionevole: ma non può costruirvi la tanto sospirata casetta perché non trova i prestiti necessari. Il credito per i singoli è difficile, il denaro costa molto caro, il tasso dei mutui oscilla sull'otto per cento teorico, s.l dieci e più nella realtà. A conti fatti, dopo venti o trent'anni di rateazioni mensili, la casa viene a costare quasi il doppio del previsto. Da questa situazione trae origine un disegno di legge di iniziativa di alcuni senatori democristiani, fra 1 quali 11 ca¬ po-gruppo senatoriale Gava. 11 disegno di legge ha questo fine: assicurare il finanziamento delle costruzioni individuali, non di lusso, a tassi di interesse molto bassi. Constatato che le case costruite dall'InaCasa e quelle costruite con aiuti statali non sono sufficienti (7 milioni di famiglie vivono in abitazioni di affitto o subaffitto, circa 130 mila famiglie in grotte e baracche), la nuova legge si propone di finanziare chi vuol costruire una casa per conto proprio, scegliendo la località e le dimensioni in modo del tutto autonomo. Per arrivare a tanto, la nuova legge rivoluzionerebbe il sistema dei mutui: 11 denaro verrebbe concesso dall'Indi- (Istituto Nazionale per il Finanziamento della Ricostruzione) al tasso del 350 per cento, 4,20 sommando ì diritti di commissione. Durata massima dei mutui 35 anni. Chiunque potrebbe I ottenere il denaro a questo tas- j so, non soltanto per costruire nuove case (escluse quelle di lusso), ma anche per rimodernare quelle vecchie e in cattive condizioni: si pensi che gli alloggi ad sfritto bloccato sono tuttora oltre un milione e 400 mila, in gran parte maltenuti o in abbandono. Naturalmente dovrebbero essere studiati sistemi per garantire la precedenza a chi ha maggiore urgenza e diritto. Tutto ciò sembra fin troppo bello. Dove trovare i miliardi occorrenti, senza ricorrere alle casse dello Stato? Secondo 1 presentatori lei disegno di legge (che dovr.i essere presto esaminato dai Parlamento) la originalità del progetto sta in questo: lo" Stato non c'entra I fondi sarebbero raccolti per mezzo di un « prestito > (la parola non è esatta)' cosi conge¬ gnato: gli imprenditori, le società, gli enti pubblici con attività economica dovrebbero investire in speciali obbligazioni, al 3,50 per cento (e rimborsabili a tempo previsto) le somme corrispondenti alle indennità di anzianità maturata a favore dei loro dipendenti con qualifica impiegatizia. Non aggiungiamo dettagli sulle modalità, sui rimborsi, sulle garanzie, perché i limiti di spazio non lo permettono. Il gettito annuo sarebbe di circa 50 miliardi. « Prestito forzoso > ha detto qualche critico. Ma, stando a quanto dicono i sostenitori del disegno di legge, pare che non ci siano opposizioni troppo dure da parte di chi dovrebbe sottoscrivere. Se è cosi, e se la legge andrà in porto, ogni anno, almeno 15 mila italiani potranno costruirsi la casa dove e come vogliono, senza dover anticipare nulla, pagandola in 35 anni. Il governo è favorevole al disegno di legge, che potrebbe essere approvato entro pochi mesi, forse 3 o 4, dopo l'esame del Senato e della Camera. Intanto si accendono le speranze. Mario Fazio
Persone citate: Gava, Mario Fazio
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