In Assise 4 ragazzi genovesi per la rapina ad una signora

In Assise 4 ragazzi genovesi per la rapina ad una signora In Assise 4 ragazzi genovesi per la rapina ad una signora Volevano fuggire nella Legione Straniera - Furono arrestati poco tempo dopo - Ammessi a testimoniare i genitori degli imputati (Dal nostro corrispondente) Genova, 6 febbraio. Dinanzi alla Corte d'Assise sono comparsi stamane, in stato d'arresto, quattro ragazzi di buona famiglia per rispondere di una rapina avvenuta il 6 giugno scorso, in piazza Palermo, nell'abitazione della signora Lina Zanella. La donna fu aggredita, percossa e legata da due dei quattro giovani, i quali, dopo averla minacciata di morte, fuggirono portandosi via 50.000 lire e un orologio. Gli altri due erano in attesa nelle vicinanze a bórdo di una «1100» noleggiata poche ore prima; tutti insieme poi fuggirono verso la Toscana. La loro avventura fu però di breve durata; nel girp di pochi giorni essi • urono arrestati e portati in carcere a Marassi. Autori dell'impresa sono il portuale Silvio Pastorino, di .19 anni, abitante in via Carrea, l'idraulico Marcello Angelici, di 18 ann\ abitante in via Monte Suello, gli studenti Enrico Calderoni, di 19 anni, domiciliato In viù Casaregis e Paolo Ansalano, pure diciannovenne, abitante in corso Torino. Stamane, all'inizio dell'udienza, gli imputati sono entrati a capo chino nell'aula, ammanettati, cercando di non .Incontrare gli sguardi della folla, nella quale erano confusi i loro familiari, 1 padri, le madri, visibilmente commossi. Il processo Ha avuto Inizio alle 10, sotto la presidenza del dott. De Vita; p. m. dott. Lom¬ bardi. Circa 11 movente della' rapina, è emerso che 1 quattro giovani agirono per spirito d'avventura; essi avevano in animo di fuggire di casa e arruolarsi nella Legione Straniera. Già nei primi verbali di interrogatorio i quattro avevano dichiarato concordemente di aver deciso di fuggire poiché non sopportavano più la vita in famiglia. Calderoni e Ansalone hanno negato di aver saputo che gli altri due avessero compiuto una rapina recandosi dalla Zanella, amica della madre di Marcello Angelici. «Sono scappato di casa — ha detto Ansalone — perché volevo fare ui-a gita a Roma e in un secondo tempo, se fossi riuscito ad espatriare, arruolarmi nella Legione Straniera. Non ero al corrente della rapina. Ho avuto solo qualche sospetto quando ho visto Pastorino e Angelici con l'orologio della signora Zanella». La vittima, a sua volta, ha dichiarato che se non fosse stata presa da < choc », non si sarebbe rivolta alla polizia, ma avrebbe avvertito soltanto la madre di Angelici della quale è conoscente. Su richiesta dei difensori — gli avvocati Ernesto Monteverde, Giovanni Salvarezza, Gustavo Gamalero e Gianni Di Benedetto — la Corte ha deciso di ammettere, come testimoni, i genitori degli imputati, per rendersi conto di quali fossero i motivi del disaccordi. E' risultato così che 1 ragazzi unicamente non sopportavano la minima disciplina. I genitori, che per legge potevano astenersi dal deporre, hanno accolto l'invito della Corte e reso le loro dichiarazioni. Oggi hanno deposto le mamme di Angelici, Pastorino e Calderoni; domani, alla ripresa del processo, deporrà il padre dell'Ansalone. c. m.

Luoghi citati: Genova, Roma, Toscana