Ingegnere ferroviario freddato in ufficio a rivoltellate da un operaio licenziato

Ingegnere ferroviario freddato in ufficio a rivoltellate da un operaio licenziato Ingegnere ferroviario freddato in ufficio a rivoltellate da un operaio licenziato Lo sparatore è un giovane cantoniere delle « Ferrovie Complementari Sarde » - Si è arreso subito - Esonerato dall'incarico perché aveva perduto un braccio per lo scoppio di un ordigno rinvenuto in un podere, gli era stata poi negata la pensione (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 4 febbraio. Il vice direttore generale delle Ferrovie Complementari sarde, l'ingegnere Alessandro Bottini, è stato ucciso stamane nel suo ufficio da un ex-dipendente che ieri aveva ricevuto la notifica di licenziamento. Colpito da quattro proiettili alla schiena, il funzionario è spirato sull'automobile che, scortata da una camionetta della polizia, lo trasportava all'ospedale. Subito dopo la tragica sparatoria l'assassino, che si chiama Flavio Tamburini e ha 32 anni, si è arreso a un vigile urbano. All'origine del fatto di sangue di stamane è un incidente sul iavor-j toccato al Tamburini l'estate scorsa. A quell'epoca egli era impiegato, come cantoniere scelto, al . casello ferroviario di Esterzili, in provincia di Nuoro. Una domeni ca mattina, il Tamburini era andato a zappare in un podere, poco distante da casa. La zappa, affondando nel terreno, aveva colpito e fatto esplodere un ordigno nascosto a breve profondità. Nell'incidente l'operaio aveva riportato gravi ferite; i medici gli avevano dovuto, amputare l'avambraccio destro. Le Ferrovie Complementari, date le particolari circostanze dell'accaduto (il fatto, cioè, che in quel momento il Tamburini lavorasse per proprio conto e non per un servìzio attinente f.ile sue funzioni di cantoniere), non vollero riconoscergli il diritto alla pensione. In attesa che il suo caso fosse meglio chiarito, decidevano di mettere il dipendente in aspettativa. Sette mesi dopo, essendosi una commissione medica pronunciata sfavorevolmente in merito ad una reintegrazione del Tamburini nell'incarico di cantoniere, il giovane veniva definitivamente esonerato dal servizio per inabilità fisica, con diritto alla liquidazione ma senza il beneficio della pensione La lettera di licenziamento gli era-giunta ieri,| nel pomeriggio, gettandolo in uno stato di profonda prostrazione. Stamane per tempo, verso le 6, il Tamburini ha preso il treno alla stazione di Nurri, dove egli abita con la moglie e i quattro figli. Aveva in tasca una pistola automatica « Beretta » cai. 7,65 e una bustina contenente un potente veleno, stricnina. Un ex compagno di lavoro lo ha visto e si è accorto del suo stato di sovraec- L | citazione, lo ha avvicinato e gliene ha chiesto il motivo. « L'ing Bottini mi ha licenziato—è stata la risposta —, ma adesso lo metto con la faccia a tei r? » Non ha aggiunto: altro. Da tempo pensava che fossp il vice-direttore generale a non volere una più comprensiva soluzione del suo caso. Giunto a Cagliari l'ex-casellante è entrato in un bar, ha comprato un pacchetto di sigarette ed è rimasto un poco a gironzolare nei dintorni delia stazione ove hanno sede gli uffic delle Complementari. Poi, alle 110, è salito alla direzione, chiedendo all'usciere Efisio Carboni di annunciarlo all'ing Bottini. In quel momento il funzionario esaminava, con il dott. Daniele l'auli, una pratica legale. Ha subito ricevuto l'ex dipendente e con lui — uscito il dott Cauli a cercare in archivio un documento — è rimasto solo alcuni minuti. « Non ho sentito che discutessero animatamente — ha poi detto l'usciere Carboni —, ma subito sono echeggiate tre detonazioni. Sono corso nella stanza ed ho visto l'ingegnere che disperatamente tentava di Laggrapparsl a un divano. Aveva la schiena tutta rossa di sangue Come ho fatto il gesto di avvicinarmi per soccorrerlo, il Tamburini ha esploso un quarto colpo. Ho dovuto indietreggiare ed andarmene ». L'uccisore, sempre stringendo la rivoltella In pugno, è uscito calmo dagli uffici della stazione. Gli altri funzionari gli sono corsi dietro, ma il terrore gli impediva di buttarsi sul Tamburini. Solo un vigile urbano, capito il senso delle Invocazioni, ha avuto il coragio di immobilizzare l'assassino, il quale, docilmente, si è arreso. «Non c'è bisogno che mi tenga — ha esclamato. — Ecco la pistola. Ho spaiato ad un uomo. Credo di averlo ucciso! >. Intanto negli uffici delle « Complementari » venivano prestati i primi soccorsi al funzionario. Adagiato su una macchina di passaggio egli è spirato durante il tragitto verso l'ospedale. Aveva 40 anni. Lascia tre figlie: Elena di 10 anni, Roberta di 8 anni e Stefania di 2. All'ora del delitto solo la più piccola delle bimbe e la domestica erano In casa. La signora Bottini ha saputo della tragedia al ritorno dal mercato. E' svenuta nell'ascensore. . _ c p. t.

Persone citate: Alessandro Bottini, Beretta, Carboni, Efisio Carboni, Flavio Tamburini

Luoghi citati: Cagliari, Esterzili, Nuoro, Nurri