Uscito di carcere uccise la giovane moglie che lo aveva "disonorato" con lo sua condotta

Uscito di carcere uccise la giovane moglie che lo aveva "disonorato" con lo sua condotta Domani alle Assise di Torino il processo per il delitto nei boschi di Druent Uscito di carcere uccise la giovane moglie che lo aveva "disonorato" con lo sua condotta L'assassino è un sardo di 22 anni - La donna ne aveva 21 - Due mesi dopo il matrimonio Vuomo era stato condannato per rapina - Liberato il 30 agosto dal penitenziario dell'Asinara il 1° settembre era nella capitale piemontese dove s'incontrava con la vittima - Il crimine all'alba del giorno dopo - Fuggito ili Sardegna è stato consigliato dal fratello a costituirsi All'apertura dell'anno giudiziario presso la Corte di appello, il procuratore generale dott. Casoli parlò dell'omicidio < per causa d'onore » e alluse al recente delitto commesso da Cesare Concu a Druent. Il processo contro questo uxoricida incomincia domani alla Corte di Assise di Torino. Riferendosi all'imputato l'alto magistrato disse: «Uccise la moglie giovanissima con orrenda ferocia, e già si profila quella pretesa causa d'onore, che è un triste ancestrale sedimento nella coscienza e nella mentalità di. gente arretrata, ed indice di un primitivo costume che mal si accorda con l'etica di una nazione civile >. L'art. 687 del codice^ penale limita la pena nella misura da tre a sette anni per chi uccide nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo. Ed il P. G. aggiunse: «Ripugna che l'uccisione di un uomo possa essere sanzionata, concorrendo il gioco delle attenuanti, con una pena che apparirebbe troppo lieve per un qualsiasi ladruncolo" campestre >. Infine, riferendosi a quanto un altro magistrato, il dott. Galante Garrone, ebbe a scrivere su La Stampa, concluse: «Qui si assiste ad un rigurgito dei pi,ù bassi istinti e dei pregiudizi più turpi: superiorità indiscussa dell'uomo sulla donna, possesso materiale di essa come di una cosa o strumento di piacere, affermazione di orgoglio, di un malinteso' prestigio, di esibizionismo >. Cesare . Concu, l'imputato, aveva 22 anni, sua moglie ventuno. Giovanissimi. Uscì dal penitenziario dell'Asinara, do.ve aveva scontato una condanna per rapina, il 30 agosto; raggiunse Torino, la sera del 1° settembre; verso mezzanotte incontrò la moglie Maria Anedda, che rincasava con un amico dopo lo spettacolo del Circo Togni; tutta la notte discusse con lei in casa di parenti per preparare un ritorno alla vita coniugale. Al mattino presto senza aver chiuso occhio, presero il pullman per Druent perché volevano recarsi a far visita ai fratelli di lei. Durante il tragitto dall'abitato alla cascina Rubianetta, in una boscaglia, presso il torrente Ceronda si fermarono a riposarsi. Stettero Insieme alcune ore e la loro condotta ha avuto come conseguenza una imputazione al Concu di «atti contro la morale in luogo pubblico ». Poi subito dopo il delitto. L'uxoricida tornò in Sardegna a Marrubiu e qui i ca rabinieri lo arrestarono. Perché 11 marito uccise la moglie? « Se tu sapessi quel che ho fatto durante la tua assenza, non mi vorresti più ». « E che? Hai ucciso qualcuno? >. « No, non questo. Però, Ho una denuncia per procurato aborto Mi ero innamorata di un soldato ». « Ma nostro figlio Piero, ora ha 18 mesi. Non ti ricordavi di lui? ». < Era mio fi gllo anche quello che non ho voluto. Dopo un anno di vita come la mia si dimentica casa figlio e...». Egli l'afferrò al collo sino a soffocarla, le avvolse una calza di nylon per due giri, ed ancora un fazzoletto che legò con tre nodi strettissimi. Poi le coperse il volto con un pullover blu, ma le scoperse il ventre. Cesare Concu è nato a Gu spini; nel 1958 andando a tro vare alcuni parenti nel vicino comune di Marrubiu conobbe Maria Anedda. Era una ragazza, ma piccola, minuta, gentile, sembrava ancora una fanciulla. Gli piacque. I suoi genitori si opponevano alle nozze: almeno sino al servizio militare compiuto. Cesare convinse Maria a fuggire, secondo un costume in uso In alcune regioni, ed ottenne il consenso. Si sposarono, stettero insieme due mesi, poi 11 marito andò in carcere prima per un furto poi per una rapina. Nacque un bambino di nome Piero Maria Anedda lo lasciò presso, i genitori, se ne venne a Torino in cerca di lavoro. Fu a servizio come cameriera in alcune famiglie, per ultimo trovò occupazione nel risto rante Neri di via Giuseppe Verdi. Non fu fedele al marito, chiuso in carcere. I testimoni affermano che aveva bisogno di tanta libertà: buona volen terosa nel lavoro, fidata, però la grande città — lei era nata e cresciuta nel severa borgo di Marrubiu — le feto intravvedere la felicità effimera dei facili amori. Temeva l'ira del marito: e quel che sorprende che addirittura si era rassegnata alla sua sorte. Incapace di imporsi uno sforzo morale, seguiva la passione del sensi, pur dicendo che il marito bene avrebbe fatto ad ucciderla, Aveva anche lei un concetto suo dell'onore. . Sapeva che Cesare sarebbe uscito il 30 agosto e ben poteva pensare che subito si sarebbe precipitato a Torino a cercarla. Eppure non modificò le sue abitudini. La sera del 1° settembre uscì con un giovane calabrese, che aveva conosciuto perché abitava nella casa dov'essa era in pensione, in piazza Vittorio Veneto 14. Il Concu giunse a Torino verso le 16,30, si recò dalla sorella Amelia in Romagnoli, poi dal fratello Omero, che lavora al cine Vinzaglio. Alle 21 insieme con il cognato William Romagnoli andò a cercare Maria Non era in casa. L'attese sotto i portici. La vide arrivare sottobrac- c2csggsc«bLm ciò dell'amico tra le 23,30 e le 24. « Oh, ciao. Sono stata al circo Togni. Ho pregato questo giovane che mi accompagnasse a casa. Come stai?». Il giovane era imbarazzato e Cesare Concu gli disse con tono che non ammetteva replica: « Lei se ne vada, prima che bagni le mani nel sangue ». L'altro se ne andò. In via Massena 81, in- casa del fratello Omero, sino alle 4 si discusse. Cesare Voleva riprendere a vivere con la moglie: ma questa si opponeva. Chiedeva innanzitutto che il marito mettesse la testa a posto e che cessasse di fare il geloso. Sarà il processo a chiarire come si giunse ad un accordo. Quando al mattino si avviarono a Porta Palazzo e poi sedettero sul pullman di Druent, dicono i testi che sembravano due innamorati. Avevano fatto la pace? Lui sapeva della condotta di Maria durante la sua assenza? Il colloquio ultimo nella boscaglia fu quello che il Concu riferi ai carabinieri e al magistrato inquirente? Perché si fermarono al riparo della boscaglia ospitale e si comportarono conie maritò e moglie, e stettero a lungo insieme, e dopo fu consumato il delitto? Tutti interrogativi che dovrebbero trovare spiegazione al dibattimento. Le risposte varranno a precisare la responsabilità dell'uxoricida e a commisurare la pena. Cesare Concu fuggì in Sai degna: rimase nascosto presso Marrubiu perché voleva rive dere la madre ed il figlio Pie ro. Quando da Torino giunse il fratello maggiore Omero, lo seguì dai carabinieri. Domani presiederà la Corte il dott. Moscone; P. M. sarà il dott. Pennello. Difensore l'avv. Albasio Leo; mentre l'avv. De Marchi sarà parte civile. Cancelliere Santostefano. Giovanni Trovati Cesare Concu, l'uxoricida