L'altero Galvao, il ribelle del «Santa Maria» è stalo sconfino da un usciere del Tribunale di Vittorio Gorresio

L'altero Galvao, il ribelle del «Santa Maria» è stalo sconfino da un usciere del Tribunale MALINCONICA CONCLUSIONE NELLA BAIA DI RECIFE D'UNA BALDANZOSA AVVENTURA L'altero Galvao, il ribelle del «Santa Maria» è stalo sconfino da un usciere del Tribunale L'ordine di sequestro del giudice Bezerra ha segnato la fine - Il capo degli insorti contro il regime di Salazar dichiara: « Non mi considero un vinto e sono pronto a lottare ancora » - Intendeva dirigersi su un obiettivo militare portoghese, ma un guasto alla turbina e la presenza di due morti nelle celle frigorìfere lo costrìnsero ad approdare in Brasile - Racconta con amarezza: « Quando eravamo in alto mare, equipaggio e passeggeri si inchinavano, in vista delle coste non li teneva più nessuno » Vittorio Gorresio, l'unico giornalista Italiano che abbia potuto raggiungere Recife in tempo utile per assistere alla conclusione della drammatica avventura del Santa Maria, ci trasmette, per telegramma, questa corrispondenza sullo sbarco del passeggeri, dopo dodici giorni trascorsi in mare, e la concessione dell'asilo politico ai capi insorti contro la dittatura di Salazar. (Dal nostro inviato speciale) Recite, 3 febbraio. La piccola rivoluzione di Galvao è terminata per mano di usciere, avendo i por¬ M111111)1111111111111111111M11111111111111111111ti1111j1 toghesi fatto ricorso non ai cannoni della loro corvetta Pero Escobar che è alla fonda al largo di Recife con tutti i pezzi brandeggiati e tutti gli uomini ai posti di combattimento, ma alla carta bollata. La sorte, i modi della conclusione della bella impresa rivoluzionaria, la più romantica del nostro secolo, appropriatamente battezzata «operazione Dulcinea », non sono più affidati né al corsaro Galvao, né al vecchio generale Delgado, né al presidente Janio Quadros che fino a 111111111li1111m11li !1111m111u11111 mulinili: el di ai a ana è il ao e, a in la uioon ieri ero ritenuto l'arbitro supremo nella contesa fra i ribelli e Salazar: escono adesso tutti dalla scena e la vertenza scende mestamente sul piano giudiziario. I nuovi personaggi protagonisti sono l'avvocato Mario Pessoa, legale della Companhia Colg? nial de Navegacao, proprietaria del Santa. Maria, l'exambasciatore portoghese Alvaro Uns, consulente giuridico delle forze di liberazione del Portogallo, e deus ex machina dello scioglimento del dramma è un modesto e oscuro giudice di provincia, il dottor Julia José Bezerra procuratore a Recife. Egli ha redatto una intimazione che cos\ suona in buoni termini giuridici: «Atteso, che i fatti allegati sono pubblici e notorii, prescindendo da prove, ordino e ingiungo che sia spiccato mandato di reintegrazione preliminare di proprietà del transatlantico Santa Maria, secondo i termini della richiesta della Gompanhia Colonial de Navegacao con sede a Lisbona. Diasi esecuzione nella forma richiesta dal comma Vili della petizione iniziale. Il cancelliere spiccherà mandato di citazione dei rei per contestare l'azione entro il termine legale ». La questione è passata al Parlamento che ne ha discusso per due ore con estrema vivacità. Santiago Dantas, deputato laburista, ha attaccato a fondo la condotta di Quadros accusandolo di aver cacciato il Brasile in un vicolo cieco « da! quale .non potrà uscire senza aver perso prestigio e dignità >. Dantas ha riletto il famoso messaggio di Quadros a Galvao deplorando che non fossero state mantenute le promesse che vi erano implicite. <La nazione brasiliana si sente oggi amareggiata e delusa» Dantas ha concluso, proponendo che (l Brasile non applichi la convenzione dell'Avana del 19S9 che prevede asilo politico ai marinai ribelli e la riconsegna delle navi ai proprietari legittimi. « jl Portogallo non. è firmatario della convenzione, e nói possiamo ignorarla».Applausi frenetici hanno accolto la conclusione del discorso e un altro deputato, Adaucto Cardoso, ha confermata che nel suo recente .viaggio a Caracas, Quadros aveva preso impegno con Galvao e con vari altri rifugiati politici di assisterli nella loro lotta contro tutte le dittature e contro tutti i regimi coloniali. <Ma perché stiamo a perder tempo con queste storielle da portoghesi? » ha interrotto a questo punto il deputato Joao Mendes suscitando un tumulto. *Non sono storielle da portoghesi! » gli si gridava contro da tutte le parti. « E' patriottismo portoghese! E' libertà!». La discussione è stata conclusa dal presidente della commissione degli Affari Esteri, Raimundo Padilha, che ha richiamata la attenzione sugli aspetti puramente umanitari del caso, cioè la sorte precaria di quasi mille persone che avevano comunque il diritto di tornare in libertà. « E in ogni modo — lo ha interrotto beffardamente Santiago Dantas — mi rendo conto che tutto questo è inutile, dato che il signor giudice Bezerra ha già creduto di dover fare il suo mestiere». A Recife difatti 150 fucilieri di Marina, agli ordini di un capitano che si chiama Benigno avevano a quella ora già occupata la nave e ormai vi resteranno fino alla conclusione giuridica della vertenza. Anche.Galvao è rimasto a bordo con i suoi compagni di rivoluzione e con i marinai del primitivo equipaggio del Santa Maria che hanno aderito alla sua causa: sono cinque soltanto su 368 ed ormai sono tutti disarmati. Vuotata la nave dai passeggeri e dai marinai fedeli a 1111111111111111 1 imi iimiimimiii Salazar o quanto meno preoccupati per la sorte delle loro famiglie rimaste in Portogallo, settanta giornalisti sono stati ammessi a bordo per una ultima conferenzastampa del corsaro romantico, nella sala della biblioteca, subito prima della formale consegna della nave alle autorità brasiliane. Galvao, vestito in uniforme dei volontari portoghesi della libertà, ha esordito con molta calma: « Non mi considerò un vinto e non mi sento deluso. Sono anzi pronto a lottare ancora fino alla morte contro Salazar. Ella dittatura di Salazar che volevo e che voglio mandare a picco, non questa nave ». Rideva e fumava ininterrottamente, ha offerto birra a tutti, sembrava di umore eccellente. Ha fatto della sua avventura un bel racconto, non privo a tratti di sapore umoristico: <Non avevo nessuna intenzione di venire a Recife e questo non perché il Brasile non mi piaccia, ma perché avevo l'intenzione di puntare verso un obbiettivo militare portoghese. Vi sarei andato con tutti i passeggeri, ben sicuro che non avrebbero corso rischi di nessun genere. Ma disgraziatamente mi sono trovato con un ferito a bordo che mi pareva in pericolo di vita. Già un uomo era morto perdio aveva cercato di opporsi a noi con le ■ armi, era stato già versato sangue contro tutti i miei propositi e i miei ordini. Nelle celle frigorifere c'era il cadavere del secondo ufficiale; un giorno dopo vi dovemmo mettere quello di un fuochista morto di morte naturale: io quelle celle non le volevo aprire più ed ho perciò deciso umanitariamente di fare sbarcare il ferito ed altri ammalati nel più vicino porto delle Antille. Così la nostra impresa è stata conosciuta in tutto il mondo e ci ftanno dato la caccia. Direi però che non hanno avuto molto successo, che Salazar si È coperto di ridicolo per la impotenza che ha dimostrato, perché io ho dovuto lasciare la mia rotta segreta solo perché disgraziatamente mi si è rotta una turbina e non potevo più navigare ». « Pensa cfte ci sia stato un accordo > di sabotaggio / ». <Lo escludo nella maniera più assoluta. Avreste dovuto veder» come si comportava tutto l'equipaggio. Era un equipaggio di vigliacchi che non solo obbediva ciecamente, che non solo metteva tutto lo zelo nell'obbedire ma in più metteva il più disgustoso servilismo che io abbia mai visto. Servi e paurosi come tutti quelli che si lasciano ridurre in schiavitù da un dittatore della fatta del professor Salazar che Dio lo fulmini ». « E del generalissimo Francisco Franco Y Bahamonde », ha tenuto ad aggiungere il capitano spagnolo Jorge Fernandez de Souto Mayor, che aveva in questi giorni il comando effettivo della nave ribelle. « Mettiamoci anche Franco, sissignore, che Dio fulmini anche Franco » ha consentito prontamente Galvao. « Siete comunisti, ci sono comunisti fra voi.'». ^Nessun comunista: io come Souto Mayor e come Junqueira siamo soltanto uomini che amano la libertà e combattono per la difesa della dignità umana contro tutti i dittatori. Per questo siamo di un'altra razza, siamo diversi per esempio da questo signor capitano Mario Simoes che comandava prima il Santa Maria e che dovevate vedere come mi si presentava piegato in due in un bello inchino a chiedere ordini e che è arrivato anche ad offrire la sua collaborazione per tracciare la rotta della fuga. E poi, dopo che tanto si erano prodigati in alto mare, lui ed i suoi uomini, appena siamo stati in vista della costa hanno cominciato a gridare, terrà! terra! e non li teneva più nessuno e quando siamo stati alla costa pretendevano di sbarcare prima delle donne e dei bambini ». « E i passeggeri! ». ti passeggeri hanno torto se dicono di essere stati trattati male. Magari lo diranno ed io in fondo capisco anche il loro diritto a dire qualche bugia che diranno in buona fede perché mi rendo conto dello stato di nervi in cui dovevano sentirsi, poveracci, in mano di terribili pirati come noi. Pirati buoni, eh, 7tia sempre pirati come quelli di cui si parla nei libri di avventure e che perciò anche soltanto letterariamente magari debbono fare paura. In ogni modo anche loro si sono comportati beile finché eravamo al largo e solo quando siamo arrivati in vista della terra hanno cominciato a diventare nervosi. Allora abbiamo dovuto prendere qualche provvedimento più severo ». In realtà provvedimenti severi non sono stati presi, si è trattato piuttosto di domare un ammutinamento scoppiato ieri a bordo quando gli altoparlanti annunciarono che dell'equipaggio sarebbero stati sbarcati solo quegli uomini che non fos. sero stati giudicati indisi>cnsabili al mantenimento della nave. Allora uno spagnolo, certo Antonio Garda Cabrerà, passeggero di terza classe, si mise a capo di una banda ed invase il ristorante di prima classe per affrontare lo stato maggiore dei rivoluzionari. < Siamo decisi, urlò, a costringervi a lasciare la nave, tutti guanti voi siete, a sbattervi in mare e a mandarvi all'inferno ». Senza far uso delle armi i ribelli si avventarono sui passeggeri di terza in rivolta che l'antico equipaggio correva intanto a spalleggiare. Seguì una rissa per fortuna incruenta ma pittoresca. Un ribelle fu scagliato di peso contro una porta a vetri che andò in frantumi, e alcuni affermano che si trattasse dello stesso Galvao, testimonianza non confermata tuttavia. Il pasteggerò americano Delberth Smith ha dichiarato infatti che l'uomo proiettato al di là della porta poteva avere venti anni al massimo e che gridava per il dolore non in portoghese ma in .spagnolo. L'americana Dorothy Dunn ha descritto la lotta di altri due che si rotolavano a terra cercando di strangolarsi a vicenda «e nella mia opinione uno dei due deve essere siouramente morto ». Le versioni ufficiali sono meno drammatiche e danno conto solo del fatto che pochi brasiliani della Capitaneria di porto, a bordo in quel momento, sono stati sufficienti per domare la piccola ribellione contro i ribelli e che alla fine, ritornata la calma, Galvao personalmente diede da un altoparlante l'annuncio che sarebbero stati sbarcati tutti quelli che lo avessero desiderato « e spero in questo modo, aggiunse, che non ci sia più ragione per nessun malinteso». A parte i malintesi ci fu gran confusione nel momento dello sbarco. Discese primo il portoghese Manuel Rodrigues al braccio di un medico perché ammalato gravemente di cirrosi epatica, poi risuonò da tutti gli altoparlanti della nave, ripetuto dai megafoni imboccati dai comandanti dei rimorchiatori, il fatidico grido « As mulheres e as criancas primelro! prima le donne e i bambini», ma proprio allora alcuni componenti dell'equipaggio si gettarono dall'alto delle murate in mare o cercarono di calarsi con le corde lungo le fiancate per raggiungere ' direttamente la coperta dei rimorchiatori. Alcuni ottennero il loro scopo, altri vennero riacciuffati e severamente costretti a risalire a bordo per aspettare il loro turno quando fossero sbarcati tutti i passeggeri. Ne cominciò la fila la signora Maria Luisa Manzano, con la figlia Maria Angelica, stanca, sorri¬ dente, fotografatissima. Salendo poi sugli autobus che li dovevano portare al Clube portugues, un circolo sportivo fuori della città attrezzato per accogliere i passeggeri, alcuni regalavano ai giornalisti, trattenuti lontano dalla polizia, brevi dichiarazioni da cogliere a volo. « Non mi sono mai divertito tanto » ha detto per esempio il ventunenne Vasco Amaro MOnteiro da Rio de Janeiro. « Morte a Galvao! » ha gridato invece agitando il cappello il portoghese quarantenne Teofilo Galvao Gomes. La signora June Preston di Portland Oregon sbarcata con i tra piccoli figli Arnould Erhold e Steve era di altra opinione. « E' stato il viaggio turistico più interessante che noi abbiamo mai fatto ». Un apparecchio speciale della KLM è già partito dall'aeroporto di Guararapes con quattro passeggeri per Lisbona e dodici famiglie di altrettanti funzionari della Shell diretti ad Amsterdam. Gli americani sono in attesa di aeroplani che li condurranno a Miami nella Florida, tappa terminale della crociera interrotta. A tutti gli altri, tra i quali sembra che vi sia un italiano, la compagnia armatrice del Santa Maria ha fatto sapere che domattina sarà in porto il Vera Cruz gemello del transatlantico che è stato corsaro per tredici giorni. « Gli originali biglietti di viaggio saranno riconosciuti ed onorati tutti i relativi impegni». Tutto è dunque finito ed a Recife si smobilita. All'aeroporto nella attesa di essere chiamati dalle hostesses della Panair sentiamo trasmessa per radio l'ultima notizia interessante della giornata. < Il presidente della Repubblica Janio Quadros », dice un compunto annunciatore, « ha inviato al ministro degli Esteri la lettera seguente: " Mi complimento con Vostra Eccellenza per il tatto la prudenza e la fermézza dimostrati nel caso del Santa Maria. Sono in salvo i pasr seggeri ed è salva la stessa nave la cui eventuale diétruzione sarebbe stata una perdita per la navigazione internazionale. La prego di accordarsi di urgenza con il ministro della Giustizia perché al capitano Galvao e a tutti gli altri ribelli x:he lo desiderino venga assicurato asilo in Brasile in conformità di tutte le generose tradizioni del nostro paese. Voglia pertanto inviare a tutte le autorità competenti le opportune istruzioni perché ai detti ribelli venga assicurato il trattamento di diritto. Quanto alla nave essa resterà sotto la protezione della marina da guerra in attesa delle decisioni del potere giudiziario " ». Vittorio Gorresio