Come impiegare i 550 miliardi del "piano verde" per l'agritotura

Come impiegare i 550 miliardi del "piano verde" per l'agritotura E' cominciata la discussione alla Camera Come impiegare i 550 miliardi del "piano verde" per l'agritotura Il progetto governativo intende, con gli interventi finanziari, aiutare e sollecitare la trasformazione agricola già in atto - Il relatore di minoranza Cattani propone una più profonda riforma delle strutture (Dal nostro corrispondente) Roma, 2 febbraio Alla Camera ha avuto inizio oggi il dibattito sul « piano verde » che prevede 10 stanziamento di 550 miliardi in cinque anni per"'il miglioramento e l'incremento produttivo dell'attività agricola. Il testo legislativo proposto dalla commissione agricoltura di Montecitorio è accompagnato da una relazione di maggioranza, svolta dall'pn. Germani (de), e da due relazioni di minoranza: la prima del socialista Cattani, la seconda dei comunisti Miceli e Grifone. Era presente, al banco del governo, il ministro dell'Agricoltura Rumor. H « piano verde », secondo la relazione Germani, si presenta come un insieme di interventi finanziari indirizzati al potenziamento dell'azienda agricola. Esso pnrte dalla constatazione che l'agricoltura italiana attraversa una fase di profonda trasformazione dei suoi indirizzi culturali, passando dalle culture cerealicole a quelle maggiormente redditizie degli ortaggi, del'a frutta e in genere di carattere industriale e all'allevamento zootecnico. Il « piano verde » intende sollecitare e aiutare questa trasformazione che dovrà porre l'agricoltura italiana in grado di rispondere alla domanda di prodotti di t>iù alto pregio e di maggior varietà da. parte della popolazione e in grado di sopportare la éompetizione all'interno del Mercato comune euroneo. Il piano si affida totalmente all'iniziativa privata. Gli interventi 1 saranno concentrati in tre settori: sistem;:iiiune ambientale e attrezzature Cstrade, fabbricati, elettricità per lavoro e Illuminazione, acquedotti); produzioni di pregio e allevamenti zootecnici ; meccanizzazione. Quanto alla utilizzazione del prodotto e ai suo collocamento sul mercato, la legge prevede un finanziamento di 25 miliardi per gli impianti collettivi della raccolta, .trasformazione, conservazione e vendita dei prodotti a favore delle cooperative e dei consorzi di bonifica. A questi interventi si accompagnerà il potenziamento della ricerca, della sperimentazione, dell' assistenza tecnica e l'estensione delle ricerche di mercato. L'articolo 4 del piano destina 2 miliardi e mezzo all'Istituto centrale di statistica per l'esecuzione del primo censimento generale dell'agricoltura. Secondo il relatore socialista on. Cattani, presupposto di ogni politica di sviluppo in agricoltura è la riforma delle strutture agrarie (la mezzadria e la polverizzazione delle aziènde) e il suo inquadramento in un programma di sviluppo coordinato, con l'industria e le attività commerciali. Il « piano vérde » si bà3a invece sulla iniziativa privata, « lascia alla spontaneità le domande di finanziamenti, lascia inalterato il sistema di credito agrario, non impone - ai destinatari alcuna scelta, non prevede obblighi di miglioramento fondiario, rinuncia ad ogni controllo sull'orientamento degli inve stimenti », Il piano, secóndo l'on. Cattani, é perciò soltanto « una massiccia ero-, g azione di fondi a momentaneo e indiscriminato' sollievo dell'agricoltura », la cui conseguenza sarà quelia di accentuare lo squilibrio « tra la minoranza delle aziende moderne e la enorme maggioranza delle aziende inefficienti ». « Meglio sarebbe — conclude l'on. Cattani — attendere la conferenza agraria nazionale, che dovrebbe finalmente dare un senso e una linea di coordinamento alla politica agraria italiana, prima di dare il via ad una spesa di 550 miliardi. Diversamente, nel prossimo anno il Parlamento sarà costretto a rivedere i fini e i mezzi di attuazione del piano quinquennale ». La relazione di minoranza presentata dai comunisti Miceli e Grifone si serve dei numerosi rilievi critici che 11 Cnel ha rivolto al « piano verde », per negarne ogni efficacia ai fini dello sviluppo dell'agricoltura. Secondo il Cnel « il pieno consegui mento dei fini di ammoder namento tecnico e produttivo del piano è condizionato alla soluzione di alcuni problemi di fondo che il " piano verde " non risolve: tra questi problemi sono indicati la mezzadria e l'affitto; l'esigenza di eliminare gli ostacoli al progresso tecnico; l'emanazione di una legge organica sulla proprietà contadina; la riforma del credito agrario ». Nettamente critica è anche la posizione dei repubblicani, per i quali ha parlato stamane l'on. De Vita, insistendo sulla necessità di inquadrare ogni provvedimento per l'agricoltura in un piano coordinato di intervènti a carattere nazionale per mettere in moto un meccanismo di sviluppo. Diversamente, ogni intervento settoriale, come l'esperienza della Cassa del Mezzogiorno ha dimostrato, si risolve in un aggravamento degli squilibri tra agricoltura e industria, tra Sud e Nord. Per il democristiano Graziosi il « piano verde » è "un avvio al riordinamento dell'agricoltura, ben concepito, la cui durata dovrebbe essere estesa a 10 anni con relativo ampliamento della dotazione per gli investimenti. La sua raccomandazione è che' gli interventi del « pia¬ iliiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii no verde » non si disperdano in troppi settori. Il dibattito è stato quindi aggiornato. Domani saranno discusse le mozioni sulla situazione in Alto Adige, dopo gli attentati dinamitardi di questi giorni, e sulla rottura delle trattative tra il governo italiano e quello austriaco in merito ai problemi della convivenza della popolazione di lingua tedesca con quella di lingua italiana. f. d. 1.

Luoghi citati: Roma