A Bologna aperte due inchieste culla morte del pugile Matteuzzi di Ermanno Mioli

A Bologna aperte due inchieste culla morte del pugile Matteuzzi Dopo il drammatico incontro di lanedl al Palazzo delblo Sport A Bologna aperte due inchieste culla morte del pugile Matteuzzi il Procuratore della Repubblica ha interrogato il medico di servizio e Alberto Martinelli* l'avversario che involontariamente causò la tragedia - Anche la federazione pugilistica effettua un'indagine - Già in un precedente allenamento il boxeur era svenuto dopo un colpo allo stomaco • Nella visita di controllo il 29 dicembre risultò idoneo (Dal nostro corrispondente) Bologna, 31 gennaio. La Magistratura ha aperto un'inchiesta per la morte del giovane pugile dilettante Onde Matteuzzi che era al suo primo incontro. Oggi nel pomeriggio il Procuratore della Repubblica ha interrogato nel suo ufficio il medico di servizio alla riunione, dott. Righetti, l'arbitro dell'incontro Piana, il « secondo > del pugile, Bellini (che è anche l'istruttore ed il procuratore del campione italiano del pesi piuma Raimondo Nobile) e Alberto Martinelli, l'avversarlo sul ring, colui che potrebbe aver procurato con i suoi colpi la morte del Matteuzzi. Il Procuratore della Repubblica sì è intrattenuto con il ventenne pugile ferrarese per una mezz'ora. Martinelli appariva disfatto dal dolore, ma non ha potuto fornire al magistrato molti elementi utili. Il medico di servizio dott. Righetti ha spiegato al Procuratore come si sono svolti i fatti subito dopo che il povero ragazzo aveva perduto i sensi. Gli spettatori della riunione ebbero l'impressione che Matteuzzi rimanesse troDpo tempo lungo e disteso sul ring. Qualcuno, anzi, gridò: «Chiamate la Croce Rossa >, « Portatelo via! >. Effettivamente, dal momento in cui fu interrotto- il match all'uscita del Matteuzzi (probabilmente già cadavere) dal Palazzo dello Sport, trascorse poco meno di un quarto d'ora. Durante questo periodo, abbastanza lungo, il medico tentò di rianimare il povero ragazzo dapprima con i sali, poi con la respirazione artificiale, infine con una iniezione cardiotonica. Ma tutto fu inutile. Collateralmente all'inchiesta della magistratura la F. p. i. ne ha aperto un'altra inviando a Bologna il capo dei servizi sanitari della federazione stessa, dott. Montanaro. Da noi interrogato il medico sportivo romano ha voluto precisare che si tratta di un do- veroso intervento della F.p.i. Il dott. Montanaro, dopo essersi intrattenuto con il pugile Martinelli e con i suoi dirigenti della « Vigor » di Ferrara, ha avuto in serata una riunione alla sede provinciale del Coni, al Palazzo dello Sport, con il presidente del comitato regionale della F.p.i. comm. De Gennaro, col presidente della federazione provinciale medici sportivi dott. Giorgio Costa, col presidente della « Pugilistica tranvieri >, la società dell'atleta morto, Tassoni. Il dott. Montanaro si è messo in contatto anche con Leone Blasi, istruttore di Franco Cavicchi e della « Sempre avanti » nella cui palestra il Matteuzzi s'era allenato per qualche tempo, passando poi in quella della « Pugilistica tranvieri >. Leone Blasi si sarebbe mantenuto molto cauto; avrebbe affermato che il ragazzo non gl'interessava in quanto non possedeva grandi j doti da pugile; questa pruden-|te versione può anche essere| spiegata come un tentativo di sfuggìre ad una responsabili- tà, sia pure di carattere mn- elngnprale. Ha detto infatti il comm De Gennaro: « Se Blasi aveva notato nel pugile gravi deficienze fisiche, suo dovere era d'informare 11 comitato, o quanto meno l'istruttore Bellini al quale Matteuzzi si era rivolto successivamente >. Resta tuttavia confermato un interessante particolare, rivelato da un pugile dilettante della « Sempre avanti », Cane, il quale allena spesso Cavicchi. Egli ha dichiarato che una sera « facendo 1 guanti > con il Matteuzzi lo toccò allo stomaco, non certo duramente. Matteuzzi accusò il colpo e dovette essere ricondotto negli spogliatoi dove rimase mezzo inanimato per alcuni minuti. Sembra che proprio questo episodio abbia determinato la decisione di Blasi di allontanarlo dalla palestra Il dott. Costa ha affermato che per quel che riguarda il rilascio del nullaosta per la licenza tutto è in perfetta regola. Il pugile venne visitato dalla commissione medico-sportiva il 29 dicembre del '60 e fu trovato idoneo. « Tra i medici quel giorno c'era anche un cardiologo >, ha concluso 11 dott. Costa. Nemmeno nel ri tuale controllo, al peso, si ri scontrò alcunché di anorma le. Il presidente dei medici sportivi bolognesi ha avanzato l'ipotesi che ad uccidere il giovane possa essere stato una paralisi cardiaca, in con seguenza di una fortissima emozione. Ma è soltanto una ipotesi. , Chi conosceva Matteuzzi afferma tuttavia che si trattava di un ragazzo straordinariamente freddo. Il presidente della « Tranvieri » che ha npiassistito spesse volte ai alloii allenamenti ha dichiarato che il ragazzo mostrava una certa intelligenza ed un notevole spirito agonistico. Ch'egli fosse tecnicamente in condizioni di disputare l'incontro è dimostrato dal fatto che il peso massimo professionista bolognese, Stagni, prima del match con Cavicchi lo voleva quale suo allenatore. I dirigenti della « Tranvieri » avevano Comunque atteso per farlo stesso medico di famiglia ha affermato di averlo sempre trovato in buona salute: il sólo suo disturbo era ecstitui to da lina leggera e saltuaria forma di acne giovanile esordire che si presentasse l'occasione di un avversario non troppo impegnativo. Nulla faceva temere che il giovane boxeur non stesse bene o dovesse correre un serio pericolo. Matteuzzi era un vero gigante: alto un metro e 96, pesava, al momento dell'incontro, centosei chili. Lo La pesca era la sua sola passione assieme alls boxe. Per non impressionare la madre, sofferente di cuore dopo la scomparsa del marito, avvenuta un anno fa o poco più, il ragazzo aveva ritenuto opportuno non rivelarle la sua nuova pratica, mentre ne erano al corrente altri suoi parenti prossimi: uno zio (che possiede un garage e presso il quale il giovane ragioniere, impiegato contabile al mercato ortofrutticolo, si recava la domenica a dare un aiuto come autista) ed un cugino il quale si trovava ai bordi del ring, ieri sera, al momento del drammatico incidente. Soltanto oggi è stata data alla povera donna la terribile notizia. Sulle cause della morte si brancola ancora nel buio e solo l'esame necroscopico, che e termini di legge verrà effettuato ventiquattro ore dopo il decesso, e cioè domani, potrà fornire qualche elemento chiarificatore. Sembra tuttavia che 11 medico, il quale lo visitò non appena giunto al-l'ospedale, non abbia riscon-trato sul corpo del Matteuzzi alcun ematoma o alcun segno di colpo duro. Vogliamo- ricordare che Oride Matteuzzi è il- secondo pugile bolognese che muore dopo un incontro. Una ventina d'anni fa, infatti, un giovane universitario, Giannino Borglanip.un peso welter dilettante, decedette all'ospedale per lesioni craniche subite nel corso di un" combattimento dilettantistico. Ermanno Mioli Lo sfortunato Matteuzzi tra la madre ed il padre, pure morto recentemente (Tel.)

Luoghi citati: Bologna, Ferrara