Processo al capitano della nave che si arenò nel mare del Canada

Processo al capitano della nave che si arenò nel mare del Canada Processo al capitano della nave che si arenò nel mare del Canada L'imputato sostiene che fa colpe della bussola, impazzita per un fenomeno magnetico - L'assicurazione pagherà solo se si proverà la responsabilità del comandante (Dal nostro corrispondente) Napoli, 30 gennaio. (c. g.) E' cominciato stama: ì il processo a carico del capitano Francesco Zini comandante di un grosso piroscafo mercantile, 11 Fides, appartenente agli armatori Grimaldi. L'ufficiale è imputato del reato previsto all'art 1123 del codice di navigazione « per avere — con imprudenza — cagionato danno alla nave Fides facendola Incagliare il 28 maggio del '57 in sro=«lmità del Capo Breton (isola Scatari) nelle acque territoriali del Canada ». Se il giudice riterrà che vi fu colpa del capitano, la compagnia armatrlce potrà riscuo ter° dall'assicurazione un gros so rimborso rientrando la responsabilità del comandante nelle cause di risarcimento Se invece prevarrà la tesi del ca pitano, che sostiene la disfunzione della bussola per un rarissimo fenomeno di magnetismo dello scafo, il rimborso non ci sarà. Prima del viaggio durante 11 quale avvenne 11 sinistro, il Fides aveva compiuto un'altra traversata, caricando nel porto di New York rottami di ferro mediante elettromagneti: da ciò, secondo l'imputato, sarebbe derivato l'inconveniente. Durante l'udienza è stato rievocato l'episodio nei suoi particolari. Il Fides, salpato da Napoli 11 21 aprile, giorno di Pasqua, fece il primo scalo a Cento (Mar Rosso) poi a Georgetown (Guiana britannica), dove caricò fino al limite delle f.ue possibilità zucchero e bauxite, ed infine a Trinidad (Antille Inglesi), puntando poi per Port Alfred e Montreal. L'incaglio avvenne alle 18,40 e fu il « primo ufficiale » Luca Gennaro a dare l'allarme. Il capitano ordinò il i« macchine a tutta forza indietro » accostando il timone a dritta, ma il piroscafo rimase fermo avvolto da una coltre di nebbia. Un mercantile norvegese, il Ryd Boholm, raccolse l'S.O.S. e rimase a disposizione per un'in ter- notte ma non potè pren dere a rimorchio il Fides te mendo rU rimanere anch'esso prigioniero dei fondali. Tre giorni dopo, con l'aiuto di mezzi giunti da Halifax 11 mercantile italiano riuscì a raggiungere quel porto. Di là, dopo la inchiesta del console italiano Angelo Rorai, il Fides, rimorchiato dalla nave olandese Rode Zee, giunse a New York. Nessuna vittima e nessun dan no alle merci ma notevoli ava rie allo scafo. A New York gli armatori ordinarono al capitano con un radiogramma di lasciare la nave e cedere il comando ad altro ufficiale. Secondo l'ufficio idrografico della marina mercantile degli Stati Uniti, la bussola non funzionò per il magnetismo sprigionatosi dalie rocce dell'isola di Scatari. Una prova di ciò potrebbe essere data da un documento esibito stamane dalla difesa: la nave canadese Baffin, perfettamente attrezzata per le ricerche idrografiche, e dotata quindi di bussola giroscopica e radar, si arenò anch'essa nel luglio dì quell'anno nello stesso punto. L'udienza è stata rinviata al 16 febbraio.

Persone citate: Breton, Francesco Zini, Grimaldi, Luca Gennaro, Port Alfred, Rode, Trinidad

Luoghi citati: Canada, Cento, Georgetown, Napoli, New York, Stati Uniti