Arrestato un antiquario che truffò 180 milioni

Arrestato un antiquario che truffò 180 milioni Arrestato un antiquario che truffò 180 milioni Avrebbe venduto ad un industriale milanese quadri falsi come opere autentiche di Rembrandt, Van Gògh e Brueghel - Una signora denunciala per complicità (Dal nostro corrispondente) ' Milano, 30 gennaio. Un antiquario lombardo, Luigi Magnaguagno di 52 anni, è stato arrestato ieri dai carabinieri di Besosso nella sua lussuosa villa di via Bemacchi a Gavirate, in esecuzione d'un ordine di cattura spiccato dalla Procura della Repubblica di Milano. L'accusa è di truffa aggravata e falso continuato in scrittura privata. Oggi l'antiquario è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore, dove nei prossimi giorni sarà interrogato dal giudice istruttore: secondo la denuncia che gli ha fatto perdere la libertà, l'antiquario, in questi ultimi anni, avrebbe truffato un noto industriale milanese vendendogli quadri falsi come opere d'autore per un ammontare di eiirca 180 milioni. La vicenda ebbe inizio nel 1958 quando l'industriale milanese Vittorio Duca, abitante nella capitale lombarda in via Galilei 14, conobbe il Magnaguagno che gli propose di acquistare alcuni quadri d'autore. Il Duca, appassionato di pittura e noto- collezionista di opere d'arte, accettò e si portò a casa subito un Rembrandt e qualche tela attribuita a pittori fiamminghi. L'industriale, convinto di aver fatto un ottimo affare, continuò a frequentare l'antiquario che in più riprese gli vendette altri quadri (un Van Gogh, un Brueghel il Vecchio) muniti di'regolari certificati peritali. Nella vicenda, tuttora poco chiara, sono intervenute di volta in volta-parecchie persone oltre l'antiquario e la vittima, ma il ruolo più importante è stato indubbiamente quel 10 sostenuto da una bellissima signora Giovanna Celle di 30 anni, madre di un bimbo, di visa dal marito e convivente con l'antiquario ora arrestato. A quanto pare il Duca, oltre ad avere avuto la disavventura di frequentare il Magnaguagno, si sarebbe anche innamorato della Celle che gli proponeva di continuo affari d'ogni genere e colla quale si vedeva spesso nella sua villa sul Lago Maggiore. L'industriale, che ha 49 anni ed è ancora scapolo, avrebbe proposto alla bella signora di sposarlo, ma la giovane donna non volle mai saperne. Una cosa pare però accertata, e cioè che l'uomo d'affari spendeva grosse somme per acquistare oggetti d'arte che il Magnaguagno continuava ad offrirgli tramite la Celle. La scorsa estate, Vittorio Duca ebbe la prima amara sorpresa: un quadro d'autore acquistato per parecchi milioni dall'antiquario risultò falso: si scoprì anche che il certificato peritale che lo accompagnava era stato redatto non da un esperto, ma dallo stesso venditore. La scoperta era stata fatta da un gruopo di amici dell'industriale, appassionati di arte, che il Duca aveva invitato in casa sua Sorse allora nell'industriale 11 dubbio d'essere rimasto vittima di una grossa truffa; fatti esaminare gli altri quadri da un esperto, venne cosi a sapere che nessuna delle tele vendutegli dal Magnaguagno e dai suoi amici era autentica. Gli avvocati Federico Sordillo e Michele Lener, nella loro denuncia presentata nel dicembre scorso alla Procura della Repubblica di Milano, hanno fatto riferimento a ben sedici perizie che costituiscono altrettanti fascicoli, il che fa supporre che sedici siano le tele incriminate: l'arresto dell'antiquario, secondo alcune voci, dovrebbe essere il primo di una serie, in quanto molte altre persone sono implicate nel grosso imbroglio. Anche la signora Celle sarebbe stata denunciata per concorso nei reati di truffa e falso. La pratica è stata affidata óra al giudice istruttore che tirerà le sue conclusioni sulla intricata vicenda fra qualche giorno: non è da escludere, comunque, che l'antiquario arrestato possa anche esser rimesso in libertà e denunciato a piede libero. Vittorio Duca, avvicinato dal giornalisti, ha dichiarato: «Chi nella vita non è mai stato truffato almeno una volta? Ora è toccato a me, ma non me la prendo molto ». L'industriale ha dichiarato di sperare nell'operato della magistratura, non tanto per essere risarcito del danno subito, ma perché «c'è troppa gente in giro che spacciandosi per antiquario truffa chi ha la disavventura di credere alle loro parole ». Nessuna dichiarazione impegnativa hanno invece voluto fare i legali di Vittorio Duca: «E' una faccenda piuttosto complessa — ha detto l'avvocato. Sordillo — ed è prematuro fare delle ipotesi sugli ulteriori sviluppi dell'inchiesta in corso ». Vittorio Duca, conosciutisslmo nel Verbano e particolarmente nella zona collinare di Verbania, era stato incluso In una lista elettorale del piccolo comune di Intragna ed era stato nominato sindaco del paese. g. m.

Luoghi citati: Gavirate, Intragna, Milano, Verbania