Si è scoperta la droga per «lavare il cervello»? di Angelo Viziano

Si è scoperta la droga per «lavare il cervello»? Annuncio ad un convegno eli modici psichiatri Si è scoperta la droga per «lavare il cervello»? Uno scienziato svedese ha realizzato la nuova sostanza per applicazioni psicoterapiche - Afferma che in mano di gente senza scrupoli potrebbe servire a distruggere la volontà di una persona Secondo una informazione giunta d'Oltre Oceano, in seno ad un Symposium di psichiatri adunati a S. Francisco, uno scienziato svedese, il prof. Hyden, ha annunciato la realizzazione di una nuova sostanza, il cui uso in clinica dovrebbe essere destinato a risolvere certi difficili problemi diagnostici ed a facilitare notevolmente talune applicacazioni psicoterapiche, che possiamo individuare agevolmente di natura ipnotica. Ma,, nel raccomandarne il saggio impiego, sembra che si sia lasciato trasportare sino ad affermare che la nuova droga, in mano a gente senza scrupoli, potrebbe servire a scopi criminosi, tanto da distruggere la volontà dei pazienti. Si è, quindi, corsi col pensiero al cosiddetto «lavaggio del cervello» ritenendolo ora addirittura estensibile a intere collettività. Cosicché la sostanza in questione si è aggiudicata anche l'attributo di « droga della propa-ganda ». Cosa può esserci di vero in tutto ciò, alla luce dei fatti sin qui noti ? La notizia nella sua essenza merita un vaglio, data soprat tutto la notorietà dei laboratori americani in cui lo scienziato svedese ha realiz zato e sperimentato il preparato. Sono quelli dell'Università John Hopkins di Baltimora; nei quali abbiamo personalmente ammirata tempo addietro la estrema serietà con cui le ricerche scientifiche vengono impostate e condotte. Non dimenticheremo le dimostrazioni impressionanti, che nel « Laboratorio Pauloviano » della clinica psichiatrica ci ha fornito il direttore, prof. Horsley Gantt, sull'influenza dei « riflessi condizionati » indotti in gatti e cani, sino a renderli precisissimi automi e persino a non lasciarli risentire di azioni dolorifiche comunemente insopportabili. La teoria dei « riflessi condizionati », d'altronde, non è'estranea alla questione studiata da Hyden. TI nreoarato « costruito » da ta'e studioso, mediante mor''fir,5i'',ioni della struttura d' altre sostanze, sarebbe chimicamente definibile col termine, di triciano-amiho-nro^ene. Attraverso il suo influsso a livello degli elementi nervosi di alcune zone cerebrali, talle composto Condurrebbe il soggetto interessato a perdere la padronanza della volontà, acquisendo, invece, un'incredibile sugeestionabilità. Avvierebbe il paziènte ad uno stato di ipnosi. L'ipnosi non si deve, infatti, confondere con uno stato di sonno, come il termine porterebbe a pensare, bensì propriaménte uno stato di aumentata suggestibilità; in cui il cervello ritorna a funzioni a livelli arcaici, paragonabili a quel li del bambino in fase di svi luppo, o a quello di un adulto che agisce sotto l'imperio di uno stato emotivo senza il controllo inibitorio del raziocinio. Si parla, d'altronde^ di ipnosi « vigile », nei casi in cui l'individuo ha un aspet to veramente sveglio. Sono questi stati di ipnòsi vigile che si adoperano nelle cure mediche e psicoterapiche, e su cui si fondano i metodi ipno-ianalitici, da non confondere con i narco-analitici (i quali ultimi richiedono, invece, proprio l'uso di sostanze che inducono il sonno). Interessanti lavori scientifici si vanno moltiplicando nel mondo a questo proposito. Citiamo, per l'Italia, i due recentissimi volumi: l'« Ipnosi in psicoterapia », del prof. A. Romero, presidente della Associazione italiana per lo studio del. l'ipnosi ; « L'ipnosi nella me dicina moderna », dei professori Pavesi e Mosconi. Si può, insomma, dire che Tip nosi è un fenomeno, psico somatico, nel quale il pen siero e l'azione sono controllati dalla suggestione. Orbene è da tempo risa puto che nello stato di sug gestionabilità si può essere portati anche da droghe, e numerose sono state quelle sperimentate. Citiamo tra le altre il sodium-pentothal, nell'opportuna dose per indurre solo uno stato crepuscolare di dormiveglia. Citiamo lo scopocloralosio, un composto di scopolamina e cloralio, che il Broteaux presentò anni addietro come droga ipnotizzante, mentre in verità produce solo una prenarcosL che non è da confondersi con il vero stato ipnotico. A questo pmmnlsdcsdssrlandzsddfimzstl punto è da sottolineare come gli studiosi dell'argomento affermino che nessuno ha potuto dimostrare che le sostanze sinora impiegate siano da sole capaci di indurre trance ipnotica. Occorre l'aggiunta di uno dei soliti metodi di induzione, dalla fissazione oculare alla suggestione verbale o alla stimolazione ritmica dei vari sensi. E' come dire che la trance è sovraimposta allo stato di prenarcosi e non è indotta direttamente dalla droga stessa. Alla luce di tali conoscenze è, quindi, possibile pensare che il nuovo preparato di Hyden costituisca una droga più potente di quelle finora impiegate ed abbia magari maggior durata d'azione, più brillante effetto, sia — come afferma la notizia — facilmente neutralizzabile all'occorrenza con opportuni antidoti; ma c'è da pensare che neppur essa, anche se è diverso da altri il suo meccanismo d'azione sulle zone cerebrali interessate, possa da sola agire senza le induzioni di cui si è detto. Occorre, d'altra parte, restare anche dub biosi sulla ventilata possi bilità che la speciale suggestionabilità inducibile dal nuovo farmaco arrivi a co stituire la piattaforma sicu ra per un condizionamento del cervello di intere comunità di individui al punto di farli permanentemente ne gare i propri principi mo rali. Difatti, allo stato presente delle ricerche, si ritiene dai più assai difficile che un soggetto, pur sottoposto ad una ipnosi profonda, possa come compito post-ipno tico — eseguire azioni che ripugnano alla sua personalità profonda. Di questo parere, tuttavia, non è l'americano Estabrooks, autore di un recentissimo trattato sull'ipnotismo; il quale crede che il « lavaggio mentale » possa arrivare a tanto, e pertanto pària di « psicosi politica indotta » ; mentre un altro noto autore, qual è Marcuse, lo nega, salvò che entrino in causa altri fattori, che vanno dallo stato di emaciazione per lun gfbpUudgdMttnNcqcarafdarP(smstdsdm!lillll«tllllll[lllllllllllllillllllllltllllltlltlll!lllllll ghe sofferenze psichiche e fisiche alle minacce. Sembra, quindi, ancor presto per concludere? Angelo Viziano

Persone citate: John Hopkins, Marcuse, Mosconi, Romero

Luoghi citati: Baltimora, Italia, S. Francisco